Calcio
Napoli, panchina in crisi e si cambia l’allenatore
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 30.12.2019)
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In 87 campionati (73 in serie A a girone unico, 12 in serie B e due in serie C), il Napoli ha provveduto al cambio dell’allenatore 27 volte durante la stagione. Il primo cambio nel campionato 1937-38 (Mattea-Payer), poi nel 1938-39 (Payer-Iodice), nel 1942-43 (Vojak-Innocenti), nel 1947-48 (Sansone, Vecchina, Sentimenti II) e nel 1948-49 (Borel, De Manes, Mosele). Vediamo nei campionati successivi.
1955-56 – Amadei diventa allenatore
Dopo sei campionati tramonta l’era di Eraldo Monzeglio. La sua settima stagione, 8-1 alla Pro Patria (tre gol di Vinicio e due di Jeppson nell’unica occasione in cui i due centrati esplosero), è contrassegnata da incidenti. Invasioni di campo nelle partite al Vomero col Bologna (3-3) e con l’Inter (0-2). In 16 partite Monzeglio totalizza 15 punti (4 vittorie, 7 pareggi, 5 sconfitte). Amadei, dopo cinque campionati da giocatore in maglia azzurra, debutta da allenatore sostituendo Monzeglio. Realizza 17 punti in 18 partite (6 vittorie, 5 pareggi, 7 sconfitte). Il Napoli si piazza al 14° posto.
1959-60 – Frossi dura 4 giornate
Annibale Frossi, campione con la nazionale olimpica a Berlino 1936, che per miopia giocava con gli occhiali, allenatore di Torino, Inter e Genoa, arriva sulla panchina del Napoli e resiste quattro giornate (quattro sconfitte). Lo sostituisce Amadei (29 punti in trenta partite) che piazza il Napoli al 13° posto, due punti sopra la zona-retrocessione.
1960-61 – Cesarini la novità amara
Inizia Amadei che manda via Vinicio e Pesaola e guida il Napoli per 14 partite (15 punti). Esonerato e sostituito da Renato Cesarini, ex fantastico giocatore della Juventus. Da allenatore azzurro debutta proprio contro la Juventus a Torino (2-2), ma nel ritorno al San Paolo la Juve fa 4-0 con tre gol di Sivori che, a fine partita, corre ad abbracciare Cesarini, suo maestro, chiedendogli perdono. Cesarini fa appena 10 punti in venti partite, il Napoli retrocede.
1961-62 – Pesaola pronto soccorso
Campionato di serie B. Fioravante Baldi in panchina per venti partite (18 punti). Gli subentra Pesaola (25 punti in 18 partite) conquistando la promozione in serie A con la vittoria decisiva sul campo del Verona (1-0) all’ultima giornata.
1963-64 – Il cambio falliscein serie BAltra stagione in serie B. Licenziato Pesaola, che l’anno prima era retrocesso, dalla Sampdoria arriva in panchina Roberto Lerici. Lauro molla il Napoli che la Lega calcio affida a Luigi Scuotto, reggente. Promozione fallita. Lerici totalizza 25 punti in 24 partite. Lo sostituisce Giovanni Molino, suo secondo, che aveva giocato da difensore nel Napoli sino all’anno prima. Molino conquista 14 punti in 14 partite. Il Napoli resta in serie B.
1968-69 – Il girotondo di Beppe Chiappella
Arriva Chiappella da Firenze e a Firenze va Pesaola vincendo lo scudetto. Situazione confusa in società risolta con l’ingresso di Ferlaino a gennaio. Chiappella resta in panchina 16 partite (13 punti). Lo sostituisce Di Costanzo per nove partite (11 punti). Torna Chiappella nelle ultime cinque giornate (8 punti). Il Napoli resta a metà classifica.
1978-79 – Vinicio piomba su Di Marzio
Gianni Di Marzio, che l’anno prima aveva piazzato il Napoli al sesto posto partecipando alla Coppa Uefa, viene estromesso dopo due giornate (2-1 sull’Ascoli, 1-2 a Firenze) col ritorno di Vinicio che aveva portato il Napoli a contendere lo scudetto alla Juventus tre anni prima. Vinicio conquista 30 punti in 28 partite (8 vittorie, 14 pareggi, 6 sconfitte). Il Napoli si classifica al sesto posto.
1979-80 – Nel finale Vinicio se ne va
Confermato Vinicio che guida il Napoli per 26 partite (25 punti: 7 vittorie, 11 pareggi, 8 sconfitte). Verso la fine del campionato, non ottenendo da Ferlaino la conferma per l’anno successivo, Vinicio si dimette e lascia il posto a Sormani (3 punti in quattro partite). Il Napoli si piazza all’undicesimo posto.
