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Calcio
Fuori casa è un avversario che fa punti
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 09.02.2020)
Dalla stalla di Ancelotti alle stelle di Gattuso. Non è proprio così. Brillano le tre vittorie consecutive (Lazio, Juventus, Sampdoria), ma il Napoli è ancora da lucidare.

L’opera è a buon punto, va completata la gestione della partita quando soffia il vento contrario. È stato rapido l’inserimento dei nuovi (Demme, Lobotka, Politano). La “rosa” del Napoli è più forte e si recuperano gli infortunati, Koulibaly in testa.

Poiché siamo sempre incontentabili, si è parlato molto criticamente del 4-2 di Genova. Si è voluto sottolineare il periodo negativo della squadra (dal 2-0 al 2-2) piuttosto che il periodo positivo (l’inizio folgorante e la riscossa finale).

Si è detto che la Samp poteva andare su 3-2 (il palo di Ramirez, poi il gol dello stesso Ramirez annullato) e che l’uscita per infortunio di Quagliarella e Ramirez ha avvantaggiato il Napoli. Ma si potrebbe anche dire del palo di Insigne e del rigore finale non concesso a Politano.

Più un quasi-gol per parte (Milik, Quagliarella). Non si può pretende dal Napoli che sta risalendo la corrente di diventare d’un tratto uno squadrone. Anche le tre formazioni di vertice non dominano gli avversari per 90 minuti.

Arriva il Lecce, rafforzatosi a gennaio con Saponara, Deiola e Barak, ed è una partita insidiosa per le qualità della squadra salentina alla quale fa torto una classifica da retrocessione. Il Lecce fa più punti fuori (11) che in casa (8), ma le sue tre vittorie esterne sono lontane (2-1 sul campo del Torino, 3-1 a Ferrara, 1-0 a Firenze). In casa ha imposto il pari alla Juve (1-1). Si liquefece col Napoli di Ancelotti (1-4).

Non sarà una partita facile mentre il calendario del Napoli si addensa di impegni, sei partite sino a fine febbraio, quattro di campionato, una semifinale di Coppa Italia, l’andata degli ottavi di Champions contro il Barcellona.

Il migliore utilizzo delle risorse azzurre sarà fondamentale. In campionato, questa partita col Lecce e la successiva trasferta a Cagliari potranno determinare il piazzamento del Napoli all’inseguimento di una qualificazione europea per la prossima stagione. Non si tratterà di scegliere tra campionato e Coppe, ma andare avanti partita dopo partita.

Il Lecce, quart’ultimo, per esigenze di classifica e mentalità dell’allenatore (Liverani) dovrà rischiare per portar via qualcosa da Napoli. Aggressività e pressing alto per spegnere sul nascere la manovra azzurra, gioco veloce, occupazione del campo (4-3-1-2). Ma dovrà anche allestire una difesa decente (penultima del campionato, 42 gol incassati).

Il Napoli muovendo velocemente la palla dovrebbe prevalere affrontando la gara con la stessa determinazione di Genova sin dai primi minuti. Pronti via, dimostrando di voler essere padrone del campo e del gioco.

Si assesta la difesa col rientro di Koulibaly e il ritorno a destra di Di Lorenzo. Possibile il ritorno di Allan in squadra. In attacco, Politano e non Callejon per saltare l’uomo e puntare la porta leccese.

Ora Gattuso dispone di una “rosa” che gli consente alternative opportune che saranno necessarie in questo mese di molti impegni con forzati turn-over. Avendo due giocatori per ogni ruolo, gli inserimenti non cambieranno l’assetto della squadra.

Mertens, a due gol dal record di Hamsik, ha la carica giusta per entrare con successo in questa svolta della stagione. E c’è sempre l’attesa di vedere Lozano all’altezza della cifra che è costato.

Oggi il Lecce, mercoledì a Milano l’andata delle semifinali di Coppa Italia, poi due trasferte di campionato, a Cagliari e a Brescia.

È una serie di partite che potrà cambiare la stagione azzurra. In campionato, qualcuno della zona-Champions batte a vuoto. Le ambasce sono finite, si può persino sognare.
8/2/2020
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