Arabo
La matrigna di tutte le partite
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 31.10.2019)
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Un grande Napoli nel finale viene derubato di una vittoria che sarebbe stata strameritata contro l’Atalanta al San Paolo. Fallo da rigore netto su Llorente (85’ Kjaer) ignorato dall’arbitro e, sul capovolgimento di fronte, il gol del pareggio di Ilicic (2-2).
Il leader calmo non è più calmo: espulso Ancelotti nelle concitate proteste per la svolta assassina del match. Impassibile Giacomelli sul clamoroso intervento da rigore di Kjaer. Il Var ha taciuto.
Undici tiri e due gol degli azzurri, ma anche cinque palle-gol e due pali. L’Atalanta sei tiri, due gol. Il pareggio è stato un furto in piena regola.
È la sera dei miracoli, fai attenzione, il Napoli è tornato uno squadrone. Gli azzurri hanno sorpreso la reclamizzatissima Atalanta di Gasperini. La squadra bergamasca furiosa, aggressiva, irresistibile è stata domata e superata da un grande Napoli che le ha rubato subito la scena.
Il Napoli ha opposto la sua grande qualità all’intensità bergamasca che però è sparita di fronte a un avversario superiore.
L’Atalanta viene chiusa subito nella sua metà campo. Di Lorenzo sprinta a destra, Callejon (immenso) gioca dentro al campo, e proprio sul lato destro azzurro l’Atalanta soffre e non sa quali contromisure prendere. Insigne è ispiratissimo, Fabian Ruiz è in grandissima serata.
L’Atalanta fiuta il vento contrario e abbassa le vele. Cerca di prendere i minori danni possibili, spera che il Napoli si fermi, ma il Napoli insiste.
Gollini deve rimediare immediatamente, di piede, alla conclusione di Milik (2’). Deve salvare poi sulla conclusione di Callejon (12’). Arriva il gol di Maksinovic (16’ cross di Callejon) e il Napoli insiste. Su una respinta di Gollini (22’), Milik prima colpisce il palo di testa, poi non riesce a toccare in gol di piede per l’opposizione di Gollini raggomitolato a terra.
È un Napoli a mille, più forte della sfortuna perché perde subito Allan (10’) che si infortuna a un ginocchio in un salvataggio nell’area azzurra. Entra Zielinski che ci mette un tempo per diventare anch’egli un protagonista della serata.
L’Atalanta si limita a non cedere completamente. Tiene bene il campo, difende con ordine, ma ha difficoltà a distendersi verso l’area azzurra. Il Papu Gomez resta un po’ fuori partita. Ilicic è il più pericoloso, ma incappa in Koulibaly.
Pasalic e Gosens tentano di sfondare in tandem sulla loro sinistra, ma sullo stesso lato l’Atalanta deve rimediare alle puntate offensive di Di Lorenzo e ai colpi geniali di Callejon (ripetutamente abbattuto con falli). L’unica replica degli ospiti, nel furioso inizio napoletano, è una punizione di Ilicic che Meret respinge (6’).
Sembra una serata più che favorevole. Ma c’è la luna nera. L’Atalanta pareggia su una papera di Meret, il protagonista assoluto delle vittorie sul Liverpool, sul Verona, sul Salisburgo. Lo infila Freuler (41’) ed è un pareggio che fa male, che l’Atalanta non merita, che può smontare il Napoli. Per fortuna, sopraggiunge l’intervallo per assorbire la botta.
L’Atalanta gioca una gara prudente. Capisce che non è serata e si adegua. Non fa la sfacciata. Non sfodera né il pressing alto, né il suo gioco “a memoria”. Con Muriel in panchina, non ha profondità. A centrocampo, i suoi famosi molossi sono saltati dai centrocampisti azzurri.
Manca solo l’apporto di Lozano alla grande serata del Napoli e Ancelotti provvede inserendo Mertens per il messicano (58’) dopo che l’Atalanta ha iniziato la ripresa in attacco con due conclusioni fuori bersaglio (52’ Pasalic, 53’ Gosenz). x
Ma il Napoli torna a galla, torna a comandare il gioco e la partita. Il Napoli non fallisce mai le partitissime e questa, contro l’Atalanta dell’attacco fulminante, terza in classifica, osannata a destra e a manca, è proprio una partitissima che l’Atalanta onora con una tattica conservativa e il Napoli vuole vincerla con la brillantezza di gioco dei tempi migliori.
Gasperini aggiusta la difesa che barcolla sugli assalti del Napoli (64’ Kjaer per Djimsiti, 69’ Castagne per Pasalic). Il tiro a giro di Insigne lambisce l’incrocio lontano dei pali ed è il brivido per tornare avanti (59’). Ma le contrarietà, esplose nel finale, punteggiano l’intera partita degli azzurri quando Milik, su punizione, colpisce l’incrocio dei pali, secondo legno del polacco.
La voglia del Napoli è grande, la qualità tecnica altrettanto. La squadra gioca in ampiezza con continui cambi di gioco. Di Lorenzo e Callejon martellano sulla destra, Insigne e Fabian Ruiz fanno altrettanto sulla sinistra, mentre al centro Zielinski sale di tono e Milik fa molto movimento.
Non entra bene in partita Mertens che rimane chiuso nel mucchio centrale del gioco con Insigne sempre largo a sinistra.
Ed è vittoria chiara, netta, meritata quando Milik, sul lancio magistrale di Fabian Ruiz, va in solitudine verso la porta bergamasca, evita l’uscita di Gollini al limite dell’area e insacca a porta vuota (71’). Sembra fatta.
Gasperini, allora, ricorre a Muriel (74’ per Gomez) per avere un attaccante vero. Ancelotti replica con Llorente per Milik (82’). Il Napoli ha in pugno la partita. Può solo recriminare sulle cinque occasioni da gol non concretizzate e sui due pali di Milik. Si troverebbe con un ampio margine di vantaggio.
