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Calcio
Mertens per il sogno di una notte
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 26.02.2020)
Mertens porta in vantaggio il Napoli (e raggiunge Hamsik a quota 121 gol) e fa sognare il Napoli nella notte magica del San Paolo contro il Barcellona, andata degli ottavi di finale della Champions. Finisce però 1-1 per il pareggio di Griezmann nella ripresa. È un risultato di prestigio per gli azzurri, ma c’è la tagliola del Camp Nou al ritorno per la qualificazione.

È andata bene la tattica di Gattuso. Difesa ordinata, lasciando il possesso-palla al Barcellona. Ripartenze per colpire. Colpisce Mertens nel primo tempo. Mancano il secondo gol prima Insigne dopo il pari di Griezmann e soprattutto Callejon, occasionissima al 63’. Il Napoli ha avuto le opportunità di vincere.

Messi è stato ben controllato. Mario Rui, Zielinski, Maksimovic ne hanno spento gli affondo. Messi non è stato un gran protagonista. Ha giocato molti palloni nel primo tempo, ne ha giocati la metà nella ripresa.

Al ritorno, il Barcellona sarà privo di Busquets e Vidal, ammoniti ieri sera, erano diffidati.

Vigilia di pensieri e apprensione. Come si ferma il Barcellona? Vien esclusa la marcatura a uomo su Messi: Lionel se ne va come vuole e si perderebbe un uomo a marcarlo. La “gabbia” non è proponibile. Il Napoli dovrebbe avere giocatori più rapidi e, comunque, snaturerebbe il suo gioco.

Il Barcellona non è solo Messi. Per giunta, Setièn (privo di Suarez, Dembelé, Sergi Roberto e Jordi Alba) mette a centrocampo tutta la qualità di cui dispone (Rakitic e De Jong ai lati di Busquets). Non si fida molto del Napoli e piazza al centro della difesa Umtiti a fianco di Piquè.

Che cosa può fare il Napoli? Aspettare il Barcellona con due linee difensive strette e partire in contropiede? Aspettare il Barcellona è un rischio. I catalani sono capaci di “nascondere” la palla, farti girare a vuoto palleggiando e preparare ad arte il colpo per il gol.

Per questo Gattuso non schiera sulla carta una formazione difensiva, ma vuole giocarsela. Vuole avere a centrocampo giocatori di qualità (Fabian Ruiz e Zielinski) per cercare di fare gioco. Non ha altra scelta. Deve impensierire la formazione di Setièn. Poi la differenza la farà la qualità degli interpreti e il Barcellona è favorito. Altro problema, nella fase attiva guai a perdere palla. Si va in campo a verificare.

Il vantaggio del Napoli è l’assenza di Suarez e Dembelè che impoverisce l’attacco catalano. Il Napoli manda in tribuna Lozano e Lobotka. In panchina Hysaj, Allan, Elmas, Luperto, Milik e Politano con Meret. Il Barcellona annuncia Vidal quarto a sinistra nel 4-4-2, ma lo dirotterà spesso profondo a sinistra sui lanci di ter Stegen o da trequartista dietro le punte.

Gli occhi sono subito tutti per Messi. Accolto come erede di Maradona. Ma il canto è sempre lo stesso: Maradona è meglio ‘e Pelè. Poi vengono gli altri. C’è una sfida a distanza fra la “pulce” e Insigne. Chi tira fuori la prodezza?

Il Napoli dovrebbe rincuorarsi con i successi contro Liverpool, Juventus, Lazio, Inter, le “perle” di questa stagione. Contro le grandi squadre, il Napoli sa esprimersi meglio e vincere addirittura. Adesso ha un avversario più forte.

La prima novità sul campo è Vidal sulla destra per intralciare la corsia di Insigne, Mario Rui lo prende in consegna quando il Barcellona comanda il gioco. Il primo tempo è un interminabile palleggio del Barça nella metà campo del Napoli. Ma i catalani non trovano libere le linee di passaggio perché il Napoli è compatto, tutti gli azzurri in zona-palla.

