Calcio
No, cari piccini no, così non va
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 08.04.2028)
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Settimana di campane a martello per il funerale anticipato del campionato. I media d’ogni specie e caratura, carta, televisione, radio, diffondono a noia e a iosa il tormentone dell’anno: la Juventus vince lo scudetto con sette giornate di anticipo sulla conclusione del torneo (record dei record) se batte il Milan e il Napoli perde col Genoa.
Detto sfatto. La Juve batte il Milan, ma il Napoli (squadra dispettosa!) non perde col Genoa. Lo scudetto matematicamente anticipato è rinviato. Scusate tanto. La Juve deve pazientare. Magari succede la prossima volta (Spal-Juventus, Chievo-Napoli).
Il Napoli pareggia a fatica col Genoa (1-1) che gioca in dieci per più un’ora dopo il “rosso” diretto a Sturaro decretato dal Var (27’ fallaccio su Allan). Primo tempo orribile del Napoli, meglio nella ripresa però senza acciuffare la vittoria. Ora alla Juve basterà pareggiare sabato a Ferrara con la Spal per prendersi lo scudetto anzitempo.
Al Napoli non stanno tutti bene, contrariamente al film di Tornatore. Anzi, stanno tutti male a quattro giorni dal primo match con l’Arsenal a Londra (quarti di Europa League). No, cari piccini no, così non va. Una squadra irriconoscibile.
Il primo tempo è stato una sagra di errori, imprecisioni, disattenzioni. Orribile. Si sono salvati Mertens, non solo per il gol e per l’assist del mancato gol di Callejon, e Karnezis autore di quattro parate decisive (20’ su Pandev, 32’ su Kouamé, 41’ su Biraschi, 78’ su Kouamè).
Il Genoa ha spadroneggiato nel primo tempo, prima in undici e poi in dieci. Pandev e soprattutto Kouamé hanno terrorizzato la difesa azzurra. Allan e Koulibaly al livello della misera partita di Empoli. Fabian Ruiz con troppi errori. Hysaj incerto. Ghoulam poco incisivo. Maksimovic in difficoltà contro Pandev (36 anni). Callejon così così. Qualche buona giocata di Zielinski, compreso l’assist per il gol di Mertens. Milik ha fatto quello che ha potuto nella serata contraria.
Dove è finito il Napoli? Ancelotti ricomponeva la squadra con i migliori e con poche novità. Karnezis in porta alla settima presenza, Ghoulam alla terza apparizione nelle ultime cinque partite, Hysaj a destra.
Il centrocampo del Genoa (3-5-2) ha intrappolato il Napoli che partiva forte, ma dopo dieci minuti (2’ tiro alto di Milik) si ammosciava. Il Genoa dominava in lungo e in largo. Nella confusione della serata, Fabian Ruiz con un folle retropassaggio consegnava la palla a Kouamé al centro dell’area napoletana, assist dell’ivoriano per Pandev che sprecava a lato la palla-gol.
È stato lo squillo del Genoa che prendeva coraggio e metteva in ginocchio il Napoli del primo tempo. Dopo l’espulsione di Sturaro, Prandelli disponeva la squadra col 4-4-1. Kouamé aiutava in difesa e sprintava avanti. Lazovic passava da sinistra a destra, pronto per il contropiede. Il Napoli era completamente in bambola. Una squadra smarrita.
Inaspettato il gol di Mertens (34’ conclusione a fil di palo da fuori area). Il Genoa non abbassava le vele, ancora protagonista, creando occasioni da gol, compreso il palo di Gunter (38’). Acciuffava il pari al terzo dei cinque minuti di recupero con Lazovic. In precedenza, sull’unico spunto azzurro, Callejon servito da Mertens vedeva il suo tiro sventato dalla mano di Radu.
