Calcio
Riprendere la corsa dopo due flop in cinque partite
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 29.09.2010)
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Torneremo a pettinare le bambole? C’eravamo tanto amati con il Liverpool e forse più. Patatrac. Napoli affondato dal Cagliari e dal pesante turn-over che non si capisce più qual è la squadra che deve sfidare la Juventus (e l’Inter) per lo scudetto.
Due sconfitte sono un grosso fardello, un handicap notevole in cinque giornate. Perduti entusiasmo e certezze. Ancelotti ha difeso la prestazione degli azzurri contro il Cagliari (17 tiri a 5), ma non ha difeso se stesso. Cambiare ogni volta otto giocatori può essere divertente, ma è controproducente.
Tre incontri in una settimana impongono certamente una rotazione della “rosa”, ma non così profonda. Non cambiano molto Juve e Inter e vincono al di là delle critiche, del gioco che alla Juve non scorre ancora e della fortuna, però chiamata Handanovic, che sorregge l’Inter.
Sembrava che, a Lecce, il Napoli avesse superato l’esame di maturità, che fosse diventato la squadra adulta, continua e concentrata, per una stagione ad altissimo livello. Il Cagliari, con una onesta condotta di gara difensiva, raccogliendo poi più di quanto meritasse, ha tirato giù un pesante sipario sulla scena azzurra.
Il Napoli non partiva così male dalla seconda stagione di Donadoni (2009-10: tre sconfitte nelle prime cinque partite) e dalla seconda di Benitez (2014-15: due sconfitte nelle prime cinque). In quegli anni il Napoli finì sesto, mentre Mazzarri sostituiva Donadoni, e quinto con Rafa.
E così, improvvisamente, questa partita col Brescia a mezzogiorno diventa una gara delicata contro una squadra che ha fatto “soffrire” la Juventus quattro giorni fa, sembra in salute e ha un gioco risoluto, col Napoli costretto a cambiare ancora per la squalifica di Koulibaly e le condizioni di forma di alcuni giocatori (e mercoledì si giocherà a Genk, in Belgio, per la Champions).
Corini è allenatore concreto. Tre centrocampisti davanti alla difesa a quattro, Tonali regista difensivo e offensivo, 19 anni, un talento, un trequartista (Romulo) e due punte, il Donnarumma di Torre Annunziata con Balotelli. In classifica tre punti meno del Napoli e nessun pareggio.
Il Brescia è avversario che gli azzurri dovranno “smontare” evitando il valzer lento del primo tempo col Cagliari, partendo decisi e veloci.
Ancelotti rimetterà dal primo minuto Fabian Ruiz e Llorente. Si giocherà ancora le due torri (Llorente e Milik) come a Lecce? Mertens è stato il migliore mercoledì sera, difficile tenerlo fuori. Si annunciano novità sulla corsia sinistra con Ghoulam e Younes, una nuova coppia tutta da verificare.
Forse un turno di riposo per Allan, in campo Elmas, e sarà Fabian e non Zielinski ad assicurare una più robusta spinta al centrocampo. Luperto per Koulibaly. Ma la vedremo solo sul campo la formazione di Ancelotti, sempre a sorpresa.
Inter e Juve non incantano, ma sono già in fuga rispetto agli azzurri. Se arriva un’altra battuta a vuoto, sarà il tramonto dei sogni di gloria alla vigilia del campionato. Vittoria indispensabile e possibile contro il Brescia. Ma non sarà facile nonostante i proclami di ottimismo di Ancelotti.
Il Napoli non ha giocato bene contro il Cagliari. Nel primo tempo non ha giocato proprio, tirando avanti con un tran-tran lento e di sufficienza. Nella ripresa, s’è avventato in massa e ha intasato l’area di rigore dei sardi togliendosi lo spazio per mirare la porta di Olsen (una sola vera parata miracolosa).
Quando gli avversari fanno muro, bisogna “chiamarli” fuori dai loro venti/trenta metri di difesa. Schiacciandoli nella loro area si passa solo con un colpo fortunato, un rimpallo, una prodezza. Mertens ha giocato più da suggeritore che da punta, Lozano non è ancora in condizione, Milik deve essere sollecitato a una “presenza” più incisiva.
Riprendiamo la corsa mentre tornano gli impegni di Champions che richiederanno prestazioni adeguate su due fronti.