Il Napoli difende con ordine. Grande lavoro oscuro di Demme e Callejon. Superbo Di Lorenzo su Griezmann rifilandogli anche uno spettacolare tunnel. Insigne aiuta la difesa.

Il Barcellona viene avanti con tutta la squadra, altissimi i terzini Samedo e Junior Firpo. Dal basso Piquè cerca di dirigere il gioco, più avanti il regista è Busquets. Il Napoli è tutto dietro a difendere. Nel primo tempo non c’è un solo tiro del Barcellona nella porta di Ospina. I catalani non hanno neanche una vera opportunità per fare gol.

Spesso Vidal si accentra lasciando la corsia di destra a Messi che, nel primo tempo, gioca 34 palloni, conclude una sola volta (9’ alto) e, nelle puntate più incisive, trova gli interventi risolutivi di Mario Rui, Mertens, Manolas, Zielinski. Sui catalani funziona il raddoppio delle marcature del Napoli. Le mezzali catalane Rakitic e De Jong non riescono a giocare mai una palla utile.

Funziona la strategia di Gattuso. Gara umile del Napoli, partita di sacrificio, di grande attenzione. E quando la resistenza del Napoli tiene bene senza una smagliatura, una indecisione, un errore, ecco l’urlo del San Paolo.

Zielinski ruba palla a Umtiti e serve Mertens sulla sinistra: conclusione irresistibile verso il palo lontano di ter Stegen, impietrito (30’). È il sogno che nasce. Il Napoli ha l’occasione per raddoppiare sull’assist di Callejon per Manolas, ma il tocco di punta del difensore esce di poco (42’).

Lo score del primo tempo registra il maggior possesso-palla del Barcellona (67%) e 405 passaggi completati dagli spagnoli contro 167. Il Barcellona non alza mai il ritmo e il Napoli ha buon gioco nell’asfissiare il gioco dei catalani.

Secondo tempo col cuore in gola e una brutta perdita. Entrataccia di Busquest su Mertens (49’), fuori l’azzurro colpito duro, ammonito lo spagnolo che salterà la gara di ritorno (era diffidato). Entra Milik. C’è anche Arthur per Rakitic (56’). Messi gioca più centrale con Vidal a destra e Griezmann a sinistra.

Il pareggio del Barcellona è improvviso. Semedo sorprende Mario Rui alle spalle e crossa per Griezmann che insacca da pochi passi (57’) tra Manolas e Di Lorenzo troppo larghi.

Prosegue il palleggio del Barcellona nella metà campo del Napoli. Ma sono gli azzurri i più pericolosi con due consecutive azioni per segnare ancora. Insigne fa tutto da solo, ma arriva troppo vicino alla porta e ter Stegen può opporsi (61’). Clamorosa la palla-gol di Callejon, tutto solo sull’assist di Milik: si fa intercettare la conclusione da ter Stegen (63’).

Ammonito Messi per un’entrata su Ospina (65’). Il Napoli resta bene in gara anche dopo il pareggio del Barcellona. La squadra non perde fiducia. Mario Rui stoppa Messi che tenta l’affondo al limite dell’area (69’). Il Napoli si affaccia nell’area del Barça: Junior Firpo travolge Callejon, ma non c’è rigore per un offside azzurro.

Forze fresche. Politano per Callejon (74’). Si accende Messi, lo ferma Mario Rui. Il Napoli sembra in calo. Gattuso inserisce Allan (79’ per Demme), Fabian si piazza davanti alla difesa. Il Napoli sbaglia gli appoggi (tre Allan, uno Fabian Ruiz).

Bisogna tenere il pareggio. Nel finale il Barcellona accelera. Fati sostuisce Griezmann (87’). Finale a sorpresa. Vidal espulso (88’): fallo su Mario Rui, poi testata al giocare azzurro.

Barcellona in dieci negli ultimi sette minuti (5’ di recupero). Va fuori Piqué, distorsione alla caviglia destra (92’ entra Lenglet). Il match si conclude con due tiri fuori bersaglio: 84’ Insigne, 86’ Arthur.

