Calcio
È il Napoli di Sfrattamaggiore
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 15.12.2019)
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È il Napoli di Sfrattamaggiore che sfratta gli allenatori, sfratta se stesso (fuori Insigne al 79’ per Lozano) e sfratta ancora la vittoria dal suo giardino dei desideri.
Gattuso perde al debutto sulla panchina azzurra. Passa il Parma con un gol al 93’nel derby del settimo posto al San Paolo (2-1). Il Napoli paga pesantemente i suoi errori, determinanti nel successo degli emiliani.
Due “buchi” azzurri hanno aperto al Parma la strada della vittoria. Il ”buco” di Koulibaly che, dopo solo quattro minuti, apriva a Kulusevski l’autostrada del primo gol degli ospiti. La scivolata di Zielinski che apriva al contropiede del Parma sul gol del successo di Gervinho nei minuti di recupero.
Due soli allenamenti del nuovo tecnico non potevano produrre un “miracolo” immediato. È tornato il 4-3-3, ma sono mancati due elementi fondamentali. Nullo Callejon e in ginocchio Insigne che ha fallito due palle-gol (33’ e 45’) per far girare la partita a favore del Napoli.
Brutta botta che allontana definitivamente gli azzurri dal quarto posto. Pure, si è vista una squadra più viva che ha scaldato il San Paolo una volta raggiunto il pareggio. Il gioco è apparso più sciolto, ma il Parma è stato un avversario di eccellente livello con la stessa classifica del Napoli e ora anche migliore.
Per lungo tempo i laterali del centrocampo, Fabian Ruiz e Zielinski, soprattutto lo spagnolo, hanno portato palla anziché velocizzare l’azione per impedire al Parma di assestarsi a difendere.
Nella ripresa il gioco è stato più veloce con l’ingresso di Mertens per Allan (63’) quando Gattuso si è giocato un audace 4-2-4 in proiezione offensiva, 4-4-2 nella fase passiva, e arrivava il pareggio.
Il Parma ha difeso con grande impegno e organizzazione. Pressing alto e aggressività. Il Napoli riusciva comunque a portare palla in avanti. Nel finale, il Parma si copriva per difendere il pareggio, ma partendo in contropiede, come ha fatto splendidamente per tutto il match, trovava la vittoria.
Forse, il Napoli non meritava di perdere. Ventuno tiri verso la porta di Sepe (nove nello specchio) contro le sette conclusioni del Parma (cinque tra i pali di Meret).
Il Napoli ha patito ancora in difesa. Una volta in svantaggio sullo strappo del diciannovenne Kulusevski al quale Koulibay dava via libera, per giunta infortunandosi (5’ entrava Luperto), Manolas con due interventi decisivi su Gervinho teneva in piedi la squadra.
Poi era Meret, prima con l’aiuto del palo sullo 0-1 (42’ conclusione di Gervinho), poi con una “garellata” di piede sull’1-1 (70’ ancora Gervinho al tiro) che proteggeva il Napoli. Non è bastato.
Il Parma è stato sempre pericoloso nei rapidi contrattacchi con Kulusevski e Gervinho difficili da contenere.
Al Napoli è mancato completamente Callejon, mentre Mario Rui martellava sulla sinistra con ottimi cross. Sullo stesso lato insisteva Zielinski, ma Insigne non era in serata. Lorenzo si impegnava, correva, ma combinava poco con la “macchia” delle due palle-gol spedite fuori sui due assist di Milik. Anche Zielinski (24’) aveva fallito la prima palla-gol del Napoli battendo altissimo sull’invito di Mario Rui.
È sembrato un Napoli più vivo, partecipe, ma continuano gli errori individuali che penalizzano la squadra. D’altra parte, il 4-3-3 avrebbe bisogno di due laterali di centrocampo più capaci nella fase difensiva. Fabian Ruiz e Zielinski sono due mezzali, incisivi nella fase d’attacco (ma lo spagnolo ha perso lo smalto delle giornate migliori).
Se Mertens ha dato brio appena entrato, scodellando per Milik la palla del pareggio due minuti dopo avere preso il posto di Allan (65’), Lozano non è stato efficace quando ha sostituito Insigne.
Il Napoli perde con un possesso-palla superiore (66%), il maggior numero dei tiri, 655 passaggi completati contro 216 e undici corner a uno. È chiaro che il Parma ha sfruttato meglio le sue minori occasioni.
Il Napoli, attaccando, ha avuto di fronte la doppia linea difensiva a quattro del Parma e, nel finale, il 3-5-2 di D’Aversa. Il Parma, attaccando, ha avuto ampi spazi con gli azzurri sbilanciati in avanti. Avendo giocatori di punta veloci ha creato più di un brivido nella difesa azzurra.
Il campionato (quarto posto) è compromesso. Ancelotti ha lasciato una eredità pesante (otto punti sotto la zona-Champions) e Gattuso l’ha peggiorata. Non è stato fortunato. A fine partita è apparso chino nella sua mestizia.
