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Salisburgo può attendere
di Paolo De Angelis
Si parte da Roma, con volo per Vienna delle nove del mattino, per assistere ad una delle partite più importanti e più impegnative di questo autunno, di questa fase di Champions League.

Con me, inviato di Napoli.com, un centinaio, almeno, di tranquillissimi tifosi azzurri.
Facciamo centocinquanta, ed il numero quadra tra un aereo colmo e le poche persone che partono per diletto o per lavoro.

La compagnia è quella di Lauda che, pensiamo, sia la più veloce e quasi ci porti, per l’inerzia della frenata, sino a Salisburgo.

Ma lo sciopero dei controllori di volo frena il velivolo, è per noi come se scioperassero i commissari di pista, ed è un bel problema.

In realtà lo sciopero è per venerdì, la voce che girava faceva da falso allarme, e allora cos’e questo ritardo e cos’è questo lento andar verso le nuvole.
Dall’oblò guardiamo gli altri partire, guardiamo Alitalia partire.
Raccomandati.
Ci han messi di lato per farli passare, pensiamo.

Da Vienna si proseguirà chi con auto a noleggio chi con il treno, magari dopo aver lanciato occhio sulla città. Il tifoso si è organizzato, è dallo scorso agosto che si è organizzato.

C’è un preparatore atletico della Federazione, amico di quel Manuel primo collaboratore di Ancelotti, c’è chi è della provincia di Avellino e produce Taurasi, chi vive a Roma ma il dialetto è della squadra che sta andando a vedere, c’è chi ha a che fare col Nicaragua, chi con Ernst & Young, chi si sveglia presto al mattino e prepara caffè e cappuccini per chi passa dalla cassa e magari ne paga due che l’altro è “sospeso”, chi lavora in banca e chi fa l’avvocato.

Quanti ne ho conosciuti mentre ci si imbarcava e mentre si era in attesa di un decollo mai effettuato. Si, perché si torna indietro, si ritorna dove ci si era imbarcati.

Ma son due ore che stiamo sull’aereo, ci si chiede, e non sappiamo che, per ulteriori due ore, ci rimarremo. Al caldo, con i motori fermi e senza aria.

Il comandante abbozza, con voce carica d’ansia, una motivazione: “abbiamo un problema”, afferma. Non è che sia così completa come motivazione.

Pensiamo che sia lui il problema, a dir la verità la sua voce ci fa pensar davvero che stia male. Ma arrivano i tecnici e trapelano le notizie, la pompa della benzina del motore destro è out.

Quindi? Si parte, non si parte, ormai ogni coincidenza con Salisburgo è persa.
Qualcuno scende, non ce la fa, va, accompagnato da qualche tifoso appena conosciuto, in ospedale. Al pronto soccorso dell’aeroporto. Malore, malessere per un trattamento subito indegno di una compagnia aerea.

Quando tutti si scende, ed ormai è oltre l’una, le due povere hostess di terra della Ryanair, società che aveva emesso i biglietti, vengono prese d’assalto.

Forse si parte alle diciannove, sostengono, altri aerei non ce ne sono da darvi.
Perché è un low cost e un posto su Alitalia, per esempio, loro, non te lo danno per farti partire.
Assurdo ma è cosi.

Ognuno di noi, nel frattempo, guarda altri itinerari.
Un tifoso, quindici minuti prima della partita, mi scrive: ”appena entrati allo stadio, abbiamo preso un volo Lufthansa per Monaco di Baviera e da li auto a noleggio. Un'avventura”.

Intanto gira voce che due voli, da Napoli, sempre per Vienna, siano stati annullati. Controllo e, almeno per uno, trovo corrispondenza.
È un Easy Jet, delle nove del mattino.

Intanto qualcuno mi fa vedere dei biglietti falsi. Identici agli originali.
La sera lo spicchio azzurro è pieno.

A pensar male si fa peccato, diceva un uomo di cifosi memoria.
24/10/2019
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