LA PULCE
Lionel Messi, argentino di Rosario, 33 anni, sedici da giocatore del Barcellona. Contando tutte le manifestazioni: 908 partite, 719 gol. Nella Liga: 471 partite, 433 gol. Nelle competizioni europee: 142 partite, 116 gol. Nella nazionale argentina: 138 partite, 70 gol. Nel conteggio totale anche le partite di Messi con la nazionale olimpica e con la nazionale under 20 dell’Argentina. Messi ha segnato a tre squadre italiane: 7 reti al Milan (con tre rigori), 2 alla Roma, 2 alla Juventus.

PRECEDENTI
Cinque confronti tra Napoli e Barcellona, prima di ieri sera, tre in amichevole, due con un trofeo in palio. Napoli, 25 maggio 1978, amichevole: Napoli-Barcellona 1-1 (Ferrario). Barcellona, 23 agosto 2011, Trofeo Gamper: Barcellona-Napoli 5-0. Ginevra, 6 agosto 2014, Coppa Audi: Napoli-Barcellona 1-0 (Dzemaili). Miami, 7 agosto 2019, amichevole: Napoli-Barcellona 1-2 (aut Umtiti). AnnArbor, Michigan, 10 agosto 2019, amichevole: Napoli-Barcellona 0-4.

IL BARÇA
Palmares di tutto rilievo. Il Barcellona ha vinto 26 volte il campionato spagnolo, trenta volte la Coppa del Re, cinque Coppe dei campioni /Champions, tre Coppe delle fiere, quattro Coppe delle coppe, cinque Supercoppe Uefa, tre mundialiti per club. Il Barcellona si è affacciato tardi alla ribalta europea dopo la supremazia del Real Madrid e le vittorie di Benfica, Ajax, Inter, Milan, Bayern.

CAMPIONI
Il Barça ha vinto la sua prima Coppa dei campioni nel 1992, finale a Londra contro la Sampdoria, 1-0 dopo i tempi supplementari. Johan Cruyff, allenatore del Barcellona, schierò: Zubizarreta, Ferrer, Koeman, Nando, Eusebio, Baker, Guardiola, Laudrup, Juan Carlos, Salinas, Stoichkov.
La Sampdoria, allenata da Boskov, giocò con Pagliuca, Mannini, Vierchowood, Lanna, Katanec, Lombardo, Pari, Cerezo, Bonetti, Vialli, Mancini. Decise un gol di Koeman al 112’.
Da cinque anni, il Barcellona non vince la Champions. L’ultimo successo il 6 giugno 2015 nella finale di Berlino: Barcellona-Juventus 3-1. Luis Enrique, il tecnico dei catalani, schierò ter Stegen; Alves, Piqué, Mascherano, Jordi Alba, Rakitic (46’ Mathieu), Busquets, Iniesta (78’ Xavi), Messi, Suarez (96’ Pedro), Neymar.
La Juventus di Allegri giocò con Buffon, Liechtsteiner, Barzagli, Bonucci, Evra (89’ Coman), Marchisio, Pirlo, Pogba, Vidal (79’ Pereyra), Morata (85’ Llorente), Tevez. In gol Rakitic (4’), Morata (55’), Suarez (68’), Neymar (97’).

NAPOLI-BARCELLONA 1-1 (1-0)

NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Mario Rui; Fabian Ruiz, Demme (79’ Allan), Zielinski; Callejon (74’ Politano), Mertens (54’ Milik), Insigne.

BARCELLONA (4-4-2): ter Stegen; Semedo, Piqué (92’ Lenglet), Umtiti, Junior Firpo; Rakitic (56’ Arthur), Busquets, De Jong, Vidal (88’ espulso); Messi, Griezmann (87’ Fati).

ARBITRO: Brych (Germania).

RETI: 30’ Mertens, 57’ Griezmann.

CHAMPIONS LEAGUE
(andata ottavi di finale)

Napoli-Barcellona 1-1 (ritorno 18 marzo)

  
26/2/2020
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