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Calcio
Ecco Insigne, l’amico geniale
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 14.01.2020 )
Con due impeccabili battute dal dischetto, una diversa dall’altra, spiazzando consecutivamente il portiere Fulignati, Lorenzo Insigne torna a segnare al San Paolo (2-0 per il Napoli nell’ottavo di Coppa Italia contro il Perugia) otto mesi dopo l’ultima rete casalinga di Lorenzinho, guarda un po’, un altro calcio di rigore che valse la vittoria (2-1) sul Cagliari, 5 maggio 2019, allora palla nel sacco al 98’.

Seconda vittoria di Gattuso che evita turn-over esagerati e, contro il Perugia, fa solo tre cambi, i tre acquisti dell’estate scorsa che sinora avevano giocato poco, Elmas, Lozano e Llorente. La formazione-base, al netto degli infortuni, non si tocca, semmai si ritocca appena. È il nuovo corso di Gattuso dopo i continui cambi di Ancelotti.

Il Napoli ci mette molta buona volontà, impegno e corsa per prendersi la vittoria. Cala negli ultimi venti minuti per stanchezza evidente. Nel primo tempo la squadra aveva dato molto.

Nel pomeriggio festoso, Gattuso dà spazio anche all’ultimo arrivato, il tedesco del Lipsia Diego Demme, 29 anni, in campo dal 65’ per Fabian Ruiz.

Centrocampista che protegge la difesa (tre interventi decisivi a centrocampo), ma che dà anche il via all’attacco. Si è inserito con grande sicurezza, apprezzabile per giunta perché nel finale di gara il Perugia ha giocato costantemente nella metà campo azzurra.

Vista la squadra in difficoltà di fiato, Gattuso oltre a Demme inseriva Callejon per Lozano (75’) e Allan per Zielinski (84’).

Il Perugia, animoso e gagliardo negli ultimi venti minuti, con azioni insistite a destra, condotte da Rosi e Falzerano, non ha mai impegnato Ospina. L’unica palla-gol degli umbri la batteva a lato di testa Falcinelli (71’).

Poiché doveva essere una festa, inseguendo e ottenendo una vittoria per scacciare paure e insicurezze, anche il portiere azzurro, protagonista della topica all’Olimpico che dava la vittoria alla Lazio, è salito alla ribalta parando il calcio di rigore di Falcinelli nel recupero del primo tempo. Stavolta, poi, Ospina ha ridotto il gioco “da dietro” rimettendo spesso la palla con lanci lunghi.

È stato un buon Napoli che Gattuso ha mandato in campo caricandolo a dovere. Dopo un paio di minuti di svago del Perugia (tiro a lato di Iemmello al 3’), il Napoli è andato a caccia della vittoria con grande determinazione.

Da subito Insigne è stato il trascinatore della squadra che giocava soprattutto a sinistra con le combinazioni fra Lorenzo, Elmas e Mario Rui.

Si è vista immediatamente, com’era prevedibile, la difficoltà della gara col Perugia schierato a testuggine nella sua metà campo. Spazi intasati, marcature rigide nel 3-5-2 di Cosmi, area umbra affollatissima.

Llorente faceva fatica nel sottrarsi alla morsa di Gyomber e Falasco, Lozano sulla destra giocava troppo a ridosso dell’area perugina per potere esplodere la sua velocità che ha bisogno di spazio lungo.

Con la difesa inalterata delle ultime gare (sempre Koulibaly, Maksimovic, Luperto, Malcuit e Ghoulam indisponibili), Gattuso ha fatto “respirare” Allan e Callejon (inseriti solo nel finale) e Milik.

Sabato, contro la Fiorentina, c’è da acciuffare la prima vittoria casalinga in campionato della gestione Gattuso (e poi verrà la Juventus).

Le migliori combinazioni del Napoli si spegnevano nella ragnatela difensiva del Perugia così che gli azzurri cercavano di sfruttare i corner e i calci piazzati (due volte Manolas di testa sfiorava il bersaglio: 12’ e 22’). Non c’era verso di passare. Doppio catenaccio di Cosmi, ma senza che il Napoli si deprimesse.

