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Pallanuoto
Pallanuoto, al Posillipo lo scudetto U20
di Adriano Cisternino
Per uno strano scherzo del destino li ha premiati il sindaco di Viterbo, che si chiama Giovanni Arena, e il cognome non può non richiamare alla mente degli appassionati... diversamente giovani la figura di Gildo Arena, leggendario centroboa della Rari Nantes e della Canottieri e poi del Settebello vincitore della medaglia d'oro alle olimpiadi di Londra 1948.

A Viterbo, qualche giorno fa, il Posillipo si è aggiudicato lo scudetto “under 20” della pallanuoto battendo in finale per 12-9 dopo i tiri di rigore (9-9 dopo i tempi regolamentari) la Roma Nuoto. In semifinale i rossoverdi di Mergellina avevano sconfitto nel derby napoletano la Carpisa Yamamay Acquachiara per 11-3.

Il Posillipo dunque raccoglie l'eredità della Canottieri Napoli, vincitrice dello scudetto U20 del 2018 e comunque conferma ancora una volta la fertilità della scuola napoletana di waterpolo se soltanto viene opportunamente guidata ed orientata nella direzione giusta. E a guidare il Posillipo-baby fresco tricolore c'è un tandem tecnico formato da Roberto Brancaccio in qualità di allenatore e Carlo Silipo come direttore tecnico.

Dalla Canottieri al Posillipo, insomma, la pallanuoto napoletana giovanile detta legge in campo nazionale. Ed è il giusto traguardo della giusta direzione assunta dai dirigenti dei circoli cittadini da quando lo scudetto della serie A1 è diventato un feudo privato della Pro Recco che con la sua potenza economica domina il mercato e anche quest'anno si è accaparrato il tricolore, il quattordicesimo consecutivo (che noia!..).

Un campionato insomma, senza interesse, senza emozioni, di una monotonia senza fine, la cui assegnazione è diventata ormai poco più di una pratica burocratica sulla quale la società ligure appone il suo timbro con sistematica regolarità. Il tutto naturalmente distruggendo uno sport che fino a qualche decennio fa riempiva le piscine di appassionati, conquistava titoloni sui giornali e spazi televisivi: un patrimonio praticamente disperso dalla mancanza di quella che è l'anima di qualsiasi sport, la competitività.

E allora Napoli, città di mare con pallanuoto da sempre, patria del “Settebello”, dove prima la Rari Nantes, poi la Canottieri e quindi il Posillipo hanno scritto pagine d'oro sul libro degli scudetti, delle Coppe internazionali, di Mondiali ed Olimpiadi, ha rinvigorito la sua gloriosa tradizione dirottando i suoi maggiori interessi sui campionati giovanili.

Napoli era ed è una città di pallanuoto e continua a fornire campioni a questo sport. Campioni che poi magari vanno a vincere gli scudetti a Recco, com'è appena toccato ai napoletani Renzuto Iodice e Velotto, cresciuti rispettivamente nel Posillipo e nella Canottieri.

19/6/2019
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