Ma ora ci vogliono proprio la sua grinta e il suo convincimento per evitare il fallimento completo. Certo, può rimediare poco agli errori individuali degli azzurri. E, riproponendo il 4-3-3, gli sono mancati i due esterni attesi alla riscossa.
Incomprensibile la partita di Insigne che si è spento del tutto dopo le due occasioni fallite. Più incomprensibile la gara di Callejon del tutto fuori partita con qualche spunto tentato nella seconda metà della ripresa. Milik non ha tradito, ancora in gol e con i due splendidi assist non sfruttati da Insigne.
Non sarà facile domenica sul campo del Sassuolo. Il Napoli rischia di sparire dalla scena del campionato.
L’ALLIEVO – Ancelotti e Gattuso, il maestro e l’allievo. L’allievo ha sostituito il maestro sulla panchina del Napoli. Sul campo, un bilancio alla pari fra allievo e maestro, tra il Milan di Gattuso e il Napoli di Ancelotti (una vittoria per parte e un pareggio).
Pesante però la vittoria dell’allievo quando il suo Milan eliminò il Napoli di Ancelotti nei quarti di finale dell’ultima Coppa Italia (2-0). Era il 29 gennaio 2019. Due gol di Piatek nel primo tempo (10’ e 27’).
Le formazioni. Napoli (4-4-2): Meret; Malcuit (85’ Callejon), Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Fabian Ruiz, Allan (46’ Ounas), Diawara (58’ Mertens), Zielinski; Milik, Insigne. Milan (4-3-3): Donnarumma; Abate, Musacchio, Romagnoli, Laxalt; Kessie, Bakayoko, Paquetà (85’ Rodriguez); Castillejo, Piatek (78’ Cutrone), Borini (60’ Calhanoglu).
In campionato, Ancelotti vinse al San Paolo 3-2 (doppietta di Zielinski e gol di Mertens), pareggio a San Siro (0-0) nel girone di ritorno.
LO SVEDESE – Lo svedese Dejan Kulusevski, 19 anni, è il talento di Stoccolma che l’Atalanta soffiò all’Arsenal per 100mila euro. Il ragazzo giocava nel secondo livello professionistico del calcio olandese con una squadra dei sobborghi di Stoccolma, il Brommapojkarna. L’Atalanta lo ha dato in prestito al Parma.
È sul mercato, adocchiato da Manchester United, Tottenham, Arsenal, in Italia da Inter e Juventus. L’Atalanta ha già fissato il prezzo per la cessione: 45 milioni. Una fantastica plusvalenza per la società bergamasca.
IL “TEDESCO” – Roberto D’Aversa, l’allenatore del Parma, 44 anni, è nato a Stoccarda da genitori abruzzesi. Dal 2016 è sulla panchina emiliana. Due promozioni consecutive portando il Parma dalla Lega Pro alla serie A. Da allenatore iniziò in serie B col Lanciano.
DICIOTTO – Quella di ieri è stata la diciottesima partita fra Napoli e Parma al San Paolo: 9 vittorie, 4 pareggi, 5 sconfitte. L’ultima vittoria del Parma a Napoli risaliva al campionato 1993-94, la squadra emiliana vinse 1-0 con gol di Cassano. Ieri sera, il bis.
ZOLINO – Gianfranco Zola è stato uno dei maggior talenti italiani. Sardo di Oliena (Nuoro), giocava nella Torres dove lo scovò Luciano Moggi che lo portò al Napoli a 23 anni nel 1989 per due miliardi di lire. Zola giocò in maglia azzurra 136 partite segnando 36 gol. A Soccavo, alla fine degli allenamenti, si metteva in porta invitando Maradona a calciargli contro. Da portiere, Zola cercava di rubare a Diego il segreto dei suoi tiri. Il Napoli, con le casse in rosso, lo cedette al Parma per 13 miliardi nel 1993.
ANCELOTTI – Dalla padella alla brace se mai Ancelotti dovesse passare alla guida dell’Arsenal che, in Premier, sta messo come il Napoli, nono, a sette punti dalla zona-Champions, due partite vinte nelle ultime nove di campionato. La stampa inglese non ritiene Ancelotti l’allenatore adatto per dare una scossa all’Arsenal perché il tecnico italiano “non è un rivoluzionario”, ma un tranquillo gestore di campioni.
NAPOLI-PARMA 1-2 (0-1)
NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly (5’ Luperto), Mario Rui; Fabian Ruiz, Allan (63’ Mertens), Zielinski; Callejon, Milik, Insigne (79’ Lozano).
PARMA (4-3-3): Sepe; Darmian, Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo; Hernani, Brugman, Barillà (66’ Grassi); Kulusevski, Cornelius (16’ Sprocati, 77’ Pezzella), Gervinho.
ARBITRO: Di Bello (Brindisi).
RETI: 4’ Kulusevski, 65’ Milik, 93’ Gervinho.