Calcio
Il Var, tutto il resto è noia
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 06.05.2019)
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Il Var, sanzionando da rigore il braccio di Cacciatore sul cross di Ghoulam, consegna al Napoli la vittoria sul Cagliari nel recupero (2-1 al 96’). Insigne dal dischetto spiazza Cragno. A tre giornate dalla fine, il successo assegna definitivamente al Napoli il secondo posto (+10 sull’Inter).
È stata una partita noiosa con un Cagliari meglio disposto in campo e un Napoli sonnacchioso che s’è svegliato nel finale dopo essere andato sotto sul gol di Pavoletti (63’). È venuto fuori un po’ d’orgoglio. Mertens, che aveva cercato la porta più di tutti, rimetteva a galla la squadra azzurra acciuffando il pareggio (85’).
Ancelotti, dopo un’ora di gioco, ha ritoccato l’ennesima formazione “originale”, con Verdi e Younes sugli esterni, Allan e Zielinski in mezzo, in attacco Mertens e Insigne. Entravano Callejon per Verdi e Fabian Ruiz per Allan. Più tardi (64’) Milik per Younes.
Il Cagliari ha difeso bene schizzando in contropiede con la regia di Barella. Ma andava in gol con l’unico tiro in porta. Era un colpo di tacco di Barella a liberare Pavoletti per il gol dell’ex.
Continuano gli esperimenti. Ma Verdi quarto a destra, al posto di Callejon, è apparso completamente fuori ruolo. Né carne, né pesce. Né mediano, né attaccante. La stagione dell’ex bolognese rimane completamente in ombra, complici anche due infortuni. Ma si deve riconoscere che non è stato mai impiegato nel suo vero ruolo di attaccante.
Ancelotti ha escluso Milik in partenza schierando per la dodicesima volta (in campionato) il tandem Mertens-Insigne che sinora ha fruttato sette vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta.
Younes veniva confermato quarto a sinistra dopo la bella prova di Frosinone. Stavolta, il tedeschino è stato meno effervescente, spesso chiuso dalla doppia marcatura predisposta da Maran.
Il primo tempo è stato vergognoso. Zero tiri in porta con un Napoli inconcludente. Mediocre la regia di Zielinski. Tutta la manovra azzurra si svolgeva sulla sinistra dove giocavano Insigne e Younes con Ghoulam in appoggio. Non sfondavano mai.
In campo Albiol per tutta la partita. Le punte del Cagliari (Cerri 1,94 e Pavoletti) non risultavano mai pericolose. Il Napoli teneva più palla, ma non era mai incisivo.
Insigne, con la fascia di capitano, tornava dopo due gare saltate. Cercava in tutti i modi di mettersi in evidenza giocando più palloni di tutti (dieci) nel primo tempo senza mai trovare una giocata apprezzabile e, poiché il Cagliari controllava bene le combinazioni azzurre a sinistra, non ne veniva fuori niente.
Era Mertens il più vivace. Ha cercato la porta sei volte. È stato il primo ad impegnare Cragno (58’ primo vero tiro del Napoli nello “specchio”). Non è stato fortunato col gran colpo di testa dell’80’ che Cragno sventava in volo con l’aiuto del palo. Poi il gol sul cross di Ghoulam con una fiondata di testa. Sono stati numerosi i cross dell’esterno algerino.
Proprio una partita di fine stagione. Il Cagliari con Cigarini davanti alla difesa a quattro e Barella più avanti, libero di impostare, ha fatto una buona gara, ma non ha mai impegnato Meret (nel finale un tiro di Padoin non irresistibile).
Alla fine si sono contati 17 tiri del Napoli, 8 nello “specchio” della porta. Il possesso-palla (65%) è stato spesso orizzontale e sterile.
Una partita insignificante con le solite “novità” di Ancelotti che hanno prodotto poco. Il Napoli ha attaccato inventando le trame di gioco, mai con schemi e movimenti precisi. Il finale ha in parte riscattato la mediocre prova di tutta la squadra.
ULTIMA – A Napoli, contro il Cagliari, 20 vittorie azzurre, 9 pareggi, 4 sconfitte. L’ultima vittoria dei sardi risale al primo anno del Napoli di De Laurentiis in serie A, domenica 26 agosto 2007, prima giornata. Il Cagliari, allenato da Giampaolo, vinse 2-0 con un gol di Matri (49’) e il rigore di Foggia (59’). Era il Napoli di Reja.
GOLEADA – Memorabile il 6-3 del Napoli al Cagliari. Si giocò di venerdì 9 marzo 2012 al San Paolo. Andarono a segno Hamsik, Paolo Cannavaro, Lavezzi su rigore, Gargano e Maggio, più un autogol di Astori.
