Imprese: dall’infrazione all’innovazione
di Andrea Petrella
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Impianti, politiche, cultura: queste le tre dimensioni della frattura tra le regioni del Nord e quelle del Centro-Sud sul fronte dello sviluppo sostenibile.
Dei 339
impianti di trattamento dei rifiuti organici operanti a livello nazionale nel 2018, solo 119 risultavano collocati nelle regioni del Centro-Sud. Appena
un terzo del totale.
Di contro, su 74 agglomerati urbani condannati dall’Ue nello stesso anno per il cattivo trattamento delle
acque reflue, ben 68 erano distribuiti tra Sicilia, Calabria e Campania, pari a
oltre il 90%.
Un ritardo pesantissimo rispetto alle regioni del Nord, per colmare il quale sembrano non essere bastati i 33,7 miliardi di euro in fondi strutturali stanziati dall'Ue per il ciclo 2014-2020, 25 dei quali erano stati destinati alle regioni centro meridionali.
Anche perché, stando ai dati raccolti dalla Commissione europea, al 30 settembre 2019 risultavano spesi
solo 12,6 dei miliardi complessivamente messi a disposizione.
È quanto emerso oggi a Napoli nel corso di una conferenza stampa di presentazione del
Green Symposium 2020, la due giorni di seminari, tavoli tecnici e incontri promossa da
Ricicla.tv, in collaborazione con il board tecnico scientifico di
Ecomondo, che si terrà il
5 e 6 marzo 2020 alla Stazione Marittima di Napoli, con la partnership tecnica di Ispra-SNPA, Albo nazionale gestori ambientali, Commissario di governo per le bonifiche e sotto l’alto patrocinio del
Ministero dell’Ambiente, con l’obiettivo di mettere in rete le migliori energie per far dialogare gli attori principali della svolta sostenibile: imprese, amministrazioni pubbliche e cittadini.
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A Napoli parleremo di sistema Paese, di come sia necessario far viaggiare nord, centro e sud in un’unica direzione - ha spiegato Monica D'Ambrosio, direttore di Ricicla.tv - L’Italia può e deve primeggiare in Europa con un’industria faro nei processi di transizione verso la sostenibilità».
I temi. Quattro seminari tematici e otto tavoli tecnici metteranno al centro i temi chiave del dibattito nazionale sulla
green economy: dal nuovo ciclo di finanziamenti europei alle carenze impiantistiche, dalle bonifiche alla nuova tracciabilità dei rifiuti.
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È un appuntamento importante - ha aggiunto il Commissario di governo per la bonifica delle discariche abusive, il Generale dei Carabinieri
Giuseppe Vadalà - per il futuro del Paese. Un'occasione per fare rete, per discutere e mettere a punto le soluzioni migliori per il Sud, che ha un grande bisogno di approfondire le expertise di settore, soprattutto sugli appalti».
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Metteremo al centro di uno dei tavoli tecnici il tema della nuova tracciabilità dei rifiuti - ha detto
Eugenio Onori, presidente dell'Albo Nazionale Gestori ambientali
– molto sentito dalle imprese di settore, sul quale stiamo lavorando alacremente con il Ministero dell'Ambiente. A Napoli avremo l'occasione di confrontarci con tutti gli stakeholder coinvolti da questo importantissimo processo».
Tra i principali sostenitori dell’iniziativa c’è
Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, che presenterà uno studio sul fabbisogno impiantistico del Mezzogiorno e sui viaggi dei rifiuti dal Centro-Sud verso il Nord.
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Senza impianti di digestione anaerobica per il trattamento dei rifiuti organici e senza termovalorizzatori per il riuso dei rifiuti indifferenziati e degli scarti del riciclo - ha sottolineato il vicedirettore
Paolo Giacomelli - non si chiude il ciclo e non si fa economia circolare. Serve una strategia nazionale che operi un riequilibrio a livello territoriale: ciò avrebbe ricadute positive soprattutto al Sud in termini ambientali, economici e occupazionali».
I
protagonisti. L’agorà del Symposium ospiterà invece i desk informativi delle associazioni di categoria e delle istituzioni. Venti le sigle coinvolte, dieci le Regioni che prenderanno parte al dibattito, altrettanti i media partner che racconteranno in tempo reale la due giorni.
Tra i soggetti invitati a prendere parte ai lavori circa 20mila imprese e oltre 3mila Comuni. I lavori termineranno con il discorso di chiusura del Ministro dell'Ambiente
Sergio Costa e la proposta di candidatura della città di Napoli come capitale del Mediterraneo per l'economia circolare.
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Sarà un momento importante per avere un confronto con il mondo delle imprese – spiega il direttore generale di Ispra
Alessandro Bratti – in questo caso il mondo del Sud, che forse ha ancora bisogno di crescere, ricco di eccellenze ma a macchia di leopardo. A Napoli potremo dare un contributo al tessuto imprenditoriale più innovativo di questa parte d'Italia che chiede a gran voce di entrare nel sistema Paese».