Calcio
Ancelotti superstar di Champions
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 28.11.2019)
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Un pareggio (1-1) che vale una vittoria sul campo del Liverpool e ottavi più vicini. Ancelotti si conferma superstar di Champions. È il suo terreno ideale, sono le sfide che più lo caricano.
Ad Anfield ha presentato un Napoli pressoché perfetto. Due linee compatte di difesa e contropiede veloce. Davanti agli assi del Liverpool (Salah e Mané non hanno fatto un solo vero tiro in porta), i centrocampisti (Allan superlativo) hanno protetto i difensori. Maksimovic ha braccato Mané, Manolas ha domato Firmino, Mario Rui col sostegno di Koulibaly non ha dato spazio a Salah e Di Lorenzo, quarto a destra di centrocampo, ha bloccato le discese di Robertson, ha ammansito Milner ed è andato sempre in seconda battuta sugli inglesi che avanzavano sul loro lato sinistro.
Scongiurato lo scempio delle raccomandate con multa agli azzurri proprio alla vigilia della partita. Il Napoli cancella il momento nero, dimentica ammutinamenti e durezze presidenziali e si presenta a Liverpool all’altezza, fedele esecutore della consegne tattiche di Ancelotti.
Primo tempo esemplare. In campo c’è più Napoli che Liverpool. Gli azzurri spengono il sorriso beffardo di Jurgen Klopp. Tengono il campo alla grande. Il ritmo basso degli inglesi favorisce il Napoli sempre ben piazzato e pronto al guizzo offensivo.
La prima conclusione del Liverpool arriva al 36’ (colpo di testa di Van Dijk, parata sicura di Mertens), ma intanto il Napoli è andato in vantaggio. Il lungo lancio di Di Lorenzo (un partitone) scatena Mertens sulla destra nel vuoto improvviso della difesa inglese e Dries conclude con un gran tiro verso l’angolo basso opposto (21’). Sembra di sognare.
Il Liverpool non trova il filo del suo solito gioco. Il Napoli pressa a tutto campo. Recupera molti palloni e molti ne sbaglia il Liverpool che conferma d’essere sempre in difficoltà contro il Napoli.
Il primo tempo superlativo degli azzurri si conclude col vantaggio di Mertens. Il Liverpool ha manovrato inutilmente (64% di possesso-palla) senza trovare mai lo sbocco in gol. Un Napoli vivo, voglioso, perfetto lo ha messo in apprensione. Giocando alta, la squadra di Klopp ha rischiato molto. Perché un Napoli organizzato l’ha tenuta in scacco, le ha chiuso tutti i sentieri del gol e l’ha allarmata pizzicandola in contropiede.
Nella ripresa, il Liverpool ha premuto sull’acceleratore. Solo in velocità e con maggiore grinta avrebbe potuto rimediare alla sconfitta. Koulibaly, a inizio del secondo tempo, salvava davanti alla porta vuota la conclusione di Firmino dopo che a Meret era sfuggito il pallone su un cross. Segnale d’allarme. Ma il Napoli aveva ancora energie per fronteggiare il Liverpool. Gran lavoro di contenimento di Zielinski e Fabian Ruiz.
Senza Insigne, Ancelotti ha sfoderato un formidabile 4-4-2 difensivo con la trovata geniale di Di Lorenzo esterno destro di centrocampo (fuori Callejon) e Maksimovic esterno destro di difesa (Manolas centrale).
Dentro tre della “
banda dei cinque”: Koulibaly, Allan e Mertens. In panchina Callejon, a casa Insigne. Nel Liverpool, Gomez terzino destro, Milner a centrocampo e, all’attacco, i tre ballerini temibili Salah, Firmino e Mané che hanno ballato poco.
Per acciuffare il pareggio, al Liverpool c’è voluto un corner con lo stacco di testa del difensore Lovren che sovrastava Mertens nell’area azzurra (65’). Ma, raggiunto il pari, la squadra inglese non ha avuto lo spunto per vincere pur giocando continuamente nella metà campo del Napoli. Gli azzurri hanno resistito magnificamente e non hanno corso veri pericolo per uscire sconfitti.
È bastata un’ora di grande Napoli per incantare l’Anfield e ammansire il Liverpool portando a casa un risultato magnifico e una prestazione brillante. In una serata di gloria, il Napoli ha ritrovato animo, gusto del gioco, impegno massimo e il feeling con l’allenatore.
Si prevedeva un mezzo disastro perdurando la “
guerra” con la società. Non è stato così. Lo scenario dell’Anfield ha spinto gli azzurri a dimenticare multe e ammutinamento per dare il meglio della stagione. Koulibaly capitano coraggio. Ma anche gli “umili” hanno fatto la loro parte, da Mario Rui a Elmas (81’ per Mertens), Younes (85’ per Zielinski) e lo stesso Llorente (71’ per Lozano).
Il Napoli ha concluso la gara stremato ma felice. Ha imposto gara e pareggio ai campioni d’Europa, alla squadra inglese che sta dominando la Premier e, in Champions, è al primo posto (10 punti) tallonato da un Napoli (9 punti) che in Europa ha ritrovato compattezza, slancio, capacità di sacrificio e sprazzi di bel gioco.