Nelle trincee umbre era necessario un colpo di classe per andare a segno, ma le maglie strette della difesa ospite non ne consentivano. Intercettato l’ultimo passaggio azzurro, murati i tiri. Serviva un errore dei perugini mentre Insigne, con grande continuità, alimentava l’assalto del Napoli, sia giocando sulla fascia che venendo dentro al campo.

L’errore lo commetteva il belga-congolese Nzita troppo precipitoso nel contrasto in area su Lozano. Il Var confermava il calcio di rigore che Insigne batteva con sicurezza sul lato destro di Fulignati (26’). C’erano già stati tre interventi dubbi nell’area umbra (due su Lozano, uno su Llorente).

Poiché la supremazia di palleggio del Napoli continuava a non trovare il corridoio giusto per puntare la porta di Fulignati, veniva in soccorso un secondo rigore, braccio largo di Iemmello sulla pressione di Llorente. Insigne cambiava lato e, sul secondo penalty, metteva il pallone alla sinistra di Fulignati (36’).

Godeva di grande libertà Fabian Ruiz, al centro della mediana, Zielinski a destra, Elmas a sinistra, alimentando la pressione del Napoli più portando furiosamente palla avanti che con rapide aperture. Così favoriva il piazzamento stretto della difesa di Cosmi. E se Llorente rimaneva bloccato nel cuore della difesa perugina, a destra Lozano faceva fatica a saltare l’uomo.

Un terzo rigore, stavolta a favore del Perugia, poteva rimettere in discussione la partita. Il Var confermava la massima punizione per il braccio largo di Hysaj sul cross corto di Iemmello che si incaricava della battuta dal dischetto: non un grande penalty, comunque Ospina era lesto a tuffarsi sulla sinistra per intercettare il tiro dagli undici metri (45’+6’).

Il Napoli iniziava la ripresa con l’intento di controllare il match e il vantaggio. Non aveva più l’energia del primo tempo. Il Perugia operava i suoi tre cambi e prendeva vigore. Ultimi venti minuti nella metà campo azzurra. Il Napoli si abbassava compatto e non aveva più brillantezza nel ripartire. Giungeva il soccorso delle sostituzioni.

Anche il Perugia si trovava ad attaccare contro un difesa stretta creando una sola palla-gol che Falcinelli di testa concludeva a lato. Le repliche del Napoli erano sempre più rare e si concretizzavano in due conclusioni di Elmas (82’ e 90’) che Fulignati annullava.

Aperta la strada del quarto di finale di Coppa Italia contro la Lazio (al San Paolo).

IL TIFO – Pochi spettatori. Giornata lavorativa, orario sbagliato, partita in chiaro sulla Rai, oltre allo sciopero degli ultras contro il regolamento d’uso dello stadio. Era scontato. Il precedente record negativo di affluenza al San Paolo era di 10.573 spettatori per Napoli-Shakhtar (3-0) nei gironi di Champions, 21 novembre 2017. In Coppa Italia, l’affluenza minore (14.908 spettatori) per Napoli-Sassuolo del 13 gennaio 2019, ottavi di finale.

