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Cultura
Emanuele Urso nel segno di Goodman e Krupa
di Adriano Cisternino
Le biografie raccontano che Benny Goodman e Gene Krupa litigarono (e si separarono) perché gli assoli del batterista mettevano in ombra anche Goodman, che poi era il leader dell'orchestra.

Per non correre rischi simili... (si scherza, naturalmente) Emanuele Urso si presenta come “clarinettista e batterista”, nonché leader, del quintetto che giovedì 30 il “New Music Art” propone, ore 21, nell'ampia sala delle “Eccellenze Campane” di via Brin.

Al suo fianco, sul palco, Claudio Piselli (vibrafono), Adriano Urso (pianoforte), Alessio Urso (contrabbasso) e Giovanni Chicchirillo (batteria).

Chiaro, già dai nomi della formazione, che gli Urso, romani di origine siciliana, sono una famiglia di musicisti (il padre Alessio, contrabbassista) e propongono un jazz che si rifà soprattutto a due giganti di questa musica quali, appunto, Benny Goodman, il re del clarinetto, e Gene Krupa, il batterista di origini polacche che impose gli assolo di piatti e tamburi.

No swing, no jazz” è lo slogan che accompagna da anni l'ormai prestigiosa carriera di Emanuele Urso, noto come “re dello swing”, abituale showman al Cotton Club di Roma, il locale che fa il verso allo storico club di Harlem fondato dal pugile Jack Johnson nel 1920 dove poi hanno imperversato i vari Fletcher Henderson, Duke Elligton e via jazzando.

Jazz classico tutto da ascoltare, dunque, quello di Emanuele Urso, ma anche da vedere perché, al di là delle riconosciute doti musicali, il nostro unisce padronanza scenica a capacità istrioniche non comuni, che catturano anche l'occhio, oltreché l'orecchio dello spettatore.

Si prospetta dunque una serata a tutto swing, come indica l'ispirazione al clarinetto di Benny Goodman ed alla batteria di Gene Krupa, il musicista che rese protagonista il suo strumento imponendone l'assolo in tutti i pezzi.

Serata di Jazz anni quaranta, insomma, quello della tradizione più solida, che non tramonta mai, e che fa sempre muovere le gambe, anche se si resta seduti.

Serata che va anche stavolta verso il sold-out, come già le due precedenti (consigliabile prenotarsi in tempo al 3385669770), a testimonianza della bontà musicale dell'iniziativa (da perfezionare sul piano organizzativo) che Peppe Reale ha portato nella nuova sede di via Brin.

26/1/2020
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