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Calcio
Partita dura contro una squadra asfissiante
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 30.10.2019)
Il mondo è grigio, il mondo è blu. Piuttosto grigio da queste parti. Sconsolante pareggio a Ferrara e sono 10 i punti persi dal Napoli in nove giornate. Non è un paese per vecchi e non è un paese per scudetti.

Ancelotti giustifica tutti, Elmas e Di Lorenzo fuori ruolo, Zielinski improbabile regista, Mertens dietro Milik col polacco che rientra e toglie spazio al belga. Il mister è contento e ha visto un’ottima prestazione del Napoli contro la Spal.

Siamo vecchi cronisti, forse abbiamo le cataratte. A noi il Napoli di Ferrara non è piaciuto per niente. Tanto impegno forse, secondo tempo all’attacco sì, ma come? Gioco improvvisato, giocatori fuori ruolo, manovra offensiva annaspante.

Il palo di Fabian Ruiz? In apertura, anche Petagna aveva stampato sulla traversa il primo pallone utile della Spal e Ospina aveva tirato fuori dalla porta la fiondata di testa di Vicari (non goal all’esame tecnologico). Il Napoli ha rischiato due volte di andare sotto.

Dice Ancelotti che stiamo bene e ci mancano solo i tre punti persi contro il Cagliari. Lasciamo stare la classifica (4 punti meno dell’anno scorso, quarto posto dove non eravamo mai calati negli ultimi quattro campionati, sei punti dalla Juve che va più lenta dell’anno passato).

È il gioco del Napoli che non si vede. A Ferrara, con la Spal tutta dietro, raramente si sono visti tre passaggi di seguito bene eseguiti. Se, poi, deve essere Zielinski a ispirare il gioco azzurro, allora stiamo freschi, non è il suo mestiere.

Ora la Roma è a un punto, la Lazio a due. La zona-Champions è in pericolo e, ahi, ahi, stasera c’è l’Atalanta di 28 gol in nove partite (ha sempre segnato, il Napoli due volte è rimasto a secco).

Un avversario di lusso che si spera ecciti gli azzurri e li riporti a un livello di gioco soddisfacente. Se è vero che, in campionato, non è facile giocare contro le “piccole” squadre (vecchio alibi italiano), l’avversario di nome o di talento sollecita la grande prestazione. Il Napoli è atteso a una grande prestazione.

Questa Atalanta sogna di essere il Leicester italiano. Potrà vincere lo scudetto? Per il momento è la rivale più accreditata di Juve e Inter. Si vedrà nei confronti diretti (Atalanta-Juventus a fine novembre, Inter-Atalanta a fine girone d’andata). Intanto, è la squadra che tira di più verso la porta. Nello specchio ha piazzato 28 tiri più del Napoli.

Una settimana di tre partite ha le sue insidie per tutti, ancora di più per le squadre impegnate nei tornei europei. L’Atalanta ha fatto flop in Champions, ma in campionato non soffre pause, distrazioni e cedimenti.

Viaggia alla media di tre gol a partita. È il capolavoro di Gasperini che rifonda l’Atalanta ogni anno mentre gli cedono i pezzi pregiati. Da due partite gioca senza Zapata e ha segnato dieci gol, ultima vendemmiata contro l’Udinese (7-1). È Muriel il nuovo pericolo pubblico numero uno, senza far torto a Ilicic.

Allarme rosso al San Paolo. Il Napoli giocherà contro un avversario che non molla un centimetro e un pallone. Gasperini gioca con marcature a uomo e, suprema audacia, porta il pressing alto lasciando la difesa uno contro uno.

Se avrà tanto coraggio a Napoli, gli azzurri possono giocarsela in velocità, con attaccanti rapidi, scambi veloci, gioco a un tocco e profondità.

Ma il Napoli dovrà uscire “vivo” dalla pressione a tutto campo dell’Atalanta, dalla ferocia agonistica della squadra bergamasca, dall’applicazione forte e costante dei dettami di Gasperini. La condizione fisica sarà essenziale.

Il Napoli ha giocato male a Ferrara, ma nel secondo tempo aveva gamba e corsa (usate male). Sul piano atletico il Napoli dovrebbe essere alla pari. La differenza è che il gioco asfissiante dell’Atalanta ubbidisce a schemi precisi, a volte irresistibili, che saltano gli avversari.

Conforta il ricordo della partita dei bergamaschi a Roma contro la Lazio. Primo tempo schiacciante e stratosferico, ma ripresa a corto di fiato e Atalanta rimontata di tre gol. Gasperini non dimentica la lezione e non farà lo sfacciato al San Paolo. Ma è prevedibile che l‘Atalanta vorrà impossessarsi subito del match e vorrà tenerlo sui suoi ritmi alti.

Ancelotti dovrà ridare a Mertens lo spazio adeguato per colpire (i rientri di Milik hanno soffocato il gioco di Dries a Ferrara), dovrà augurarsi di azzeccare un altro “pronostico” su Lorenzo Insigne, dovrà mettere su un centrocampo di combattenti (Elmas al posto giusto) e sperare che Koulibaly torni al massimo pilotando una difesa che, sinora, ha avuto i punti di forza nei portieri.

Ma non si può continuare con le prodezze di Meret e Ospina. Il Napoli sta concedendo molto agli avversari e, nello stesso tempo, li sta saccheggiando poco (5 gol nelle ultime cinque partite).

Sarà una gara a viso aperto perché non è nelle corde del Napoli la gestione delle partite. La squadra non ha il palleggio (difensivo) per raffreddare il match e, contro l’Atalanta arrembante, avrebbe difficoltà a far circolare la palla. L’Atalanta verrà a pressare alto per soffocare sul nascere la manovra del Napoli. Guai, poi, a perdere palla spingendo in attacco.

Napoli-Atalanta se è un test per ritrovare il Napoli migliore, è un test ancora più significativo per l’Atalanta che ambisce ormai ad essere considerata una grande squadra. Facile in Italia dove il ritmo dei bergamaschi non ha confronti, difficile in Europa dove giocano tutti a mille.

30/10/2019
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