RICORDO – Perugia e la maledetta domenica di quasi quarant’anni fa. Il Napoli di Rino Marchesi vicino allo scudetto. C’era Rudy Krol. I lanci dell’olandese scatenavano in gol Claudio Pellegrini. Il giaguaro Castellini in porta, difesa di ferro con Bruscolotti, un giovane Musella spesso centravanti. Quattordici risultati utili consecutivi portarono il Napoli in testa alla classifica.
Domenica 26 aprile 1981. Il Napoli ospitò il Perugia ultimo in classifica, matematicamente condannato. Le concorrenti allo scudetto Juventus e Roma avrebbero incontrato Udinese e Ascoli in lotta per non retrocedere. Sembrava più facile il compito del Napoli.
Profumo di scudetto al San Paolo, 80mila sugli spalti. Al primo minuto, un cross di Di Gennaro da sinistra, Ferrario entrò in spaccata per rinviare precedendo l’attaccante avversario De Rosa, appostato per il gol. Moreno svirgolò mandando la palla nella porta di Castellini.
È successo quest’anno a Koulibaly e a Di Lorenzo. C’era tempo, tutta la partita, per rimediare alla clamorosa autorete. Cominciò un assedio memorabile. Il portiere Malizia, mai nome così profetico, e tre pali respinsero gli assalti azzurri. Finì 1-0 per il Perugia. Quel giorno, la Juventus di Trapattoni vinse in casa dell’Udinese 2-0 e la Roma fece 0-0 ad Ascoli. Classifica: Juve 37, Roma 36, Napoli 35.
Fu ancora un autogol (Guidetti) alla penultima giornata contro la Juventus al San Paolo a troncare definitivamente il sogno azzurro. La Juve vinse lo scudetto con 44 punti davanti alla Roma (42) e al Napoli (38). Contro il Perugia il Napoli giocò con Castellini; Bruscolotti, Marangon; Guidetti, Krol, Ferrario; Damiani, Vinazzani, Musella (55’ Speggiorin), Nicolini (46’ Cascione), Pellegrini. Il Perugia con Malizia; Nappi, Ceccarini; Frosio, Pin, Dal Fiume; Bagni, Butti, De Rosa, Goretti, Di Gennaro.

MORENO – Protagonista sfortunato di quel Napoli-Perugia 0-1, Moreno Ferrario. Aveva solo 18 anni quando arrivò a Napoli, nel 1977, proveniente dal Varese con cui aveva giocato due campionati di serie B. Un ragazzotto lombardo, roccioso, figlio unico di un muratore di Lainate, nella periferia nord di Milano, in collegio fino a tredici anni quando lo prelevò Alcide Lanzani, un talent scout milanese, proponendogli di andare a fare il calciatore a Como oppure a Varese, e lui scelse Varese.
Educato e rispettoso, per la profonda educazione ricevuta in famiglia, due genitori gran lavoratori, il padre Ambrogio sui cantieri di Cologno Monzese, la madre Angelica in fabbrica alle macchine per filati.
Così impegnati sul lavoro che il piccolo Moreno crebbe sotto le cure della zia Virginia.
Il padre lo portava qualche volta a vedere l’Inter. Aveva un naso mezzo schiacciato, quasi da pugile, e per i continui colpi di testa gli stavano già andando via i capelli biondi. Entrava in campo con le scarpe slacciate per allacciarsele sul terreno di gioco.
Così fece anche quella domenica di aprile al San Paolo prima della gara contro il Perugia. Sul suo autogol, a Krol scappò una bestemmia. Moreno Ferrario è stato uno dei più grandi azzurri di sempre.
Nella sciagurata stagione ’82-’83 segnò quattro rigori decisivi per la salvezza. Rimase in azzurro per 310 partite in undici campionati, un fedelissimo come pochi e uno dei più forti difensori degli anni Ottanta.

NAPOLI-PERUGIA 2-0 (2-0)

NAPOLI (4-3-3): Ospina; Hysaj, Manolas, Di Lorenzo, Mario Rui; Zielinski (84’ Allan), Fabian Ruiz (65’ Demme), Elmas; Lozano (75’ Callejon), Llorente, Insigne.

PERUGIA (3-5-2): Fulignati; Sgarbi, Gyomber, Falasco; Rosi, Falzerano, Carraro (71’ Konate), Bonaiuto (55’ Dragomir), Nzita; Iemmello (62’ Melciorri), Falcinelli.

ARBITRO: Massimi (Termoli).

RETI: 26’ e 36’ Insigne su rigore.

COPPA ITALIA – Ottavi di finale
Torino-Genoa 1-1 (5-3 ai rigori)
Napoli-Perugia 2-0, Lazio-Cremonese 4-0, Inter-Cagliari.
Mercoledì 15: Fiorentina-Atalanta, Milan-Spal, Juventus-Udinese.
Giovedì 16: Parma-Roma.

QUARTI DI FINALE (partita secca):
Napoli-Lazio
Vincente Fiorentina-Atalanta/vincente Inter-Cagliari
Vincente Milan-Spal/Torino
Vincente Parma-Roma/vincente Juventus-Udinese.
   

14/1/2020
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