Calcio
Vince una Juve piccola piccola
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 04.03.2019)
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Dalla partitissima del San Paolo, il Napoli esce sconfitto dagli episodi non dalla Juventus (1-2). Un Napoli formidabile per dedizione, impegno, tecnica ha schiacciato la Juve quando ha potuto giocare in parità numerica.
Ma anche dieci contro undici, per venti minuti, dal 26’ al 47’, il Napoli è stato indomito, battagliero, irriducibile. Nel secondo tempo, dieci contro dieci, ha assediato lungamente la formazione bianconera.
La sconfitta è ingiusta, avviata per giunta da un episodio contestato, ma è stato l’episodio che ha dato alla Juve il primo vantaggio e ha segnato la partita.
Era proprio fallosa l’uscita di Meret fuori area su Ronaldo? Resta l’episodio che ha determinato il corso del match perché portava in vantaggio la Juve (28’ punizione-gol di Pjanic) e lasciava il Napoli in dieci sino all’inizio della ripresa.
C’è stato il contatto fra il portiere e il portoghese? Per Rocchi e il Var si. Ma resta un forte dubbio. I replay televisivi non hanno mostrato un chiaro contatto falloso.
Espulso Meret, doveva entrare Ospina per Milik (26’). Evaporava l’attacco azzurro. Un retropassaggio avventato di Malcuit aveva costretto Meret ad opporsi a Ronaldo.
Il Napoli non è stato neanche fortunato perché, subito dopo lo svantaggio, Zielinski stampava sul palo lontano il tiro del possibile pareggio (29’).
La Juve ha gioca da Juve, da bruttissima Juve, senza sprecarsi, gradendo il secondo regalo della serata: Emre Can, tutto solo al centro dell’area azzurra, fiondava il colpo di testa del raddoppio (39’) su un cross da destra.
Il Napoli era costretto a giocare una partita disperata. Nonostante la superiorità numerica e il doppio vantaggio, la Juve si chiudeva per imbrigliare il palleggio azzurro. Non concedeva spazi. E giocava in contropiede. Ma raramente usciva vincente dalla sua metà campo. Il Napoli ci metteva cuore e volontà, ma non sono bastati.
Nella ripresa, Ancelotti ritoccava la squadra inserendo Mertens al posto di Malcuit. Difesa a tre (Hysaj, Maksimovic, Koulibaly), centrocampo a quattro, Mertens e Zielinski attaccanti.
L’espulsione di Pjanic (47’ secondo “giallo”) riequilibrava le forze in campo, ma il Napoli doveva giocare sotto il macigno di due gol.
Però era un Napoli formidabile perché, dieci contro dieci, metteva sotto assedio la Juve. E sfiorava il pareggio con un gran tiro di Zielinski (70’) che Szczesny e la traversa annullavano. Poi, addirittura, su rigore Insigne colpiva il palo (83’). Pareggio meritatissimo ma sfumato.
Le cifre inchiodano la Juve a una prestazione più che mediocre. Possesso-palla 62% del Napoli. Tiri: 12-3 (6-3 nello specchio). Passaggi completati 487 a 277. La partita l’ha fatta il Napoli, solo il Napoli. E non sarà questa Juve a rimontare lo svantaggio Champions con l’Atletico Madrid.
Questo è stato il vero responso della serata. Una Juventus ancora in crisi di gioco che ha difeso da provinciale una ingiusta vittoria.
Così aveva giocato a Bologna vincendo su un regalo della difesa petroniana, così ha giocato a Napoli col favore dell’espulsione di Meret e dei legni di Zielinski e Insigne.
Il Napoli ha giocato da squadra con grande generosità, corsa, passaggi rapidi, eccellente pressione offensiva, nonostante l’affanno della rimonta. Intanto, cancellava dal campo Ronaldo, incapace di vincere un contrasto contro qualsiasi azzurro, protagonista involontario solo dell’episodio che portava alla discutibile espulsione di Meret.
