Calcio
E Gattuso supera Ancelotti
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 01.03.2020)
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Alla quindicesima panchina azzurra, fra campionato e Coppe, Rino Gattuso supera Ancelotti mettendo insieme 28 punti rispetto ai 26 conquistati da Re Carlo nelle sue prime quindici partite.
Anche a questo serve la vittoria sul Torino al San Paolo (2-1). Per cancellare inutili nostalgie e guardare avanti. Senza squilli di tromba, ma con giudizio. E dando a Gattuso il merito pieno della risalita del Napoli dopo la confusione finale che ha preceduto il suo arrivo.
La zona Europa League (sesto posto) è sotto tiro e si registrano per la prima volta, quest’anno, tre vittorie di fila degli azzurri, reduci dai due successi in trasferta.
È stata la serata dei pittori illustri. Prima Insigne pennella la punizione che Manolas fionda di testa in gol (19’). Poi Mertens dipinge da sinistra a destra il lancio per il raddoppio di Di Lorenzo (83’) che brucia sotto porta l’intervento di Rincon. Nel recupero il gol di Edera (91’).
Fra i due gol, Insigne ha avuto due opportunità per segnare, ma si è fatto intercettare la conclusione di Sirigu (24’ e 30’). Poi, prima di segnare, ci ha provato Di Lorenzo e Sirigu salvava in corner (73’).
Infine, non riusciva a Politano il pallonetto da destra verso la porta vuota dopo avere portato a spasso fuori area Sirigu, solo esterno della rete (76’).
Fra i gol, le occasioni mancate, il 62% di possesso-palla, 16 tiri a 5 (10 nello specchio della porta), il Napoli ha giocato a basso ritmo. Aveva ancora nelle gambe la partita di martedì col Barcellona.
Gattuso ha fatto riposare Mario Rui, Demme, Callejon e lasciato in panchina Mertens sino al 74’. Un turn-over obbligato, c’è in vista il “ritorno” con l’Inter, semifinale di Coppa Italia giovedì al San Paolo col vantaggio del gran gol di Fabian Ruiz a San Siro (1-0).
Partita a basso ritmo per gestire le forze e, nel finale, la squadra è apparsa stanca, il Torino non ne ha approfittato. I granata, oltre al gol, hanno fatto un altro solo tiro in porta, proprio all’inizio (2’ De Silvestri) con salvataggio di Hysaj davanti alla linea. Non si sarebbe messa bene con un Napoli con non molta benzina nel motore.
È stata strana la partita di Lobotka, a lungo a vuoto nella zona centrale, senza mai trovare la posizione e mai rapido e coraggioso con la palla, passaggi corti, mai una imbucata. Le azioni di rilievo dello slovacco sono state due attorno all’ora di gioco: quando ha fermato Zaza in fuga sulla destra, poi quando con un prodigioso sprint è entrato di prepotenza nell’area del Torino, fermato però al tiro.
Neanche Politano ha entusiasmato. Se l’è cavata Hysaj che battaglia sempre con grande impegno. Politano ha avuto più di una opportunità di andare al tiro, ha esitato, ha toccato indietro per i compagni.
Col Torino chiuso e il Napoli che faceva girare palla per trovare un varco a sorpresa (e non lo trovava), né Fabian Ruiz né Zielinski hanno preparato la conclusione da fuori area come sarebbe stato opportuno. Insigne è stato il protagonista del primo tempo, gli è mancato solo il guizzo finale per il gol.
Tornava Milik al centro dell’attacco e il polacco ha fatto un buon lavoro impegnando una sola volta Sirigu (9’), toccando di testa con palla sulla parte altra della traversa (43’), concludendo di testa fuori (67’).
È in buona forma. Mertens, quando è entrato al posto dello slovacco, si è subito mosso con grande voglia e velocità cavando dallo scrigno delle sue giocate l’assist “ad arcobaleno” per il gol di Di Lorenzo.
Il Torino ha perduto la sua forza agonistica tradizionale ed è caduto per la sesta volta consecutiva. La squadra non ha anima. Moreno Longo ha riproposto la coppia d’attacco Belotti-Zaza, ma ne ha ricavato poco e niente. Il Napoli è ripiegato in difesa sempre compatto e i due centrali Manolas e Maksimovic hanno concesso nulla.