1982-83 – Giacomini non sa vincere
Arriva Giacomini che in undici partite ne vince una sola (2-0 al Catanzaro al San Paolo) rimediando 5 pareggi e 5 sconfitte. Col Napoli ultimo in classifica, Ferlaino richiama per la seconda volta Pesaola che salva il Napoli conquistando 21 punti in 19 partite (6 vittorie, 9 pareggi, 4 sconfitte) piazzando la squadra azzurra al decimo posto, due punti sopra la zona-retrocessione. Decisivi risultano quattro calci di rigore realizzati da Moreno Ferrario che fruttano un pareggio e tre vittorie.
1983-84 – Santin troppe batoste
Mentre si favoleggia di Trapattoni, Burgnich, Ottavio Bianchi e del ritorno di Rino Marchesi, arriva Pietro Santin messosi in luce nella Cavese in serie B battendo il Milan a San Siro (2-1) e conquistando un sorprendente sesto posto. Santin resiste venti partite (15 punti: 3 vittorie, 9 pareggi, 8 sconfitte). Rimedia quattro batoste: 1-5 a Firenze alla prima giornata, 1-5 dalla Roma, 1-4 da Sampdoria e Udinese. C’è ancora Krol che, dopo l’intervento a un menisco, non è più lui. Alla ventesima giornata, il Napoli è terzultimo. Viene richiamato Marchesi che salva la squadra azzurra per un solo punto (10 partite: 4 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte, 11 punti).
1992-93 – Torna Ottavio Bianchi
Il dopo-Maradona è affidato a Claudio Ranieri che piazza il Napoli al quarto posto nel primo anno, ma fallisce nel secondo conquistando appena 6 punti nella prime nove giornate (2 vittorie, 2 pareggi, 5 sconfitte). Ferlaino ha acquistato Fonseca per 13 miliardi. Al San Paolo vincono l’Inter (2-1), la Juventus (3-2), il Milan (5-1). Col disastro contro la squadra milanese, che vincerà il campionato, si conclude la permanenza di Ranieri sulla panchina azzurra. Viene richiamato Ottavio Bianchi che conquista 26 punti in 21 partite (8 vittorie, 10 pareggi, 7 sconfitte) e il Napoli è salvo finendo due punti sopra la zona-retrocessione.
1994-95 – Appare Vujadin Boskov
Dopo un anno Lippi, con un sesto posto e la qualificazione del Napoli in Coppa Uefa, lascia per andare alla Juventus e arriva Vincenzo Guerini con poca esperienza in serie A. Cominciano i campionati con i tre punti per la vittoria. Guerini resiste sei partite (5 punti: una vittoria, 2 pareggi, 3 sconfitte). Crollando sul campo della Lazio (1-5), viene esonerato e arriva Boskov da direttore tecnico con Canè in panchina: 46 punti in 28 partite (12 vittorie, 10 pareggi, 6 sconfitte). Il Napoli si piazza al settimo posto.
1996-97 – Napoli salvo e Simoni se ne va
Arriva Gigi Simoni, buon girone d’andata, calo nel ritorno. Ventotto partite di Simoni, 34 punti (7 vittorie, 13 pareggi, 8 sconfitte). A sei giornate dalla fine, il Napoli è salvo (+6 punti sulla zona-retrocessione) e Simoni firma per l’Inter. Tocca a Montefusco concludere il campionato: 7 punti in sei partite (2 vittorie, un pareggio, 3 sconfitte).
1997-98 – La vergogna dei quattro allenatori
L’infausta stagione dei quattro allenatori si conclude con la più vergognosa retrocessione del Napoli: ultimo vincendo appena due partite, perdendone 24 e con 76 gol al passivo in 34 giornate. È dalla nona giornata che il Napoli è sul fondo della classifica. Comincia Bortolo Mutti 4 punti in cinque partite (una vittoria, un pareggio, 3 sconfitte). Seguono Carlo Mazzone a zero punti (quattro sconfitte in quattro gare), Galeone 6 punti in 14 partite (una vittoria, 3 pareggi, 10 sconfitte) e Montefusco 4 punti in undici gare senza vittorie (4 pareggi, 7 sconfitte).
