Calcio
Con Ferlaino prove-scudetto prima di Diego
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 22.07.2019)
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Che cosa è stato il Napoli dei tre presidenti di più lunga durata (Lauro, Ferlaino, De Laurentiis)? Ecco una panoramica di vittorie, sconfitte, curiosità, cifre, paragoni fino a un certo punto attendibili per la diversità delle epoche e il calcio che è cambiato nei tempi.
Nei dati statistici, per tutti abbiamo considerato da 3 punti la vittoria che appartiene solo agli anni di De Laurentiis. L’attuale presidente del Napoli ha concluso la sua quindicesima stagione azzurra, di cui abbiamo scritto a puntate nei giorni scorsi.
I primi quindici anni di Ferlaino furono la metà del suo regno trentennale. Lauro fu presidente-padrone del Napoli in diverse fasi: abbiamo considerato la sua presidenza più continua dal 1952 al 1963, undici anni.
In quindici anni, i primi quindici anni del presidente cinematografaro, il Napoli di De Laurentiis ha giocato più partite di campionato (557) conquistando il maggior numero di vittorie (302) e la migliore somma-punti (1.051).
Nei primi quindici anni di Ferlaino, il Napoli giocò 440 partite di campionato col maggiore numero di pareggi (189) e il minor numero di sconfitte (113) nel confronto con gli altri due presidenti, conquistando 633 punti.
Negli undici anni più continui di Lauro, il Napoli giocò 368 partite con 127 vittorie, 125 pareggi, 116 sconfitte e una somma-punti di 526.
IL COMANDANTE - Lauro è stato nel Napoli dal 1936 al 1940 e dal 1952 al 1954, in seguito padrone del club azzurro dietro le quinte, con un suo uomo alla presidenza, l’industriale conserviero Alfonso Cuomo di Nocera Inferiore, prima di arrendersi all’arrivo di Ferlaino che, liquidandone il credito di 430 milioni, lo escluse dal Napoli prima della morte a 95 anni nel 1982.
Il miglior piazzamento del Napoli di Lauro fu il quarto posto, raggiunto nel ’53 e nel ’58. Ma dovette sopportare anche due retrocessioni, nel ’61 e nel ’63.
La formazione azzurra del 1952-53 era composta da Casari; Comaschi, Vinyei, Castelli, Granata, Gramaglia; Vitali, Formentin, Jeppson, Amadei, Pesaola. La squadra del quarto posto del 1958: Bugatti, Comaschi, Greco II, Morin, Franchini, Posio, Brugola, Beltrandi, Vinicio, Pesaola, Di Giacomo. Con Lauro, il Napoli vinse la Coppa Italia nel 1961-62 e partecipò alla Coppe delle coppe 1962-63.
Gli allenatori di Lauro sono stati, dopo la guerra, Monzeglio (assunto già da Musollino), Amadei, Frossi, Baldi, Pesaola.
Gli acquisti più importanti del Comandante, dopo la guerra: Jeppson, Bugatti, Di Giacomo, Vinicio, Del Vecchio, Pivatelli, Gratton, Tacchi, Girardo, Ronzon, Corelli, Pontel, Canè, Humberto Rosa. Lauro fu il presidente dei debutti in serie A dei napoletani Mistone, Juliano, Montefusco.
JEPPSON 105 - Dopo le presidenze anteguerra, nel 1952 Lauro fu richiamato a dare una mano finanziando la campagna-acquisti del Napoli. Accettò la presidenza per due anni. Nel ’52-’53 rinunciò a 50 milioni di credito e ne versò altri 50 nelle casse della società, ma impose a tutti i soci di rinunciare ai crediti che vantavano nei confronti del Napoli.
Per nove anni presidente onorario, lasciò la presidenza effettiva ad Alfonso Cuomo. Stupì per il dispendioso acquisto dello svedese Jeppson nel 1952 (75 milioni all’Atalanta e 30 al giocatore).
Impegnato in politica, sindaco di Napoli, usò spesso la squadra per la propaganda elettorale facendole giocare gare amichevoli di qua e di là.
Affidando i lavori stradali di Piazza Municipio al conte Mario Vaselli, costruttore romano e presidente della Lazio, si fece dare da lui il brasiliano Vinicio, che il conte aveva opzionato per il club laziale.