Meglio il Napoli nella ripresa, più padrone del campo, anche perché il Genoa, stanco per il vibrante primo tempo, si ritraeva in difesa dando spazio agli azzurri. Ma era un assedio monotono, imprecise le conclusioni di Zielinski (52’), Mertens (71’) e, nel finale, Ounas (88’, 90’, 91’) e Insigne (92’). Il portiere genoano si prendeva la scena bloccando sulla linea il colpo di testa di Milik (57’) e deviando in corner la conclusione di Kouibaly (85’). Era bravo, poi, a sventare una deviazione dei suoi sul tiro di Mertens (86’).
Il Genoa ha giocato con sette nuovi innesti rispetto allo 0-4 di Marassi contro l’Inter. Mertens ha raggiunto Cavani nella graduatoria dei cannonieri azzurri (104 gol). Insigne è entrato nel finale (67’ per Allan) inventando una gran palla che Milik non sfruttava sotto porta (73’).
A difesa del pareggio, il Genoa inseriva Rolon per Pandev (62’), Radovanovic per Veloso (77’), Pezzella per Bessa (82’). Centrocampisti freschi per quelli che erano allo stremo. E, fino all’ultimo, Kouamé terrorizzava gli azzurri, fermato dai falli di Mario Rui e Koulibaly.
ARSENAL – Visto ieri pomeriggio in tv l’Arsenal battuto al Goodison Park di Liverpool dall’Everton, squadra di centro-classifica (0-1). Settima sconfitta per i londinesi in Premier. I prossimi avversari del Napoli in Europa League (giovedì a Londra) hanno giocato una partita mediocre, senza brio, superati per dedizione, corsa, ritmo. L’Everton ha vinto meritatamente. Alla fine, 22-7 i tiri dell’Everton (6-2 nello specchio della porta). Nella ripresa, l’Everton ha avuto sei occasioni per raddoppiare. La più clamorosa capitava a Bernard, nell’area piccola, messo davanti a Leno da un errore di Maitland-Niles: il portiere dell’Arsenal salvava (59’).
I londinesi hanno avuto una sola occasione-gol con palla battuta fuori da Mkhitaryan al 70’. Il gol dell’Everton è stato segnato in mischia dal difensore Jagielka su lunga rimessa laterale di Digne (10’). Emery ha tentato di scuotere la squadra nella ripresa inserendo Ramsey per Elneny e Aubameyang per Kolasinac, poi Iwobi per un deludente Ozili (75’). Mkhitaryan giocava a destra, Aubameyang a sinistra e Lacazette al centro.
Le cose non sono migliorate, l’Everton ha continuato ad essere superiore. Recuperava palla e ripartiva. L’Arsenal ha avuto 80 minuti per rimediare alla sconfitta. Gli mancavano per squalifica il regista basso Torreira, ex Sampdoria, e il centrocampista Xhaka. Fuori anche il difensore Koscielny, infortunato.
Era una partita importante per l’Arsenal, in gioco l’accesso alla prossima Champions. L’Arsenal è rimasto bloccato al quarto posto con gli stessi punti del Chelsea e con il Manchester United a due punti. L’Arsenal (3-4-2-1) ha giocato con Leno; Mustafi, Sokratis, Monreal; Maitland-Niles, Elneny (46’ Ramsey), Guendouzi, Kolasinac (46’ Aubameyang); Ozil (75’ Iwobi), Mkhitaryan; Lacazette.
PRANDELLI – Dal dicembre dell’anno scorso, il bresciano di Orzinuovi Cesare Prandelli, 62 anni, è tornato ad allenare in Italia sulla panchina del Genoa. Allenatore da 26 anni con Atalanta, Lecce, Verona, Venezia, Parma, Roma, Fiorentina (cinque campionati). Affossato nel Mondiale 2014 in Brasile, con l’Italia eliminata dal Costa Rica e dall’Uruguay, andò esule al Galatasaray (10 partite), al Valencia (otto), al Al Nasr in Dubai (dodici) prima di prendersi il Genoa.