È un bel messaggio azzurro questo che arriva da Liverpool. La squadra non si è disciolta. È ancora viva e valida. Niente è perduto. Basterà, il 10 dicembre, anche un pareggio col Genk al San Paolo (0-0 degli azzurri in Belgio) per acchiappare definitivamente gli ottavi di Champions e battere domenica il Bologna per risalire in campionato.
È previsto per domani un summit di pace a Castelvolturno per una nuova unità di intenti però escludendo in premessa che chi non ha sbagliato scagli la prima pietra.
MULTE – Il Napoli scende in campo all’Anfield appesantito da 628mila euro di multe: Meret (37mila euro), Maksimovic (42mila), Manolas (145mila), Koulibaly (230mila), Mario Rui (65mila), Di Lorenzo (42mila), Allan (250mila), Zielinski (40mila), Fabian Ruiz (57mila), Lozano (175mila), Mertens (145mila).
CONFRONTO – Impietoso il confronto fra il campionato del Liverpool e quello del Napoli dopo 13 partite. Il Liverpool è imbattuto (12 vittorie e un pareggio). Ha vinto sette partite più del Napoli (12-5). Nello score dei gol la distanza non è tanta: 30 gol per il Liverpool, 22 per il Napoli e, al passivo, 11 gol incassati dalla squadra inglese, 16 dagli azzurri. Il Liverpool è in testa alla Premier con otto punti di vantaggio sul Leicester, il Napoli è settimo a 14 punti dal primo posto della Juventus.
ALLISON – Risuona ancora all’unisono, nella rovente serata di dicembre all’Anfield, l’anno scorso, l’urlo di paura degli inglesi e quello di rabbia dei napoletani quando, sul filo di lana, minuto 92’, il ginocchio di Allison respinse la palla del pareggio di Milik. Il pareggio avrebbe eliminato gli inglesi. Allison, 1,91, portiere brasiliano che, quand’era alla Roma, Insigne ha battuto due volte ripetendosi poi in Champions.
MILIONI – Squadra milionaria il Liverpool che il settantenne uomo d’affari americano John W. Henry ha acquistato nel 2010 per 300 milioni di sterline e, negli ultimi tre anni, ha speso 257 milioni di euro per ingaggiare Salah (42 milioni), Van Dijk (78), Alisson (72), Fabinho (50), Shaqiri (15). Una macchina di soldi e da guerra.
LA PRIMA VOLTA – La prima volta fra Napoli e Liverpool è stata in Europa League, nove anni fa. Il primo scontro il 21 ottobre 2010 al San Paolo rimase inchiodato sullo 0-0. Era il Napoli di Mazzarri con De Sanctis, Paolo Cannavaro, Gargano, Maggio, Hamsik, Lavezzi, Cavani. In quel Liverpool, in porta giocava Reina. Al ritorno fu 3-1 per i reds, in vantaggio gli azzurri con Lavezzi, inceneriti nel finale, e nel giro di tredici minuti, dalla tripletta di Gerrard (due gol e un rigore).
GOLEADA – Fu solo un’amichevole il 4 agosto 2018 a Dublino e il Liverpool incenerì il primo Napoli di Ancelotti. Cinquina inglese (4’ Milner, 9’ Wijnaldum, 58’Salah, 73’ Sturridge, 77’ Moreno). Gli azzurri con un abbozzo di 4-3-3 erano: Karnezis; Hysaj, Albiol (59’ Maksimovi), Koulibaly (71’ Chiriches), Luperto (46’ Mario Rui); Allan, Hamsik (62’ Diawara), Fabian Ruiz (62’ Rog); Callejon (62’ Ounas), Milik (62’ Inglese), Insigne (62’ Verdi).
LA RIVINCITA – In amichevole, la rivincita del Napoli sul Liverpool a Edimburgo, questa estate, con un bel 3-0 (17’ Insigne, 29’ Milik, 52’ Younes). In porta al Liverpool Mignolet e non Allison. Squadra inglese con la difesa titolare, ma senza l’attacco delle meraviglie (Salah, Firmino, Mané). Comunque, bel colpo per il secondo Napoli di Ancelotti.
LIVERPOOL-NAPOLI 1-1 (0-1)NAPOLI (4-4-2): Meret; Maksimovic, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Di Lorenzo, Allan, Zielinski (85’ Younes), Fabian Ruiz; Mertens (81’ Elmas), Lozano (71’ Llorente).
LIVERPOOL (4-3-3): Alisson; Gomez (57’ Oxlade-Chamberlain), Lovren, Van Dijk, Robertson; Henderson, Fabinho (19’ Wijnaldum), Milner (78’ Alexander-Arnold); Salah, Firmino, Mané.
ARBITRO: Del Cerro Grande (Spagna).
RETI: 21’ Mertens, 65’ Lovren.
CHAMPIONS LEAGUE- Girone E
Liverpool-Napoli 1-1
Genk-Salisburgo 1-4
CLASSIFICA
10 Liverpool (gol 11-8); 9 Napoli (7-4); 7 Salisburgo (16-11); 1 Genk (5-16).
ULTIMO TURNO (martedì 10 dicembre): Napoli-Genk, Salisburgo-Liverpool.