Fece da testimone di nozze a Luis. Onorò il matrimonio di un altro calciatore azzurro, Luciano Comaschi, facendogli da compare di anello.
Avendo preso in antipatia Jeppson, che gli era costato molto e, dopo la prima stagione, rendeva poco, infortunato e perché voleva andarsene all’Inter, Lauro non andò al matrimonio dello svedese che si svolse al Faito, la montagna turistica sopra Castellammare di Stabia.
LAURO RETROCEDE - Acquistò Canè vedendolo in fotografia in alcune pose acrobatiche. Il procuratore Josè Da Gama gli fece vedere molte immagini di giocatori del Brasile cercando sempre di nascondere le foto di Canè. Lauro capì che era il migliore dei calciatori che Da Gama gli proponeva e disse: “
Voglio questo”.
Nel ’60-’61 prese Gratton e Pivatelli per vincere lo scudetto, ma finì in serie B. La stessa sorte gli toccò nel ’62-’63.
Affidò il Napoli a Roberto Fiore (1964) regalandogli Omar Sivori. Per convincere Agnelli a cedergli l’asso argentino pagò 90 milioni alla Juve e commissionò alla Fiat i motori per le sue nuove navi.
In uno dei periodi di crisi della squadra, Lauro assunse lo psicanalista Luigi Ammendola. Allo stadio, durante la sua presidenza, si susseguirono incidenti e invasioni di campo.
La più memorabile avvenne il 28 aprile 1963, giorno di elezioni, partita Napoli-Modena. Qualcuno disse che la folla fu usata per compromettere gli esiti elettorali del Comandante.
Coccolò e sabotò Roberto Fiore. Lasciò il Napoli a Ferlaino profetizzando: “
’O guaglione nun è fesso e ci farà fessi”.
Con Ferlaino, finì il predominio di Lauro nel Napoli. Il Comandante chiuse col calcio a 82 anni. Si spense nel 1982 e, intanto, la sua flotta di 57 navi era fallita. Aveva 95 anni.
L’INGEGNERE - Corrado Ferlaino, entrando nel Napoli nel gennaio 1969, l’anno della Luna, trovò un debito di un miliardo e ottocento milioni, il “regalo” lasciatogli da Lauro. Vendette immediatamente Claudio Sala al Torino per 400 milioni e Canè al Bari per 71. Comprò a prima botta Hamrin, che aveva 35 anni, il cannoniere della serie B Canzi, Manservisi, Bosdaves, Monticolo, Vianello e riscattò Gianni Improta dalla Spal.
GLI ACQUISTI - Nei suoi primi quindici anni, Ferlaino ebbe come allenatori Chiappella (quattro anni), Vinicio (tre anni di fila, poi in un’altra stagione), Pesaola, Di Marzio, Marchesi, Giacomini e Santin.
In quella prima metà da presidente-padrone del Napoli, gli acquisti di rilievo furono Sormani (1970-71), Perego ed Emiliano Macchi, ventenne nipote di Chiarugi, nella stagione 1971-72 in cui quattro napoletani apparvero in prima squadra (Juliano, Montefusco, Improta e Abbondanza); Bruscolotti dal Sorrento, Carmignani, l’oggetto misterioso Ferradini, Damiani, Rimbano, Vavassori, Salvatore Esposito nell’anno in cui Zoff e Altafini furono ceduti alla Juventus (1972-73), Clerici, Orlandini e Giorgio Braglia (1973-74), Burgnich, La Palma, Peppeniello Massa, Rampanti (1974-75), l’anno che il Napoli di Vinicio sfiorò lo scudetto contro la Juventus, Savoldi, l’acquisto record per la stagione 1975-76, Chiarugi, Vinazzani, Speggiorin (1976-77), Mattolini, Moreno Ferrario, Livio Pin, Pasquale Casale, Restelli, Mocellin e il salernitano Antonio Capone nell’annata (1977-78) della prima partita di Nino Musella in azzurro; Castellini, Claudio Pellegrini, Tesser e il minuscolo capellone Filippi nel 1978-79 che vide la conclusione della carriera azzurra di Antonio Juliano che si trasferì al Bologna, Bellugi, Costanzo Celestini, Agostinelli, Guidetti nella stagione 1979-80 del gran rifiuto di Paolo Rossi a vestire la maglia azzurra, Krol e Luciano Marangon nel campionato 1980-81 in cui il Napoli di Marchesi fu stoppato nella corsa vero lo scudetto dalla partita col Perugia persa al San Paolo 0-1, autorete di Ferrario al primo minuto di gioco, Citterio, Criscimanni e il minibomber marchigiano Palanca (1981-82), Dal Fiume, Scarnecchia e il goleador triste Ramon Diaz dall’Argentina, River Plate (1982-83), Frappampina, il delizioso brasiliano Dirceu, il fiacco centravanti La Rosa (1983-84).