Dopo il gol di Manolas, il Napoli ha tenuto il match su filo del minimo vantaggio. È stato rischioso anche se il Torino non dava mai l’impressione di colpire. Ma alcuni palloni persi dagli azzurri in uscita potevano diventare pericolosi.
Ansaldi ha tentato di proporre qualche buon suggerimento offensivo per i granata, Poca cosa. Il Napoli non ha mai rischiato di farsi sfuggire di mano la partita.
Però sarebbe stata opportuna una maggiore velocità per arrivare prima al raddoppio e addormentare il match.
È probabile che le gambe non fossero al massimo e la squadra si è tenuta prudente con molti passaggi corti senza guadagnare campo, palloni spesso giocato all’indietro, possesso insistito più difensivo che votato all’attacco.
Il Torino non è stato mai aggressivo da incidere sul gioco corto e sulla prudenza degli azzurri.
Gattuso ha colto la seconda vittoria su sei partite di campionato al San Paolo. Sta girando anche il cammino interno.
SORPASSO
Comprese la Coppa Italia e la Champions, la partita col Torino è la quindicesima gara del Napoli con Gattuso in panchina. Il nuovo allenatore vince il confronto a distanza con Ancelotti: 28 punti nelle quindici partite rispetto ai 26 punti di Ancelotti nelle sue prime quindici gare di questa stagione.
Il Napoli di Ancelotti giocò quattro match in Champions e undici in campionato; il Napoli di Gattuso una partita in Champions, tre in Coppa Italia, undici in campionato.
Ancelotti mise insieme 7 vittorie (Fiorentina, Sampdoria, Liverpool, Lecce, Brescia, Verona, Salisburgo), 5 pareggi (Genk, Torino, Spal, Atalanta,Salisburgo), tre sconfitte (Juventus, Cagliari, Roma); Gattuso 9 vittorie (Sassuolo, Perugia, Lazio, Juventus, Sampdoria, Inter, Cagliari, Brescia, Torino), un pareggio (Barcellona), 5 sconfitte (Parma, Inter, Lazio, Fiorentina, Lecce). Parità in campionato: 18 punti per Gattuso, 18 per Ancelotti.
TORINO
Dal ritorno del Napoli in serie A (2007-08), gli azzurri hanno incontrato il Torino in dieci campionati (in tre stagioni il Torino ha giocato in serie B). Parità fra i confronti interni ed esterni: il Napoli ha conquistato 19 punti in casa, 19 a Torino. Al San Paolo 5 vittorie, 4 pareggi, una sconfitta. Sul campo granata 6 vittorie, un pareggio, 3 sconfitte.
MERTENS
Trentotto gol del Napoli al Torino (18 al San Paolo, 20 sul campo granata) nelle 20 partite fra le due squadre (22 i gol granata). Dries Mertens con 6 gol è il cannoniere azzurro: cinque reti al San Paolo (compreso il poker nel 5-3 del campionato 2016-17), un gol a Torino.
Seguono con 5 reti Insigne; 4 reti Callejon, Hamsik e Higuain; 3 reti Dzemaili (tutte in un match a Torino) e Cavani; 2 reti Zielinski (entrambe a Torino); un gol per Koulibaly, Di Lorenzo, Manolas, Verdi, Contini, Chiriches, Pià.
SAN PAOLO
In questi ultimi tredici anni, una sola vittoria del Torino al San Paolo: 2-1 nel campionato 2008-09 (il Torino di Camolese contro il Napoli di Donadoni, gol di Pià, Bianchi e Rosina), quattro pareggi, cinque sconfitte.
NAPOLI-TORINO 2-1 (1-0)
NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Hysaj; Fabian Ruiz, Lobotka (79’ Allan), Zielinski; Politano (84’ Elmas), Milik (74’ Mertens), Insigne.
TORINO (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Baselli (66’ Meité), Rincon (84’ Edera), Lukic, Ansaldi; Belotti, Zaza (84’ Verdi).
ARBITRO: Mariani (Roma).
RETI: 19’ Manolas, 83’ Di Lorenzo, 91’ Edera.