Era il Napoli di Mazzarri (3-5-2) che giocò con De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Zuniga, Gargano (74’ Vargas), Inler, Hamsik (63’ Maggio), Dossena; Pandev, Lavezzi (59’ Cavani). Nel Cagliari, allenato da Ballardini, giocavano Nainggolan, Ekdal, Ibarbo, Larrivey.
IL FILOSOFO – Arriva il Cagliari e pensi a Scopigno. Portò la squadra sarda a vincere lo scudetto (1970) allenandola per cinque anni. Da giocatore vestì la maglia azzurra. Quando, nel 1951, il Napoli acquistò un bel po’ di giocatori dalla Salernitana, squadra che andava bene in serie B, nel gruppo c’era Manlio Scopigno. Aveva 26 anni. Nato nel 1925 a Paulara, in provincia di Udine, dove suo padre prestava servizio nella Guardia forestale, con la famiglia si era poi stabilito a Rieti. E qui aveva cominciato a giocare al calcio, difensore esile dall’incedere elegante, piedi buoni. Affermatosi in serie B col Rieti, dopo il fallimento della società laziale venne ceduto alla Salernitana in cui giocò tre anni prima di arrivare al Napoli. Studente di pedagogia, frequentava l’Università napoletana.
Monzeglio diceva che Scopigno gli ricordava un po’ Maroso, il fuoriclasse della difesa del Grande Torino. La coppia dei terzini del Napoli era composta da Delfrati e Vinyei, collaudatissimi. Scopigno ebbe poco spazio. Studiava e leggeva molto. Giocò sei partite, la prima con la maglia numero 8, altre due con quella numero 11 di ala tattica, finalmente terzino sinistro in coppia con Delfrati in due occasioni, e ancora ala sinistra nella sesta presenza, il 7-1 al Como, in cui segnò un gol, ma in uno scontro di gioco si ruppe i legamenti di un ginocchio. L’anno dopo fece una sola partita, contro il Novara che vinse al Vomero 3-2.
Viaggiò molto, Scopigno. Andò in Russia, in Ungheria, in Inghilterra, in Brasile dove si applicò alle geometrie del pallone, scoprì i segreti del corpo umano alle varie latitudini e osservò la sottile arte del comando.
Scopigno ne ebbe una tutta sua e quando tornò in Italia disse: “
Sono Manlio Scopigno, compro tutti i libri che si stampano, colleziono quadri e francobolli dei Papi, ascolto la musica dei Beatles e fumo settanta sigarette al giorno. Mi sveglio tardi al mattino e resto a letto sino a mezzogiorno e, intanto, sorseggio un tè. Mangio poco, non ho mai appetito, i bei piatti mi piacciono, ma solo da guardare. E, poi, al pomeriggio c’è il pallone e faccio il mio lavoro”.
Manlio Scopigno è scomparso nel 1993, a Rieti. Aveva 68 anni.
NAPOLI-CAGLIARI 2-1 (0-0)
NAPOLI (4-4-2): Meret; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Verdi (60’ Callejon), Allan (60’ Fabian Ruiz), Zielinski, Younes (64’ Milik); Mertens, Insigne.
CAGLIARI (4-3-1-2): Cragno; Cacciatore, Ceppitelli, Romagna, Lykogiannis; Deiola (69’ Padoin), Cigarini, Ionita (96’ espulso); Barella; Cerri (74’ Joao Pedro), Pavoletti (87’ Pisacane).
ARBITRO: Chiffi (Padova).
RETI: 63’ Pavoletti, 85’ Mertens, 96’ Insigne rigore.
SERIE A – 35ª GIORNATA
Juventus-Torino 1-1, Chievo-Spal 0-4, Udinese-Inter 1-1, Empoli-Fiorentina 1-0, Lazio-Atalanta 1-3, Parma-Sampdoria 3-3, Sassuolo-Frosinone 2-2, Genoa-Roma 1-1, Napoli-Cagliari 2-1. Lunedì 6: Milan-Bologna.
CLASSIFICA
Juventus 89; Napoli 73; Inter 63; Atalanta 62; Roma 59; Torino 57; Milan 56; Lazio 55; Sampdoria 49; Spal e Sassuolo 42; Fiorentina e Cagliari40; Parma 38; Bologna 37; Genoa 36; Udinese 34; Empoli 32; Frosinone 24; Chievo 15.
PROSSIMO TURNO
Sabato 11: Atalanta-Genoa, Cagliari-Lazio, Fiorentina-Milan.
Domenica 12: Torino-Sassuolo, Frosinone-Udinese, Sampdoria-Empoli, Spal-Napoli (ore 18), Roma-Juventus.
Lunedì13: Bologna-Parma, Inter-Chievo.