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Calcio
Aria di rivincita sul match d’andata
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 19.05.2019)
Il Napoli concluderà stasera al San Paolo contro l’Inter il suo “anno eccezionale” come l’ha definito il presidente De Laurentiis alla cena senza beffe di fine stagione. Un omaggio al primo anno di Ancelotti “che ha fatto giocare tutti”.

Giocando tutti, il Napoli si è confermato al secondo posto “che non era scontato” e, in questo, il presidente ha ragione perché, alla vigilia del campionato, nelle famose “griglie” di previsione degli esperti il Napoli era dato al quinto posto.

Per il di più c’è poco da contare anche in futuro perché “la Juventus investe e si indebita più di noi”. Però qualcosa di meglio dovrà venire dopo quest’anno di apprendistato di Ancelotti.

Il campionato riprende sotto lo choc del divorzio tra Juve e Allegri (sposerà Ambra?) e siamo tutti scossi. All’Inter è in arrivo Conte, Icardi rimane “perché l’Inter è la mia famiglia”. La Roma licenza De Rossi. Sono in vendita le due società genovesi. Si vivacizza nel finale una stagione noiosa e scontata.

Stasera il Napoli gioca per l’orgoglio. L’Inter gioca per la classifica, è in corsa per la Champions (Juventus-Atalanta in contemporanea). L’Inter avrebbe più motivazioni, insidiata dall’Atalanta per il terzo posto e sotto la pressione del Milan e della Roma.

Spalletti piazzerà due uomini (Vecino e Brozovic) davanti alla difesa a quattro (seconda migliore difesa del campionato), rinuncerebbe in partenza a Icardi preferendogli Lautaro Martinez, con Candreva, Nainggolan e Perisic a sostegno.

L’Inter è una squadra fisica dal gioco a singhiozzo. Talvolta va e altre no, frenata per scarsa sicurezza nei proprio mezzi. Spesso la manovra si riduce alle sventagliate sugli esterni, con le sovrapposizioni dei terzini in soccorso delle ali, cross radenti in area per la punta centrale, ma anche inserimenti offensivi di Nainggolan e Vecino.

Nelle ultime sette partite, l’Inter si è impantanata in quattro pareggi, tre sul suo campo. In trasferta prende il doppio dei gol che subisce a San Siro, ma il rendimento esterno (31 punti) non si discosta molto da quello interno (35 punti). La squadra nerazzurra fa fatica a concretizzare (sesto attacco del campionato). Il suo primo cannoniere è Icardi con 10 reti (quattro rigori).

Il Napoli ha realizzato 12 gol più dei milanesi con due cannonieri fra i primi, 17 reti per Milik, 14 per Mertens. Non c’è dubbio che la manovra offensiva azzurra è più varia e incisiva.

L’Inter punterà sulla solidità della difesa e il contropiede. Il Napoli, reduce da tre vittorie consecutive, due in trasferta, ha l’obbligo di concludere al meglio il campionato al San Paolo.

I tifosi pretendono una festa e non c’è festa senza vittoria. Ancelotti schiererà la formazione titolare e Mertens, protagonista di un gran finale (tre gol nelle ultime quattro partite), dovrebbe far coppia con Milik.

All’andata, l’Inter interruppe una serie positiva di dieci partite degli azzurri (otto vittorie, due pareggi). Decise un gol di Lautaro al 92’. Fu una beffa. Prima del gol-vittoria dell’Inter, Asamoah aveva salvato sulla linea la conclusione di Zielinski (89’).

La partita fu contrassegnata dai “buuu” all’indirizzo di Koulibaly nell’indifferenza dell’arbitro Mazzoleni (fischietto nefasto per il Napoli) che, a dieci minuti dalla fine, perseguitò il senegalese con due “gialli” consecutivi ed espulsione.

Stasera potrebbe esserci aria di rivincita. In questo caso, l’Inter farà fatica a portar via punti dal San Paolo. Deciderà, soprattutto, la condizione fisica delle due squadre.

19/5/2019
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