Il portoghese non ha mai tirato in porta, non ha vinto un dribbling, è finito malinconicamente fuori partita. Diremmo: inesistente. Ma anche Mandzukic ha potuto fare poco e niente. Il Napoli era più aggressivo, più pronto su ogni pallone, più ardente.
Gli azzurri riuscivano a dimezzare lo svantaggio con un lampo dei vecchi tempi di Sarri. Cambio-gioco di Insigne per Callejon e gol dello spagnolo, puntuale sotto rete (61’). Aumentava la pressione azzurra per acciuffare almeno il pareggio.
Era stato espulso Pjanic e la partita era alla pari. Dieci contro dieci. La Juve rinserrata nella sua metà campo, incapace di schizzare avanti, sempre costretta a difendere.
I cambi di Ancelotti funzionavano. Dopo Mertens per Malcuit, ecco Ounas per Callejon (78’). Il gioco vivace del Napoli umiliava la Juventus che difendeva con tutti i suoi giocatori. La salvavano i legni di Zielinski e Insigne.
Allegri aveva inserito De Sciglio più difensore di Cancelo (61’) e rinforzava ancora gli argini con Bentancur per Mandzukic (73’). Per liberarsi dell’assedio del Napoli tentava in extremis l’inserimento di Dybala (85’ per Bernardeschi). Ma non ne otteneva nulla perché il Napoli spadroneggiava.
Si capisce che, col passare dei minuti, appassivano le energie e il Napoli perdeva lucidità in zona-tiro. Zielinski è stato il più pericoloso degli azzurri, ma tutta la squadra ha giocato a un ottimo livello nonostante le ripetute contrarietà del match. Tutti sugli scudi, però Malcuit penalizzato dal disastroso retropassaggio a Meret.
La Juve porta a 16 il vantaggio in testa alla classifica. Il Napoli esce alla grande dal confronto diretto. La sfida al San Paolo ha detto che non è veritiero il pesante svantaggio in classifica e che il Napoli può battersi alla pari della Juventus.
Intanto, con i due legni di ieri sera salgono a venti i pali colpiti dalla squadra azzurra. Il campionato era già finito e non c’era bisogno della partita di ieri sera per avere dubbi. Già troppo avanti la Juventus che, alla sua maniera, ha addirittura vinto.
Buon viaggio ai bianconeri. Ma dal San Paolo, contro un Napoli che ha recitato da grande squadra, bersagliato dagli episodi contrari, esce una Juve piccola, piccola.
ANCELOTTI – Da allenatore di Parma, Milan, Real Madrid e Napoli, Ancelotti ha giocato 28 partite contro la Juventus: 6 vittorie, 12 pareggi, 10 sconfitte. Col Real Madrid ha sfidato quattro volte la Juve in Champions: una vittoria e un pareggio in casa, una sconfitta e un pareggio a Torino. Cinque i gol di Ronaldo alla Juve col Real Madrid di Ancelotti.
SERIE B – Nella nuova stagione sotto De Laurentiis, il primo confronto fra Napoli e Juventus è avvenuto in serie B. Primo match al San Paolo il 6 novembre 2006 conclusosi 1-1 (67’ Del Piero, 73’ Bogliacino). Il Napoli di Reja giocò (3-5-2) con Iezzo; Maldonado, Giubilato, Domizzi; Montervino (71’ De Zerbi), Trotta, Amòdio, Bogliacino, Grava; Bucchi (46’ Sosa), Calaiò. La Juventus di Deschamps (4-3-2-1) con Buffon; Birindelli, Legrottaglie (55’ De Ceglie), Chiellini, Balzaretti; Cristiano Zanetti, Paro, Marchisio; Camoranesi, Del Piero; Zalayeta. Nel ritorno, a Torino, 2-0 per la Juve (18’ Camoranesi, 50’ Del Piero).
