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E’ morto Dino Panzanato
di Mimmo Carratelli
Per tutti era Titta. Dino Panzanato, veneziano, è morto ieri a 81 anni. È stato uno dei più forti difensori del Napoli. Arrivò in maglia azzurra a 26 anni e vi rimase sino ai 35.

L’Inter lo aveva preso dal Vicenza per 200 milioni, lo cedette al Napoli per 57. Era il 1964. All’Inter era chiuso da Guarneri e Pesaola lo convinse a trasferirsi al Napoli. Ci venne con riluttanza, ma poi fu conquistato dalla città e dai tifosi. A Napoli si sposò nella chiesa di Sant’Antonio a Posillipo e, a Napoli, nacquero i suoi gemelli, Elena e Cristiano.

Combattente che non s’arrendeva mai, Panzanato fu ai vertici delle squalifiche più lunghe, con Boninsegna (col quale ingaggiava duelli epici). Si beccò nove giornate dopo la rissa con la Juve al “San Paolo” nel ’68.

Nel campionato 1970-71, in serie A, il Napoli ebbe la migliore difesa della sua storia così composta: Zoff; Ripari, Pogliana; Zurlini, Panzanato, Bianchi con 14 presenze di Monticolo al posto di Ripari. Quella difesa incassò 18 reti in 30 partite. Titta era il pilastro di quella difesa.

Piatto come un’acciuga, leggermente balbuziente, era uno stopper che difficilmente dava via libera ai centravanti. Giocava di anticipo e conosceva tutti i trucchi dei vecchi difensori per non farsi superare.

Panzanato e Zurlini furono gli irriducibili paladini di quel bunker. Zurlini era il più alto (1,82), ma Panzanato gli stava a spalla. Mario Zurlini era l’allegrone di quel gruppo. Con l’arrivo di Panzanato, Zurlini fu inventato libero da Pesaola che ottenne la cessione al Vicenza di Stenti, titolare del ruolo.

23/10/2019
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