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Calcio
Mertens, il pirata dell’isola
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 17.02.2020)
Dries Mertens, lo scugnizzo di Palazzo Donn’Anna, fa un balletto davanti al mastodontico polacco Valukiewicz, nell’area del Cagliari, sulla sinistra, incanta il difensore, poi scocca il dardo improvviso, a giro, che va a scuotere la rete di Cragno sul palo lungo.

Siamo oltre l’ora di gioco (66’) e il Napoli vince ancora a Cagliari nella sua serie positiva da dieci anni a questa parte. Settima vittoria con Gattuso che non sa pareggiare (cinque sconfitte). E Dries è a un gol da Hamsik.

Il lampo magico di Mertens assesta il colpo decisivo a una partita lenta, monotona e brutta. Il Napoli ripete la formazione di Milano (solo Hysaj, in partenza, al posto di Mario Rui) e anche il 4-5-1 di San Siro. Perché non sono tempi di Grande Bellezza ma di Molta Praticità. Bisogna fare 40 punti, dice Gattuso. Ne mancano sette per la tranquillità.

Contro il Cagliari (che non è l’Inter) il 4-5-1 deprime l’attacco. A San Siro la manovra “in uscita” del Napoli era stata più apprezzabile. Per tutto il primo tempo, Mertens non ha palloni giocabili (ne batte uno fuori alla mezz’ora).

Non funzionano le corsie esterne. Hysaj è in difficoltà a sinistra e non ha alcuna intesa con Elmas che, dal canto suo, parte per proprio conto, si accentra, raramente dà la palla e vorrebbe incendiare il mondo da solo.

Quando ha l’occasione di segnare sull’invito di Mertens, calcia alto (73’). A destra, Di Lorenzo si mantiene prudente e sono rare le sovrapposizioni con Callejon.

La partita è figlia dei timori del Cagliari, che non vince da dieci partite, e della scolastica applicazione del Napoli addestrato da Gattuso alla fase difensiva.

Il Cagliari non ha neanche coraggio. Non pressa alto il Napoli, arretra e lo aspetta. Il Napoli fa girare palla senza premura. Partendo dal basso, fa il “torello” davanti a Ospina.

Il Cagliari non viene avanti (com’è nel piano del Napoli per infilarlo nello spazio) e il match perde ogni vibrazione. Però la prudenza della squadra sarda (senza Nainggolan, squalificato) fa il gioco del Napoli.

Girando e rigirando palla, il problema è far gol. Demme è il motore della squadra, ma Fabian Ruiz e Zielisnki inventano nulla per arrivare alla porta di Cragno. Il Napoli tiene palla senza attaccare veramente se si escludono gli spunti di Elmas nel primo tempo e qualche tentativo dei centrocampisti.

Nel Cagliari cerca qualche assolo il lungagnone uruguayano Gaston Pereiro (l’unico dei sardi che, nel primo tempo, va al tiro nello specchio), latita Joao Pedro, Simeone unica punta vive la stessa solitudine di Mertens.

Cerca di affondare sulla sinistra Luca Pellegrini, ma non trova compagni da mandare in gol. Anche il Cagliari, per non perdere palla, la fa girare spesso all’indietro.
Nel primo tempo c’è la miseria della conclusione di Pereiro ben gestita da Ospina (20’) e di due tentativi del Napoli nello specchio, un diagonale da destra di Callejon che Cragno smanaccia in corner (27’) e un tiro di Elmas a tre metri dalla porta sarda con Cragno che protegge bene il palo destro (36’).

Nella ripresa (il Napoli ha giocato mercoledì a Milano) cala Elmas col suo eccessivo individualismo e cala Demme. È bravo Gattuso a sostituire il play facendo entrare Insigne (61’) e ridisegnando la squadra con Fabian Ruiz che si abbassava nel ruolo di Demme e con Elmas a destra.

L’ingresso di Lorenzo è come un messaggio di speranza. Ora bisogna far gol. Ma non cambia molto, mentre Gattuso invoca più velocità agli azzurri.

Nell’attesa del “miracolo”, il balletto di Mertens apre la partita e la segna definitivamente. Gattuso fa altre due sostituzioni azzeccate, prima Politano per Callejon (67’), poi Mario Rui per Hysaj (80’).

Il Napoli ha una maggior attività offensiva. Politano si dedica a contrastare le discese di Pellegrini, che sarebbe il più pericoloso della squadra di Maran, ma tiene anche palla in avanti.

Elmas scompare, Zielinski sbaglia più di un passaggio, Fabian Ruiz fa un lavoro di ripiego. Non è un bel Napoli, ma è in vantaggio. Basta controllare il match, agevolato dal Cagliari che tarda a dar l’assalto alla porta azzurra per rimediare almeno il pareggio.

Maran fa le sue mosse con Paloschi al posto di Pereiro (67’), un attaccante in più, con Mattiello al posto di Valukiewicz sistemandolo a destra perché è un difensore che spinge (Pisacane passa centrale) e con Birsa al posto di Cigarini (82’). Un accenno disperato di 4-2-4.

Il Cagliari si dedica a una pressione offensiva sostenuta soprattutto a sinistra sempre da Pellegrini, ma non sa liberarsi dalla ragnatela difensiva del Napoli che ora è più pronto a cavalcare sul lato mancino con la maggiore intesa fra Mario Rui e Insigne.

Mertens (come aveva fatto splendidamente a Milano) arretra quand’è il caso ad aiutare la difesa pressando il portatore di palla del Cagliari. Di Lorenzo spazza via un pallone pericoloso nei sedici metri di Ospina.

