Contatta napoli.com con skype

Calcio
Napoli zero in tutte le materie
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 03.10.2010)
Ma dove è finito il Napoli che ha battuto il Liverpool? Luci e ombre in campionato, deludente 0-0 ieri in Champions sul campo del Genk, la cenerentola del girone. La squadra belga era reduce da una valanga di gol presi: sei dal Salisburgo, tre dal Truiden una formazione di metà classifica del campionato belga.

Non sono piaciute le scelte di Ancelotti. In campo a Genk nove azzurri del match vinto sul Liverpool. I cambi: Elmas per Insigne, Lozano per Mertens. È fallito l’attacco Lozano-Milik col polacco che ha mancato quattro occasioni-gol e il messicano che è venuto un po’ fuori nella ripresa, ma complessivamente inconcludente.

La bella e ardimentosa giovinezza del Genk ha fatto la sua figura. Quando si è infortunato Mario Rui (33’) Ancelotti ha impiegato Malcuit visibilmente a disagio sulla sinistra. Solo nella ripresa, il tecnico lo spostava a destra con Di Lorenzo a sinistra e andava meglio.

Ma è incredibile come Mertens non abbia giocato dall’inizio in coppia con Llorente. Quando il belga è entrato nella ripresa (59’ per Elmas) c’è stata una gran confusione a sinistra dove Mertens finiva col pestarsi i piedi con Lozano spostato sul lato mancino. Intanto, Llorente aveva vita dura contro i due centrali colombiani, Cuesta e Lucumi, che gli concedevano nulla.

Un Napoli da zero in tutte le materie fallendo anche le numerose occasioni per andare in vantaggio. Già al 17’ il portiere Coucke deviava sul palo la conclusione di Callejon e Milik da terra, nella mischia sotto porta, colpiva la traversa.

Al 25’ sfuggiva ancora a Milik l’occasione buona: colpo di testa sulla traversa superiore (25’) sul cross di Callejon. Al 38’ ancora Milik batteva di testa fuori la palla-gol rimasta nell’area del Genk dopo il salvataggio sulla linea di Hrosovsky sulla conclusione di Koulibaly. E sempre Milik sprecava di testa (alto) sul cross di Malcuit (47’). Anche Callejon batteva fuori la palla-gol servitagli da Fabian Ruiz (58’).

Errori incredibili sotto porta. Ma, nel frattempo, Meret teneva a galla un Napoli volenteroso ma confusionario, prima salvando sul colpo di testa di Berge (1,95), poi sventando un’altra conclusione dello spilungone norvegese, gran tiro da fuori (43’). E, per fortuna, nel finale, Hagi, il migliore del Genk, mandava alta la palla della beffa.

Sette opportunità di far gol per il Napoli contro tre del Genk non cancellano la prova opaca degli azzurri. Il Napoli si è ormai infilato in un tunnel grigio. Pesano anche le scelte infelici di Ancelotti e le formazioni sempre ritoccate. La fiducia data a Milik e Lozano è stata malriposta.

Il Genk è arretrato solo nella mezz’ora finale quand’era ormai stanco. Era stato molto bene in campo con la superba regia di Hagi (21 anni), la solidità dello slovacco Hrosovsky a centrocampo, le puntate di Bongodba a sinistra, il movimento continuo del centravanti tanzaniano Samatta e gli spunti a destra del giapponese Ito.

Fin quando ha retto Elmas, nell’inedito ruolo di regista con Fabian Ruiz a sinistra, il Napoli ha offerto sprazzi di gioco. Ma il giovane macedone calava vistosamente verso la fine del primo tempo. Né Allan, battagliero ma poco lucido, offriva il suo solito apporto. E in campo non c’era il miglior Fabian Ruiz.

In sostanza, il Genk dominava a centrocampo con quattro uomini, Hagi più arretrato, poi Hrosovsky e le due punte esterne che rientravano, Ito e Bongodba. Il Napoli ha perso spesso palla in zona. I belgi giocavano d’anticipo, erano più veloci e avevano una determinazione maggiore.

Il Napoli ha giochicchiato nei primi venti minuti, poi ha spinto disordinatamente nell’ultima mezz’ora. Ma la squadra azzurra non è mai stata superiore, le sue qualità tecniche sono rimaste in ombra. Napoli lento, incerto e impreciso. Centrocampo disordinato e attacco inesistente, appena mosso da Mertens quando il belga è entrato nell’ultima mezz’ora. Il Napoli è stato a disagio contro l’animosa squadra belga.

