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Calcio
Il ritorno inevitabile al 4-4-2
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 14.09.2010)
Signori, in carrozza. Dal binario numero tre riparte il treno del campionato. In business-class la Juve, l’Inter e il Torino con biglietto pieno (sei punti). In prima classe Lazio, Genoa Bologna, Verona (quattro punti). In seconda classe il Napoli (tre punti) con altri sei passeggeri, tra cui Atalanta e Milan. In un vagoncino la Roma (due punti). È il treno della fantasia. In terza classe Fiorentina, Spal, Cagliari, Lecce, Sampdoria, zero punti.

La sorpresa è proprio la Samp, stasera al San Paolo, passata da Giampaolo a Di Francesco, due allenatori da laboratorio, che vogliono creare squadre, darle la loro impronta, trasmetterle la loro filosofia di gioco e incontrano difficoltà.

La Samp è stata appena ritoccata, qualche innesto in difesa, niente di più. Forse, per questo, Giampaolo ha lasciato, non solo per il richiamo del Milan. Voleva un “salto di qualità” della formazione blucerchiata, cioè acquisti determinanti.

Di Francesco, chiusa l’incerta esperienza alla Roma, l’ha accettata così com’è, incompiuta per l’alta classifica. Giampaolo l’ha lasciata al nono posto, con Quagliarella capocannoniere del campionate (26 gol), dopo due anni al decimo posto. Difficile prevedere che Di Francesco possa fare meglio, mentre c’è questa confusione del passaggio della società da Ferrero al gruppo Vialli.

In queste condizioni, più che l’allenatore, che è nuovo, sono i giocatori “storici” a potere e dovere dare una scossa, scongiurando un declino inarrestabile, il rischio della Samp di questa stagione. Ma i giocatori di più lunga esperienza blucerchiata sono pochi (Quagliarella, Barreto, Linetty).

Due sconfitte pesanti e una pioggia di gol nella porta di Audero nelle prime due giornate, tre presi contro la Lazio a Marassi, quattro dal Sassuolo, sono un segnale pericoloso dello scollamento della squadra.

L’anno scorso, un’altra Samp, proprio alla terza giornata, dissolse a Genova il primo Napoli di Ancelotti (3-0) che era partito alla grande (2-1 a Roma con la Lazio, 3-2 al San Paolo contro il Milan) e Quagliarella segnò una spettacolare rete di tacco. Sembra una storia lontana.

Il Napoli, frenato a Torino dall’autogol di Koulibaly, è già dietro a Juve e Inter (-3) e deve riprendere a correre se vuole confermare d’essere la prima rivale della Juve per la quarta volta nelle ultime cinque stagioni.

Non solo ricomincia il campionato, ma avrà inizio anche la Champions. Non è ancora l’ora della verità, ma potremmo cominciare a verificare le tante chiacchiere del calciomercato.

Il Napoli, con qualche indisponibilità (Insigne, Milik), qualche ritardo di forma (Allan, Koulibaly), gli stranieri rientrati dalle trasferte transoceaniche con le nazionali (Allan, Lozano) e quelli in giro per l’Europa (Mertens, Meret, Manolas, Fabian Ruiz, Elmas, Zielinski, Mario Rui, Hysaj), non è al massimo per gli allenamenti saltati.

In più, Ancelotti sta ripensando la formula con i due mediani (4-2-3-1) e tornerà al 4-4-2, il vecchio modulo per essere più solidi e schierare Lozano e Llorente in attacco.

Contro la Samp, la formazione azzurra sarà dettata dalle condizioni dei giocatori, i più stanchi riposeranno, anche in vista del match di martedì col Liverpool a Fuorigrotta. Giocherà la difesa che ha preso sette gol tra Firenze e Torino. Novità sulla linea mediana (Allan rifiata?). In attacco, Mertens e Llorente.

Sembra una partita morbida per il momento negativo della Samp, ma le partite sono sempre da giocare. Occhio alla Juve che gioca a Firenze e all’Inter che ospita l’Udinese, anche le due capilista impegnate poi duramente in Champions, la Juve a Madrid con l’Atletico e l’Inter a San Siro con lo Slavia Praga ma in un girone duro con Barcellona e Borussia Dortmund.

Siamo alle prime battute, ma è meglio non perdere il passo.

14/9/2019
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