LO SCUDETTO - La squadra di Vinicio che sfidò la Juve per lo scudetto e perse a Torino il confronto decisivo (1-2) giocò con Carmignani, Bruscolotti, Pogliana, Burgnich, La Palma, Orlandini, Massa, Juliano, Clerici, Esposito, Braglia.
Il Napoli che fu in corsa per lo scudetto nel 1980-81, inciampando nel Perugia al San Paolo, era guidato da Rino Marchesi: Castellini, Bruscolotti, Marangon, Guidetti, Krol, Ferrario, Damiani, Vinazzani, Musella, Nicolini, Pellegrini.
Il secondo posto del 1974-75, a sole due lunghezze dalla Juventus (la vittoria valeva due punti), fu il miglior piazzamento del Napoli nei primi quindici anni di presidenza di Ferlaino.
IN EUROPA – Il Napoli dell’Ingegnere vinse la Coppa Italia 1975-76 e partecipò a una Coppa delle coppe, eliminato in semifinale; a una Coppa delle Fiere, fuori agli ottavi; e a sette Coppe Uefa.
HOLLYWOOD - Nei primi quindici anni di De Laurentiis, che si allontanò da Hollywood per il pallone, il Napoli si è piazzato quattro volte secondo in campionato, tre volte terzo, partecipando sei volte alla Champions e otto all’Europa League. Il miglior ruolino della storia azzurra, vincendo due volte la Coppa Italia (2011-12 e 2013-14) e una Supercoppa italiana (2014-15).
In campionato, il miglior risultato è stato il secondo posto con 91 punti nel 2017-18, allenatore Maurizio Sarri, in campo Reina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui, Allan, Jorginho, Hamsik, Callejon, Mertens, Insigne.
PANCHINA - Gli allenatori di De Laurentiis: Ventura, Reja, Donadoni, Mazzarri (quattro anni), Benitez (due), Sarri (tre), Ancelotti.
Gli acquisti maggiori: Calaiò, Roberto Sosa, Gianello, Grava, Pià nel primo anno di serie C (2004-05); Bogliacino, Maldonado, Amòdio nel secondo anno in C (2005-06); Paolo Cannavaro, Iezzo, Domizzi, De Zerbi, Bucchi in serie B (2006-07); in serie A: Hamsik, Lavezzi, Gargano, Zalayeta, Contini, Blasi, Santacroce, Pazienza (2007-08); Maggio, Denis, Datolo, Aronica, Rinaudo (2008-09), De Sanctis, Campagnaro, Zuniga, Cigarini, Quagliarella, Dossena (2009-10), Cavani, Yebda, Bucchi, Victor Ruiz, Bucchi (2010-11), Dzemaili, Inler, Pandev, Britos (2011-12), Behrami, Rolando, El Kaddouri, Gamberini, Mesto col rientro di Lorenzo Insigne (2012-13), Reina, Albiol, Callejon, Higuain, Mertens, Zapata, Ghoulam, Jorginho (2013-14), Koulibaly, Gabbiadini, de Guzman, David Lopez (2014-15), Allan, Hysaj, Chiriches, Valdifiori (2015-16), Maksimovic, Milik, Zielinski, Rog, Diawara, Tonelli, Pavoletti (2016-17), Mario Rui, Ounas (2017-18), Meret, Fabian Ruiz, Malcuit, Ospina, Karnezis, Verdi, Younes, Vinicius Carlos (2018-19).