La squadra sarda non ha una sola vera occasione per pareggiare, un paio di tentativi di Pellegrini, un tiro radente di Klavan che Ospina svia in angolo.

Il Cagliari è proprio poca cosa, lontana l’euforia della prima parte del campionato quando filava sull’onda di dodici partite positive (otto vittorie, quattro pareggi).

È anche vero che, contro il Napoli, gli mancavano giocatori importanti, non solo Nainggolan, ma anche Rog, Cacciatore, Faragò, Pavoletti.

Il Napoli supera comunque una partita che si annunciava insidiosa, ma che tale non è stata. Dries Mertens è ormai a un solo gol dal record di Hamsik e promette di prendersi il primato per restare nella storia azzurra.

Venerdì il Napoli gioca a Brescia, anticipo dovuto alla successiva partita di Champions col Barcellona (mercoledì 26).

Funziona il 4-5-1, da Milano a Cagliari, ma è necessaria una soluzione più incisiva in attacco, magari inserendo Insigne che, a Cagliari, a causa di un leggero infortunio, ha iniziato dalla panchina.

Non prendere gol è una bella novità, anche se solo da due partite dopo la vergogna dei tre gol del Lecce al San Paolo.

STRISCIA – Da dieci anni (campionato 2009-10) il Napoli maramaldeggia a Cagliari. Ecco i risultati in sequenza: 3-3 (Lavezzi, Pazienza, Bogliacino), 1-0 (Lavezzi), 0-0, 1-0 (Hamsik), 1-1 (Higuain), 3-0 (Callejon, Gabbiadini, autogol), 5-0 (Mertens 3, Hamsik, Zielinski), 5-0 (Callejon, Mertens, Hamsik, Insigne, Mario Rui). L’anno scorso 1-0 (Milik). Il bis ieri sera con Mertens.

IL GOLEADOR
– Dries Mertens con 5 gol (tripletta nel 5-0 degli azzurri l’11 dicembre 2016) è il cannoniere del Napoli sul campo del Cagliari in questi ultimi dieci anni, seguito da Hamsik (3 gol), Callejon (2) e Lavezzi (2). Un gol a testa per Milik, Insigne (rigore), Zielinski, Mario Rui, Gabbiadini, Higuain (rigore), Pazienza, Bogliacino. L’anno scorso Milik firmò l’1-0 segnando al 91’. Lavezzi siglò al 94’ l’1-0 del 10 novembre 2010. In extremis anche il gol di Bogliacino (96’) per il 3-3 del 12 dicembre 2009.

RIVALITA’ – L’accesa rivalità tra cagliaritani e napoletani risale al 1992 col passaggio di Daniel Fonseca dal Cagliari al Napoli. Tornando da ex a Cagliari, l’attaccante uruguayano fu subissato di fischi, reagì e fu espulso. Il Napoli perse 0-1 con gol dell’altro uruguayano, Francescoli (6 dicembre 1992). Seguirono scontri fra le due tifoserie. L’anno dopo, il Napoli vinse 2-1 con doppietta di Fonseca che non resistete alla voglia di vendicarsi per l’accoglienza dell’anno prima e, dopo i gol, fece il gesto dell’ombrello ai tifosi cagliaritani. Seguirono scontri fra i sostenitori delle due squadre. Nel 1997, il Cagliari allenato da Mazzone giocò al San Paolo lo spareggio-salvezza col Piacenza allenato da Bortolo Mutti che l’anno dopo avrebbe allenato il Napoli resistendo appena cinque giornate nel putiferio di quella stagione azzurra dei quattro allenatori e di una vergognosa retrocessione. I tifosi cagliaritani accusarono quelli napoletani di parteggiare per il Piacenza del loro nuovo allenatore. Il Cagliari pese 1-3 e retrocesse in serie B. Brutto episodio nel match del 12 dicembre 2009 quando il Napoli riuscì a pareggiare al 96’ con un colpo di testa di Bogliacino (3-3) e Lavezzi fu espulso per avere scagliato il pallone contro Allegri che allenava la squadra sarda, innescando una rissa a bordocampo.

CAGLIARI-NAPOLI 0-1 (0-0)


NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Hysaj (80’ Mario Rui); Fabian Ruiz, Demme (61’ Insigne), Zielinski; Callejon (67’ Politano), Mertens, Elmas.

CAGLIARI (4-3-2-1): Cragno; Pisacane, Valunkiewicz (70’ Mattiello), Klavan, Pellegrini; Nandez, Cigarini (82’ Birsa), Ionita; Pereiro (67’ Paloschi), Joao Pedro; Simeone.

ARBITRO: Doveri (Roma).

RETI: 66’ Mertens.

SERIE A – 24ª GIORNATA
Lecce-Spal 2-1, Bologna-Genoa 0-3, Atalanta-Roma 2-1, Udinese-Verona 0-0, Juventus-Brescia 2-0, Sampdoria-Fiorentina 1-5, Sassuolo-Parma 0-1, Cagliari-Napoli 0-1, Lazio-Inter 2-1. Lunedì: Milan-Torino.

CLASSIFICA
Juventus 57; Lazio 56; Inter 54; Atalanta 45; Roma 39; Verona e Parma 35; Bologna, Napoli 33; Cagliari, Milan 32; Sassuolo 29; Fiorentina 28; Torino 27; Udinese 26; Lecce 25; Sampdoria 23; Genoa 22; Brescia 16; Spal 15.
17/2/2020
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