1998-99 – Con Ulivieri promozione fallita
Napoli in serie B con Ulivieri in panchina per 35 partite (48 punti: 11 vittorie, 15 pareggi, 9 sconfitte). Dopo quattro pareggi e due sconfitte nelle sue ultime partite, Ulivieri si dimette. Restano tre partite e va in panchina Montefusco (3 punti (una vittoria e due sconfitte). Il Napoli resta a 13 punti dalla zona-promozione, fallita per 25 punti persi al San Paolo in diciannove partite.
2000-01 – Mondonico giù per un punto
Novellino ha riportato in serie A il Napoli che ricomincia con la suggestione di Zeman. Ma il boemo dura sei partite (due punti: 2 pareggi e quattro sconfitte). Ingaggiato Mondonico: 34 punti in 28 partite (8 vittorie, 10 pareggi, 10 sconfitte). Salvezza mancata per un punto incappando in due pareggi, a Udine (0-0) e con la Roma (2-2). Il Napoli retrocede.
2002-03 – Colomba evita la serie C
Il Napoli è in serie B. Ferlaino ha mollato, Corbelli se ne è andato, il presidente è Salvatore Naldi. Il Napoli resta in serie B. Comincia Colomba: 13 punti in 16 partite (2 vittorie, 7 pareggi, 7 sconfitte). Lo sostituisce Scoglio: 12 punti in 9 partite (3 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte). Ritorna Colomba: 20 punti nelle ultime 13 gare (5 vittorie, 5 pareggi, 3 sconfitte). Decisive, nell’ultimo periodo di Colomba, cinque vittorie al San Paolo per non finire in serie C (un punto sopra la zona-retrocessione).
2003-04 – Cinque gare in campo neutro
Naldi cerca il riscatto al secondo anno di presidenza, ma resta inchiodato in serie B (14° posto). La stagione si complica per gli incidenti che non fecero disputare Avellino-Napoli con cinque gare degli azzurri in campo neutro per squalifica. Inizia i panchina Agostinelli: 13 punti in 13 partite (una vittoria, 10 pareggi, 2 sconfitte). Gli subentra Simoni: 43 punti in 33 partite (9 vittorie, 16 pareggi, 8 sconfitte). Nella lunghissima serie B di 46 partite, il Napoli fa il record dei pareggi (26).
2004-05 – Reja vola ma non basta
Inizia l’era De Laurentiis dopo il fallimento. Si comincia dalla serie C. Ventura in panchina per 19 partite (27 punti: 7 vittorie, 6 pareggi, 6 confitte). Viene sostituito da Reja che vola nelle altre 15 partite (34 punti: 10 vittorie, 4 pareggi, una sconfitta). Il Napoli fallisce ai play-off la promozione in serie B: 1-1 fuori e 2-0 in casa con la Sambenedettese; finale contro l’Avellino: 0-0 al San Paolo, 1-2 al Partenio.
2008-09 – Donadoni subentra a Reja
Secondo anno in serie A con De Laurentiis. Reja, che ha portato gli azzurri dalla serie C al massimo campionato, viene esonerato dopo che, nelle sue ultime nove partite, non vince più rimediando appena due pareggi, battuto sette volte. La sconfitta interna con la Lazio (0-2) segna la fine del suo rapporto col Napoli. Nell’anno Reja conquista 35 punti in 27 partite (10 vittorie, 5 pareggi, 12 sconfitte). Gli subentra Donadoni che comincia con quattro pareggi. Nelle undici partite finali, Donadoni conquista 11 punti (2 vittorie, 5 pareggi, 4 sconfitte). Il Napoli si piazza dodicesimo.
2009-10 – Mazzarri si piazza sesto
Donadoni dura sino alla settima giornata (7 punti: 2 vittorie, un pareggio, 4 sconfitte) e arriva Mazzarri che infila una serie positiva di quindici partite battendo la Juve a Torino 3-2 (in rimonta, doppietta di Hamsik e gol di Datolo) dopo tredici anni di insuccessi azzurri sul campo juventino. Mazzarri raccoglie 52 punti in trentuno partite (13 vittorie, 13 pareggi, 5 sconfitte) piazzando il Napoli al sesto posto.
2019-20 – Ancelotti chiude in anticipo
La seconda stagione di Ancelotti si ferma alla quindicesima giornata con 21 punti (5 vittorie, 6 pareggi, 4 sconfitte) infilando una serie finale di sette partite senza vittorie. Alla sedicesima giornata gli subentra Gattuso che perde al debutto col Parma al San Paolo (1-2) e poi vince a Reggio Emilia dove il Napoli batte il Sassuolo 2-1 con un gol al 94’.