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Cultura
Benack III, tromba e voce di sangue italiano
di Adriano Cisternino
C'è sangue italiano nelle vene di Benny Benack III, nato a Pittsburgh, trombettista e cantante jazz, come il nonno nato a Clairton (Pennsylvania) da genitori italiani e noto negli anni '60 a Pittsburgh come “the king of the jazz” per le sue idee innovative come direttore d'orchestra.

Benny III è figlio di Peek, ovvero di Benack jr., musicista come il padre. Semifinalista al prestigioso “Thelonius Monk Competition 2014”, dove Wynton Marsalis lo indicò come una sicura promessa, Benack III tornerà al Music Art venerdì 12 (ore 21,30) con un trio di spessore, formato da Francesco Nastro (pianoforte), Giuseppe Venezia (contrabbasso) ed Elio Coppola (batteria).

Anni di musica insieme, al di qua e al di là dell'Atlantico, hanno ormai collaudato il feeling artistico tra il crooner e trombettista americano e i musicisti italiani, con i quali fra l'altro qualche anno fa ha registrato anche un gradevolissimo album per l'etichetta Musicology. xx

Kiss Me Slowly” il titolo del disco nel quale, al fianco del protagonista, ci sono gli stessi Venezia e Coppola che lo accompagnano nella performance di venerdì al club della Torretta dove il virtuoso pianismo di Francesco Nastro sarà l'alternativa alla chitarra di Daniele Cordisco, annunciato come ospite d'onore.

Il jazz statunitense, insomma, incrocia sempre più frequentemente i giovani protagonisti del panorama italiano con risultati sempre più graditi al pubblico, come ha dimostrato anche la recente performance sullo stesso palco del giovane pianista Ben Paterson.
8/4/2019
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