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Calcio
Il Napoli dà spettacolo al Tardini
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 25.02.2019)
Era annunciato spettacolo al Tardini di Parma fra due squadre senza pressanti esigenze di classifica. E spettacolo è stato, ma con un solo attore protagonista, il Napoli.

Primo tempo strepitoso degli azzurri, ripresa implacabile dopo un accenno di reazione del Parma. Quattro gol e porta imbattuta da cinque partite.

Due gol di Milik agli emiliani, come all’andata, nel 4-0 che certifica una superiorità assoluta col 74% di possesso-palla nei primi 45 minuti, avversari annichiliti, e 66% finale. I passaggi completati dagli azzurri sono stati 581 contro 246. Il Parma ha visto raramente palla. Schiacciato dal Napoli in serata di gala, ha fatto fatica a ripartire.

Da tempo il Napoli non prendeva tanto gusto a giocare. L’ha favorito un Parma arrendevole e spuntato, ma resta la prova maiuscola della squadra di Ancelotti (senza Insigne squalificato). Il possesso-palla è stato sempre in verticale con combinazioni spettacolari. Irridenti erano le uscite azzurre dalla fase difensiva.

È stato un Napoli nuovo. Malcuit e Hysaj fanno le ali, Callejon e Zielinski stringono il campo e giocano da mezzali. A centrocampo bastano Allan e Fabian Ruiz perché il Parma si intimidisce subito di fronte alla padronanza di gioco del Napoli.

Arretra e non sa come marcare perché gli azzurri spostano velocemente la palla. Subisce senza reagire. Biabiany e il temutissimo Gervinho arretrano, Inglese resta solo e senza palloni in avanti. È l’inizio fiammeggiante di Zielinski che incoraggia il Napoli a una partita-spettacolo.

Sembra più forte il lato destro con Malcuit, Callejon e Allan, perché a sinistra (Hysaj, Zielisnki, Mertens) c’è Hysaj che non indovina un solo cross, poi azzecca girandosi l’assist prodigioso di esterno destro che manda Zielinski in gol (18’) e l’albanese prende fiducia e migliora.

Il Napoli domina a tutto campo. Le frecce del Parma, Gervinho e Biabiany, non partono neanche dall’arco emiliano poso teso. Non finiranno la partita, Gervinho sostituito al 77’, Biabiany fuori all’83’.

Su Gervinho compiva recuperi mirabolanti Malcuit (sette duelli vinti, un salvataggio nell’area azzurra) confermandosi elemento di spessore, non solo difensore d’attacco. Inglese, anticipato da Maksimovic nel primo tempo e addomesticato da Luperto e Koulibaly nella ripresa, non è andato mai al tiro.

È anche vero che la squadra non l’ha mai messo in condizione di esprimersi. Alla fine, Koulibaly e Allan non hanno dovuto fare i guerrieri per fronteggiare la rara e approssimativa offensiva dei parmensi.

Tutto il Parma era assente, cancellato da un Napoli vibrante, una squadra ispiratissima perché poteva giocare la partita preferita, una partita d’attacco (contro un avversario morbido). Zielinski, da mezz’ala, è stato fantastico, ben coperto alle spalle da Fabian Ruiz.

Malcuit arrembante e scatenato, tanto da essere troppo irruento in alcune fasi difensive. Callejon distribuiva il gioco come ai bei tempi. Mertens girava all’ombra di Milik. Il belga non è riuscito a ritrovare la via del gol, due mesi a secco, unica “mancanza” nella scintillante serata azzurra.

Il raddoppio arrivava su una punizione dal limite di Milik che sorprendeva la barriera emiliana (35’). Il polacco, pare su suggerimento che gli arrivava da Ancelotti tramite Koulibaly, batteva rasoterra. Colpo furbo com’era stata da artista la punizione di Cagliari.

Nel primo quarto d’ora della ripresa il Parma accennava a svegliarsi (c’era Luperto per Maksimovic infortunatosi). Ma era fuoco di paglia. Sull’unico tiro dei padroni di casa (61’ Gervinho) volava Meret a deviare in corner. Poi il Napoli riprendeva la danza.

Con l’ingresso di Siligardi per il giovane Machin (53’) sembrava che il Parma ritrovasse qualche trama d’attacco, Siligardi a confortare la solitudine di Inglese, Gervinho tra le linee. Ma non era rigore l’intervento scomposto di Malcuit su Bruno Alves perché preceduto dallo sgambetto di Kucka a Callejon nell’area azzurra (55’).

L’episodio, probabilmente, deprimeva definitivamente la squadra di D’Aversa, mai così in balia dell’avversario e reduce dal prodigioso 3-3 in rimonta sul campo della Juventus (tre giornate fa).

Col Parma in confusione, stordito dalle continue trame azzurre, il lungo retropassaggio di Biabiany veniva calamitato da Milik che superava lo “schermo” di Bruno Alves e insaccava con un prodigioso mezzo giro di sinistro (73’). Partita morta e sepolta. Ancelotti ridava brio alla squadra inserendo Verdi per Zielinski (75’) e Ounas per Milik (79’). Restava in campo Mertens nella speranza che andasse in gol, ma il belga giocava più da rifinitore e metteva fuori due conclusioni. Toccava ai nuovi entrati confezionare il quarto gol: Ounas andava a rete sull’assist di Verdi in una ennesima azione spettacolare del Napoli (82’).