ONDA AZZURRA – Dal 2006 sono 13 i confronti con la Juventus al San Paolo: 6 vittorie, 4 pareggi, 3 sconfitte, 23 gol segnati, 16 subiti. I cannonieri: per il Napoli Hamsik 4 gol; Cavani 3; Domizzi, Lavezzi, Pandev 2; Callejon, Bogliacino, Gargano, Quagliarella, Inler, Mertens, Britos, Insigne, Higuain 1. Per la Juventus Del Piero 2; Chiellini 2; Amauri, Matri, Estigarribia, Pepe, Pogba, Caceres, Vidal, Lemina, Khedira, Higuain 1.
TOTALE – A Napoli, in serie A, sono 73 le partite giocate contro la Juventus: 23 vittorie azzurre, 27 pareggi, 23 sconfitte.
VINICIO – Nei confronti a Napoli, 88 gol azzurri e 83 bianconeri. Vinicio con 5 è il cannoniere del Napoli (Maradona e Hamsik 4); Sivori, Boniperti e Del Piero con 3 gol sono i migliori marcatori della Juve a Napoli.
LA PRIMA SFIDA – Il primo Napoli-Juventus si giocò all’Ascarelli il 23 febbraio 1930. Il Napoli di Garbutt pareggiò 2-2. La “doppietta” di Buscaglia nel secondo tempo annullò il vantaggio bianconero fissato da Munerati e Orsi. La Juventus, allenata dallo scozzese George Aitken (presidente Edoardo Agnelli), schierò: Combi; Mortarotti, Caligaris; Varglien, Viola, Bigatto; Barale, Zanni, Munerati, Cesarini, Orsi. Il Napoli giocò con Cavanna; Vincenzi, Innocenti; De Martino, Roggia, Zoccola; Perani, Vojak, Sallustro, Mihalic, Buscaglia. Il campionato lo vinse l’Ambrosiana-Inter, terza la Juventus, quinto il Napoli.
NAPOLI-JUVENTUS 1-2 (0-2)
NAPOLI (4-4-2): Meret (26’ espulso); Malcuit (46’ Mertens), Maksimovic, Koulibaly, Hysaj; Callejon (78’ Ounas), Allan, Fabian Ruiz, Zielinski; Milik (26’ Ospina), Insigne.
JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cancelo (61’ De Sciglio), Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Emre Can, Pjanic (47’ espulso), Matuidi; Bernardeschi (85’ Dybala), Mandzukic (73’ Bentancur), Ronaldo.
ARBITRO: Rocchi (Firenze).
RETI: 28’ Pjanic, 39’ Emre Can, 61’ Callejon.
SERIE A – 26ª GIORNATA
Cagliari-Inter 2-1, Empoli-Parma 3-3, Milan-Sassuolo 1-0, Lazio-Roma 3-0, Torino-Chievo 3-0, Genoa-Frosinone 0-0, Spal-Sampdoria 1-2, Udinese-Bologna 2-1, Atalanta-Fiorentina 3-1, Napoli-Juventus 1-2.
CLASSIFICA
Juventus 72; Napoli 56; Milan 48; Inter 47; Roma 44; Torino, Lazio, Atalanta 41; Sampdoria 39; Fiorentina 36; Sassuolo 31; Parma e Genoa 30; Cagliari 27; Udinese 25; Spal 23; Empoli 22; Bologna 18; Frosinone 17; Chievo 10.
*Lazio e Udinese una partita in meno.
PROSSIMO TURNOVenerdì 8: Juventus-Udinese.
Sabato 9: Parma-Genoa, Chievo-Milan.
Domenica 10: Bologna-Cagliari, Frosinone-Torino, Inter-Spal, Sampdoria-Atalanta, Sassuolo-Napoli (ore 18), Fiorentina-Lazio.
Lunedì 11: Roma-Empoli.
EUROPA LEAGUE. Ottavi di finale
Giovedì 7: Napoli-Salisburgo.