BILANCIO – Sono 47 i confronti col Genoa a Napoli. Schiacciante supremazia azzurra (24 vittorie, 16 pareggi, 7 sconfitte). Negli anni della presidenza De Laurentiis, 12 partite (7 vittorie,32 pareggi, 2 sconfitte).L’ultimo successo del Genoa al San Paolo risale al campionato 2008-09, vittoria per 1-0, gol di Jankovic. Poi, dieci partite utili per il Napoli.
ORGOGLIO – Il Genoa è l’unica squadra ad avere battuto quest’anno la Juventus, 2-0 a Marassi il 17 marzo nella partita delle 12,30. A segno l’ex juventino Sturaro (72’) e Pandev (81’), entrambi in campo dalla panchina (Sturaro al 70’ per Lazovic e Pandev al 60’ per Sanabria). All’andata, il Genoa aveva pareggiato a Torino 1-1 (18’ Ronaldo, 67’ Bessa). A Marassi, la Juventus giocò senza Ronaldo con una formazione di ripiego (3-5-2): Perin; Caceres, Bonucci, Rugani; Cancelo (60’ Bernardeschi), Emre Can, Pjanic, Bentancur (77’ Spinazzola), Alex Sandro; Dybala, Mandzukic (74’ Kean). Il Genoa allenato da Prandelli (4-3-3) scese in campo con Radu; Pereira, Romero, Zukanovic, Criscito; Lerager, Radovanovic (75’ Veloso), Rolon; Lazovic (70’ Sturaro), Sanabria (60’ Pandev), Kouamé.
Singolare la storia di Stefano Sturaro, 26 anni, sanremese, padre diabetologo e madre veterinaria. Nel gennaio 2015 passò dal Genoa alla Juventus per 6 milioni. Nel calciomercato di questo inverno, la Juve ha ceduto Sturaro al Genoa per 18 milioni, una cifra che ha fatto molto discutere per la plusvalenza realizzata dalla Juventus.
NAPOLI GENOA 1-1 (1-1)
NAPOLI (4-4-2): Karnezis; Hysaj (87’ Ounas), Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam (77’ Mario Rui); Callejon, Allan (67’ Insigne), Fabian Ruiz, Zielinski; Mertens, Milik.
GENOA (3-5-2): Radu; Biraschi, Gunter, Criscito; Pereira, Sturaro (27’ espulso), Veloso (77’ Radovanovic), Bessa (82’ Pezzella), Lazovic; Kouamé, Pandev (62’ Rolon).
ARBITRO: Pasqua (Tivoli).
RETI: 34’ Mertens, 45’+3’ Lazovic.
SERIE A – 31ª GIORNATA
Parma-Torino 0-0, Juventus-Milan 2-1, Sampdoria-Roma 0-1, Fiorentina-Frosinone 0-1, Cagliari-Spal 2-1, Udinese-Empoli 3-2, Inter-Atalanta 0-0, Lazio-Sassuolo 2-2, Napoli-Genoa 1-1. Lunedì 8: Bologna-Chievo.
CLASSIFICA
Juventus 84; Napoli 64; Inter 57; Atalanta e Milan 52; Roma 51; Torino e Lazio 49; Sampdoria 45; Fiorentina 39; Cagliari e Sassuolo 36; Parma e Genoa 34; Udinese e Spal 32; Empoli 28; Bologna 27; Frosinone 23; Chievo 11.
*Lazio e Udinese una partita in meno.
PROSSIMO TURNOSabato 13: Spal-Juventus, Roma-Udinese, Milan-Lazio.
Domenica 14: Torino-Cagliari, Fiorentina-Bologna, Sampdoria-Genoa, Sassuolo-Parma, Chievo-Napoli (ore 18), Frosinone-Inter.
Lunedì 15: Atalanta-Empoli.
EUROPA LEAGUE
Quarti di finale andata
Giovedì 11: Arsenal-Napoli (ore 21), Benfica-Eintracht Francoforte, Villarreal-Valencia, Slavia Praga-Chelsea.