SEI VITTORIE – Sei le vittorie del Napoli a Parma. Il 3-1 del 1994 con Gambaro, Fonseca e Thern. Il 2-1 del 2008 con Domizi (rigore) e Bogliacino. Il 3-1 del 2011 con Hamsik, Lavezzi e Maggio. Il 2-1 del 2012 con Cavani e Lavezzi. Il 2-1 del 2013 con Hamsik e Cavani. Il 4-0 di ieri.

PARMA UNO – Campionato 1964-65, Napoli per la seconda volta in B. Tocca a Bruno Pesaola riportarlo in A. Così raccontava il petisso: “Il segreto fu una difesa che risultò la migliore del campionato. Perdemmo solo sei volte e non prendemmo gol in almeno venti gare su 38.
C’erano trentotto squadre in lizza e una diecina puntavano alla serie A. Stavamo tutti lì in pochi punti. Il Brescia, sempre in testa, il Lecco, la Spal. Nella Spal giocavano Osvaldo Bagnoli, Capello, Reja. Nel Brescia c’erano Ottavio Bianchi e Azeglio Vicini. A cinque giornate dalla fine siamo terzi, stretti fra la Spal seconda, un punto avanti, e il Lecco un punto dietro.
Nell’ultima giornata il Lecco gioca in casa, noi dobbiamo andare a Parma. Gli emiliani sono ultimi, sono stati sempre ultimi. Noi dobbiamo vincere per evitare che il Lecco ci superi. Solo la vittoria ci assicura la promozione. E a Parma ci sono diecimila napoletani.
Facciamo una gran partita. Due gol di Canè, uno di Bean. Invasione pacifica del campo, tifosi napoletani impazziti. Siamo in A. Lauro è in panchina. Viene portato in trionfo, pare che gli sfilassero il portafogli. Fiore sviene, devono fargli una iniezione di coramina. Io ho le lacrime agli occhi e non vedo niente. La vittoria e la promozione hanno un sapore dolce dopo tante critiche, mai in pace. Era il 20 giugno 1965. Il Napoli schierò: Bandoni; Adorni, Gatti; Ronzon, Panzanato, Empoli; Canè, Fraschini, Bean, Spanio, Juliano”.

PARMA DUE – 1997-98, il peggior campionato della storia del Napoli. Appena 14 punti (con le vittorie da 3). Quattro allenatori in panchina: Mutti fece 4 punti in 5 partite, Mazzone 0 in 4 partite, Galeone 3 in 10 partite e Montefusco 7 in 15 partite. La squadra fu inchiodata sul fondo della classifica dalla nona giornata.
Retrocessione matematica a cinque giornate dalla fine, l’11 aprile 1998, a Parma (1-3). Fu la prima retrocessione con Ferlaino, al suo trentesimo anno di presidenza.
A Parma il Napoli schierò: Taglialatela; Goretti, Crasson, Baldini, Ayala; Scarlato (80’ Asanovic), Rossitto, Longo, Altomare; Bellucci, Protti (46’ Stojak). Nel Parma, che si piazzò sesto, giocavano Buffon, Thuram, Crippa (che il Napoli aveva ceduto nel 1993), Crespo, Chiesa, allenatore Ancelotti.
Fabio Cannavaro, ceduto nel 1995 al club emiliano, non giocò. A fine partita andò a consolare Pino Taglialatela in lacrime.

PARMA-NAPOLI 0-4 (0-2)

NAPOLI (4-4-2): Meret; Malcuit, Maksimovic (46’ Luperto), Koulibaly, Hysaj; Callejon, Allan, Fabian Ruiz, Zielinski (75’ Verdi); Milik (79’ Ounas), Mertens.

PARMA (4-3-3): Sepe; Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo, Gobbi; Rigoni, Kucka, Machin (53’ Siligardi); Biabiany (83’ Gazzola), Inglese, Gervinho (77’ Schiappacasse).

ARBITRO: Chiffi (Padova).

RETI: 18’ Zielinski, 35’ e 73’ Milik, 82’ Ounas.

SERIE A – 25ª GIORNATA
Milan-Empoli 3-0, Torino-Atalanta 2-0, Frosinone-Roma 2-3, Sampdoria-Cagliari 1-0, Bologna-Juventus 0-1, Chievo-Genoa 0-0, Sassuolo-Spal 1-1, Parma-Napoli 0-4, Fiorentina-Inter 3-3, Lazio-Udinese rinviata.

CLASSIFICA
Juventus 69; Napoli 57; Inter 47; Milan 45; Roma 44; Atalanta, Torino, Lazio 38; Sampdoria e Fiorentina 36; Sassuolo 31; Genoa e Parma 29; Cagliari 24; Spal 23; Udinese 22; Empoli 21; Bologna 18; Frosinone 16; Chievo 10.

PROSSIMO TURNO
Venerdì 1 marzo: Cagliari-Inter.
Sabato 2: Empoli-Parma, Milan-Sassuolo, Lazio-Roma.
Domenica 3: Torino-Chievo, Genoa-Frosinone, Spal-Sampdoria, Udinese-Bologna, Atalanta-Fiorentina, Napoli-Juventus (20,30).

25/2/2019
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