Sul filo del 2-1, il Napoli non sembra soffrire. Ilicic è sempre temibile, ma ben contenuto. Muriel non entra in partita. Il Papu Gomez non c’è più. Come può rimontare l’Atalanta?
Rimonta per l’errore arbitrale che deruba il Napoli del sacrosanto rigore a cinque minuti dalla fine. Kjaer abbraccia e affonda Llorente in area. Il Napoli ha un momento di sbandamento, di delusione, di rabbia. Ne approfitta l’Atalanta per siglare il pareggio con Ilicic, la difesa azzurra assente. Poi il putiferio che ne consegue.
PUNTI – Nelle prime dieci partite di campionato, il Napoli ha lasciato per strada 12 punti (9 nelle ultime sei). Tre punti lasciati alla Juve, tre al Cagliari, due al Torino, due alla Spal, due all’Atalanta.
TIRI – L’Atalanta, migliore attacco del campionato, tre gol a partita, è la squadra che tira di più (179 tiri, 92 nello specchio). Il Napoli: 141 tiri (69 nello specchio). L’Atalanta ha tirato di più contro Lecce (29 tiri, 3-1), Udinese (21 tiri, 7-1), Torino (21 tiri, 2-3), Spal (20 tiri, 3-2). Il Napoli ha tirato di più contro Sampdoria (20 tiri, 2-0), Brescia (19 tiri, 2-1), Cagliari (16 tiri, 0-1).
TRASFERTA – L’Atalanta è imbattuta in trasferta: 3-2 Spal, 2-1 Genoa, 2-0 Roma, 4-1 Sassuolo, 3-3 Lazio, 2-2 Napoli. In casa ha perduto una partita (2-3 col Torino).
BILANCIO – Double-face i confronti diretti fra Napoli e Atalanta. Ciascuna delle due squadre domina in casa, cede fuori. Napoli in casa: 33 vittorie, 10 pareggi, 6 sconfitte. Atalanta in casa: 20 vittorie, 18 pareggi, 10 sconfitte.
CANNONIERI – Dal ritorno in serie A del Napoli (2007-08) questi i cannonieri azzurri contro l’Atalanta: 6 gol Higuain; 3 Mertens, 3 Hamsik, 3 Cavani, 3 Quagliarella; 2 Lavezzi, 2 Milik; 1 Fabian Ruiz, 1 Callejon, 1 Maksimovic, 1 Pandev, 1 Pazienza, 1 Zapata. Per l’Atalanta: 5 gol Denis, 2 Zapata, 2 Carmona, 2 Caldara, 2 Ferreira Pinto.
PESAOLA – Campionato 1962-63. Era il Napoli di Pesaola. Il finale di quella stagione nel racconto dell’indimenticabile petisso. “
Giochiamo a Bergamo. Lottiamo per salvarci. Atalanta tranquilla. A noi basterebbe un pareggio. Scuotto e Fiore d’accordo col medico Zontini mi dichiarano indisponibili i tre migliori giocatori: Rosa, Mariani e Gatti. Una strana coincidenza.
Devo inventarmi qualcosa. Dico ai giocatori: qua ci giochiamo la serie A e la serie A vuol dire quattrini sia per chi rimarrà sia per chi dovesse andare via. Dobbiamo fare uno sforzo. Ma io ho un prodotto che può aiutarvi. È un energetico che viene dalla Bolivia. Beh, insomma, sì, una droga che però all’antidoping non risulta.
Questo prodotto me l’ha consigliato Carlo Duran, il pugile. Lui si fa queste iniezioni e sul ring non lo batte nessuno. All’insaputa dei giocatori avevo fatto comprare dei flaconi di vitamina B12. La metto io nelle siringhe e faccio io le punture. Poi prego la Madonna che il trucco funzioni, che si sentano dei leoni in campo sotto la suggestione del falso doping.
Nell’Atalanta giocava Da Costa. Non fece vedere palla a Rivellino. Siamo spacciati. Nell’intervallo cerco di caricare ancora i giocatori. Proprio Rivellino mi si avvicina e dice: mister non ce la faccio, a me la siringa ha fatto l’effetto contrario. Insomma, perdiamo 2-1 e andiamo in B”.
NAPOLI-ATALANTA 2-2 (1-1)
NAPOLI (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Luperto; Callejon, Allan (10’ Zielinski), Fabian Ruiz, Insigne; Lozano (58’ Mertens), Milik (82’ Llorente).
ATALANTA (3-4-2-1): Gollini; Toloi, Djimsiti (64’ Kjaer), Palomino; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosenz; Pasalic (69’ Castagne), Gomez (74’ Muriel); Ilicic.
ARBITRO: Giacomelli (Trieste).
RETI: 16’ Maksimovic, 41’ Freuler, 71’ Milik, 86’ Ilicic.
SERIE A – DECIMA GIORNATA
Parma-Verona 0-1, Brescia-Inter 1-2, Napoli-Atalanta 2-2, Cagliari-Bologna 3-2, Juventus-Genoa 2-1, Lazio-Torino 4-0, Sampdoria-Lecce 1-1, Udinese-Roma 0-4, Sassuolo-Fiorentina 1-2. Lunedì: Milan-Spal.
CLASSIFICAJuventus 26; Inter 25; Atalanta 21; Roma 19; Napoli, Cagliari, Lazio 18; Fiorentina 15; Parma 13; Bologna, Verona 12; Torino 11; Milan, Udinese 10; Sassuolo, Lecce 9; Genoa 8; Spal, Brescia 7; Sampdoria 5.
*Brescia e Sassuolo una partita in meno.