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Calcio
Da qui all’Arsenal il Napoli deve ritrovare se stesso
di Mimmo Carratelli
Si perde qualche pezzo (Insigne, Diawara, Chiriches), rientrano gli squalificati (Koulibaly e Maksimovic), il Napoli ha poco da dire in campionato, ma la partita di stasera con l’Udinese deve cancellare la brutta esibizione nel secondo tempo di Salisburgo.

L’avvicinamento ai quarti di finale di Europa League contro l’Arsenal (11 aprile il primo match, a Londra) pretende una squadra viva e brillante. Non è la ridotta distanza del Milan dal secondo posto (-6) la preoccupazione maggiore, ma la condizione della squadra azzurra, tecnica e fisica. La sosta (domenica 24 non si gioca) non aiuta.

È un mese, da oggi a Londra, da giocare con la massima tensione, un “allenamento” costante ad alto livello, stasera contro l’Udinese, poi le trasferte con Roma ed Empoli, infine il match col Genoa al San Paolo, in cui il Napoli deve esprimersi al meglio per arrivare all’appuntamento europeo nello stato migliore di autostima e concentrazione, insomma nella forma migliore.

L’Udinese, con i suoi problemi di classifica (+4 sulla zona-retrocessione), sarà avversario aspro (3-5-2), non malleabile e potrà risultare anche sorprendente nella prestazione dei suoi giocatori migliori, in attacco gli argentini Pussetto e De Paul, in difesa una barriera di colossi (il nigerinao Troost-Eklong 1,91 e il francese De Maio 1,90).

Piuttosto, per il modo di giocare dell’Arsenal, il vero test è stato proprio il Salisburgo. Il Napoli se l’è cavata grazie alle parate di Meret nella gara d’andata e al gol di Milik nel ritorno. Ma ha sofferto molto contro la squadra austriaca a grande trazione anteriore.

Contro l’Udinese si pretende una “bella vittoria” che rassicuri sul tono tecnico e atletico del Napoli. Si vuole vedere una squadra padrona del campo e del gioco, premessa indispensabile per tornare a giocare in Europa con valide chance.

Il Napoli sarà al completo, il solo Insigne assente nella formazione dei nuovi titolarissimi. Saranno da testare la continuità di gioco di Zielinski e l’adattabilità di Fabian Ruiz nel ruolo di regista, oltre che la loro tenuta nella fase passiva. In attacco, è possibile che Mertens, superata la malinconia della panchina e della rinata staffetta, assicuri più movimento alle spalle di Milik.

L’Udinese, che lotta per la salvezza, ha un pessimo trend esterno (sette sconfitte e nove gol segnati in 12 partite). Nelle ultime quattro trasferte ha raccolto appena un pari (0-0 a Ferrara). Al San Paolo spianerà fisicità e grinta per raccogliere punti-salvezza.

Non sarà una gara agevole per il Napoli. Intanto, bisognerà anche evitare altri infortuni. Ma, soprattutto, come s’è già detto, il Napoli dovrà tornare ad essere la squadra convincente che s’è persa nei pareggi con Fiorentina, Torino, Sassuolo (appena un gol all’attivo) e ha patito oltre misura a Salisburgo.

17/3/2019
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