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Rugby
Amatori, il rugby napoletano in serie A
di Adriano Cisternino
Momento magico per il rugby napoletano. Un mese fa la solenne cerimonia nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino: il sindaco de Magistris conferiva la medaglia del Comune di Napoli alla memoria ad Elio Fusco, indimenticabile artefice degli scudetti della Partenope 1965 e 1966 (per la serie: non è mai troppo tardi!).

Contestuale la presentazione del libro che racconta la vita di Elio scritta dal figlio Gigetto: “Chiamatemi Elio - Storia di un maestro di vita e di rugby”.

Domenica scorsa la trionfale conclusione del campionato che vede l'Amatori Napoli riportare il rugby napoletano in serie A a distanza di trent'anni esatti dalla promozione della Partenope nella massima serie del 1989.

Il tutto nell'anno delle Universiadi napoletane (e il rugby a sette sarà uno degli sport di maggiore attrazione cittadina).

Una promozione già sancita dai numeri con due settimane di anticipo e ufficializzata dalla conclusione del campionato che è stato una marcia trionfale: 96 i punti finali, 14 di vantaggio sulla romana Arvalia Villa Pamphili, seconda classificata, 20 vittorie su 22 partite giocate, 753-300 i punti fatti e subiti. Numeri che parlano da soli.

Il rugby napoletano torna sul palcoscenico nazionale più importante grazie ad una società che affonda le sue radici sulla vecchia Partenope, da cui però si è distaccata una ventina d'anni fa per rifondare lo sport dell'ovale su nuove basi.

La conferma in un paio di nomi che rievocano sfacciatamente l'antico legame. Diego D'Orazio è il presidente, figlio di Raffaele D'Orazio, terza linea della Partenope bicampione d'Italia 1965 e 1966. Lorenzo Fusco, il tecnico, nipote del grande Elio, e padre di Alex, attuale nazionale under 20.

E poi Gabriele Gargano, direttore sportivo, Franco Manna, socio fondatore del club, come anche Mario Gargano, Alfredo Giordano, Eugenio Mele, Salvo D'Orazio, Nicola Giuliano, Berardo Impegno. Molti di loro vissero da protagonisti in campo la promozione in A del 1989.

Grande emozione e soddisfazione domenica scorsa dopo l'ultimo sigillo: vittoria sul Frascati per 23-15 sul campo dell'ex-Nato di Bagnoli dove opera da circa vent'anni il Villaggio del Rugby. Un lavoro di gruppo, con una base ampia e ricca di prospettive interessanti.

La squadra élite, neo promossa il serie A, è solo la punta dell'iceberg: ben 18 le squadre sotto la bandiera dell'Amatori, dagli “under 6” ai neo-promossi, oltre quattrocento tesserati, compresa la squadra femminile.

Un movimento straordinario, fantastico, cresciuto intorno a questo nobile sport che a testimonianza dei suoi alti valori si è inventato il “terzo tempo”. Ed è lo sport che ha regalato alla città di Napoli i primi scudetti sul prato assai prima del calcio. Un solo straniero fra i neo-promossi, l'argentino Franco Salice, mediano di mischia, numero 9 (come il grande Elio), arrivato quest'anno a dare una spinta importante a tutto il gruppo.

A distanza di trent'anni la Napoli della palla ovale ha riconquistato la massima divisione. Dopo i festeggiamenti e i brindisi di rito, la dirigenza è già al lavoro affinché la serie A appena guadagnata diventi un bene duraturo. Il campionato comincia il 5 ottobre e non c'è tempo da perdere.

14/5/2019
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