Dal Belgio notizie per niente confortanti sulla squadra azzurra. La ripresa in campionato si annuncia piena di incognite. Qual è, innanzitutto, la formazione-base di questo Napoli? Ancelotti non può cambiarla e ricambiarla. Si perdono certezze, schemi, personalità.

CANNONIERI – Dries Mertens è il cannoniere europeo del Napoli con 21 gol (12 in Champions, 9 in Europa League) davanti a Cavani (19 gol) e Hamsik (16). Tra gli azzurri in attività: 14 gol Insigne (10 in Champions, 4 in Europa League), 12 gol Callejon (5 in Champions, 7 in Europa League), 6 gol Milik (4 in Champions, 2 in Europa League). In Champions hanno segnato un gol Llorente e Zielinski.

CRASSON – È stato Bertrand Crasson, terzino destro, il primo calciatore belga a giocare nel Napoli (44 partite nelle stagioni 1996-97 e 1997-98). Nato a Bruxelles venne dall’Anderlecht per 4 miliardi. Giocò in alternativa alla coppia di terzini Colonnese-Baldini. Tornato in Belgio e smesso di giocare al calcio, ha fatto il commentatore sportivo per la tv belga. Otto anni fa è finito in prigione in preda all’alcol e con l’accusa di avere tentato di strangolare la moglie.

CHAMPIONS – Il Genk partecipa per la terza volta alla fase a gironi della Champions League. Non ha vinto una partita in 13 match (8 pareggi, 5 sconfitte). La prima volta (2002-03) il Genk si piazzò ultimo nel girone, preceduto da Real Madrid, Roma e Aek Atene. Contro la Roma di Capello fece 0-0 in Italia, perse 0-1 in casa per un gran gol di Cassano che segnò in tuffo di testa. Quella Roma, campione d’Italia, schierò a Genk: Antonioli; Cafù (46’ Cassano), Zebina, Samuel, Panucci; Candela, Lima, Emerson, Tommasi; Totti, Batistuta (68’Montella). Nella seconda partecipazione (2011-12), il Genk fu ancora ultimo del girone che comprendeva Chelsea, Bayer Leverkusen e Valencia. Ieri 0-0 col Napoli.

LO STADIO – Lo stadio del Genk, il Luminus Arena, prende nome dallo sponsor del club, il Luminus, azienda nazionale del campo energetico. Costruito nel 1990, l’impianto è stato rinnovata nel 1999 ed è dotato di 400 pannelli solari sul tetto. La capienza di 24.956 posti viene ridotta a 21.500 per le partite europee.

BELGIO – Le sei precedenti partite del Napoli in Belgio: una vittoria, un pareggio, due sconfitte. Coppa delle coppe 1977, semifinale a Bruxelles, 0-2 dall’Anderlecht dopo l’1-0 al San Paolo firmato da Bruscolotti. Coppa Uefa 1979, sedicesimi, 1-2 (gol di Capone) dallo Standard Liegi dopo l’1-1 a Napoli, gol azzurro di Damiani. Coppa delle Alpi 1969, a Waregem, pareggio 2-2 (gol di Canzi e Nielsen). Europa League 2015, partite nei gironi, 1-0 a Bruges sul Club Brugge (gol di Chiriches) dopo il 5-0 al San Paolo (doppiette di Callejon e Mertens, gol di Hamsik).

FIANDRE – Nelle Fiandre, Genk è un cittadina belga di lingua olandese (è vicina al confine con i Paesi Bassi) e con un terzo della popolazione italiana, le generazioni successive agli emigranti che lavorarono nelle due miniere di carbone della città chiuse tra gli anni Settanta e Ottanta. Ha meno abitanti (65.321) del quartiere di Fuorigrotta. Il cuore della città è un immenso shopping center. La distanza da Napoli in linea retta è di 1.683 chilometri.

GENK-NAPOLI 0-0

NAPOLI (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui (33’ Malcuit); Callejon, Allan, Elmas (59’ Mertens), Fabian Ruiz; Lozano, Milik (72’ Llorente).

GENK (4-2-3-1): Coucke; Maehle, Cuesta, Lucumi, Uronen; Berge, Hrosobsky; Ito, Hagi (91’ Heynen), Bongonda (89’ Paintsil); Samatta.

ARBITRO: Kovacs (Romania).

3/10/2019
RICERCA ARTICOLI