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Calcio
Malcuit, serata di gala a San Siro
di Mimmo Carratelli (da: Roma del 27.01.2019)
Il Napoli più offensivo della storia, più del Napoli di Sarri, più del Napoli di Maradona, più del Napoli di Vinicio scende a San Siro contro il Milan per abbattere la squadra rossonera. Ma il match resta inchiodato sullo 0-0, come l’anno scorso.

Il Napoli ha avuto le migliori occasioni per vincere con Callejon (5’), Milik (64’) e Zielinski (87’) ma Donnarumma è stato pronto ad annullare le insidie. Il Milan non s’è mai arreso. Con generosità, sacrificio, applicazione ha retto il confronto. È stato a un passo dal gol con Musacchio nel finale, ma Ospina ha risposto alla grande (87’).

Partita a tratti spettacolare per la voglia delle due squadre di cercare il successo pieno. L’ha cercato di più il Napoli. Nel finale, Ancelotti non s’è arreso allo 0-0 e ha tentato di forzare il match con altri due attaccanti (80’ Verdi per Mertens, 88’ Ounas per Insigne). Ma non c’è stato verso. I gol sono rimasti nell’aria.

La formazione del Napoli è un uovo di Pasqua con grandi sorprese. Con Ancelotti, non indovineremo mai la squadra che farà scendere in campo. Impallidisce la rivoluzione copernicana. Contro il Milan a San Siro, Ancelotti scaraventa in campo tutti gli attaccanti che ha.

Nel 4-4-2 porta Insigne quarto a sinistra, in mediana affianca Fabian Ruiz a Zielinski, due mezzali, in attacco accompagna Milik con Mertens. Non basta, propone due terzini che spingono, Malcuit e Mario Rui. Completa le sorprese col colombiano Ospina alla diciassettesima presenza in porta (dieci in campionato, tredici giorni fa in campo contro il Sassuolo in Coppa Italia), decisivo in una occasione.

Ancelotti vuole spaventare il Milan. Di sicuro, Gattuso rimane sorpreso. Siamo tutti sorpresi. San Siro è sorpreso. Dunque, è un Napoli che vuole vincere. Pressing alto e gioco a fisarmonica, molti ad attaccare, molti a difendere. Una fisarmonica gigantesca, un bandoneon.

Il Milan non si fa incantare e, quando si libera dal pressing azzurro, vola in attacco. Paquetà e Calhanoglu tra le linee creano qualche difficoltà alla fase passiva del Napoli. Fabian Ruiz accusa qualche impiccio in cabina di regia. C’è un fantastico Malcuit in campo. Spinge molto, ma è puntuale e imbattibile negli uno contro uno con Calhanoglu (ne vince sette nel primo tempo).

Al Napoli manca la ferocia in attacco. Negli ultimi venti metri non è rapido. Nel primo tempo Callejon ha le migliori occasioni, due. Sulla prima, Donnarumma scatta a deviare in corner (5’). Sulla seconda, il sinistro di Callejon non è preciso, palla fuori (38’).

Il Milan non sta a guardare, ma è lento nelle repliche. Tuttavia arriva più di una volta in zona tiro. Però nel primo tempo non c’è nessuna parata decisiva di Ospina. Al Milan manca l’incisività di Suso che Mario Rui e Koulibaly controllano bene. La squadra rossonera cerca sulla destra di incidere con le discese di Calabria. A sinistra, gli spunti di Calhanoglu sono spenti da Malcuit.

Il primo tempo, senza reti, è piuttosto equilibrato anche se il Napoli dà la sensazione della squadra superiore. Il Milan gioca con applicazione e umiltà. Nella fase passiva, il Napoli accusa qualche difficoltà nei due mediani Fabian Ruiz e Zielinski che mediani non sono.

Il destino del match è rinviato nella ripresa. Nel primo tempo, il Napoli tutto offensivo non dà mai l’impressione di sfondare. Leggera superiorità nel possesso-palla (53%), ma pareggio nei tiri (6-6, nello specchio 3-2 per il Milan). Qualcosa Ancelotti deve mettere a punto nell’intervallo.

È il Milan, alla ripresa del gioco, che vuole forzare il destino ed è subito pericoloso. Ma il fantastico Malcuit di una serata fantastica salvava in corner su Kessiè strappandogli la palla-gol. E subito dopo, Ospina era attento sulla conclusione di Paquetà.

Dopo un’ora di gioco, il Napoli sembra più incisivo. Ma Donnarumma sventa il tiro centrale di Milik (64’). Sale in cattedra Zielinski, che all’andata rifilò due gol al Milan nella vittoria in rimonta degli azzurri al San Paolo.

Zielinski, che si è fatto valere anche in un paio di azioni difensive, va al tiro. La prima volta, Donnarumma si oppone con i pugni al violento sinistro del polacco (67’), poi un tiro di Zielinski esce di poco a lato (84’) e ancora Donnarumma salva sul terzo tiro di Zielinski (87’).

Per agguantare la vittoria, anche il Milan fa le sue prove inserendo Piatek per Cutrone al 71’ dopo la sostituzione di Paquetà con Borini (69’).

Ma lo 0-0 resiste sino alla fine. Il match ha una conclusine surreale. Fabian Ruiz rimedia il secondo “giallo” e lascia il Napoli in dieci negli ultimi tre minuti. Espulso anche Ancelotti nel finale, mentre nello stadio sventolava un grande striscione: “Carletto per sempre leggenda rossonera”.

ANCELOTTI – Carlo Ancelotti, da allenatore, è tornato per la prima volta sul campo del “suo” Milan. Cinque anni da giocatore in rossonero dal 1987 al 1992 (160 partite, 11 gol). Otto anni da allenatore dal 2001 al 2009 (420 partite: 238 vittorie, 101 pareggi, 81 sconfitte) vincendo uno scudetto (2003-04), due Champions, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana, due Supercoppe Uefa, una coppa del mondo per club.

COPPA ITALIA – Milan-Napoli si replica martedì sera per i quarti di Coppa Italia, partita secca. Chi vince sfiderà in semifinale la vincente di Inter-Lazio.

INSIGNE – Dal 2007, sotto la presidenza De Laurentiis, il Napoli ha vinto tre volte sul campo del Milan. Nella stagione 2013-14 con i gol di Britos e Higuain (2-1, rete rossonera di Balotelli). Nel 2015-16 il clamoroso 4-0 con doppietta di Insigne, gol di Allan e autorete di Ely. L’anno dopo il 2-1 con i gol di Insigne e Callejon. Con tre reti, Insigne è il cannoniere azzurro sul campo del Milan. Il cannoniere azzurro assoluto sul campo del Milan è Vojak con 5 reti.

MARADONA – Nei sette anni di Maradona, 5 vittorie sul Milan, 4 pareggi, 5 sconfitte in campionato fra andata e ritorno. Furono 19 i gol azzurri: 6 Maradona, 4 Careca, 3 Carnevale, 2 Giordano, 2 Incocciati, 1 Bagni, 1 Francini.

PRIMA VOLTA – Nei confronti a Milano, 32 vittorie rossonere, 24 pareggi, 14 vittorie del Napoli. La prima vittoria azzurra si registrò nel secondo campionato di serie A, 1930-31. Il Napoli vinse 3-2 con i gol di Innocenti, Vojak e Tansini. La squadra azzurra che si piazzò sesta in quel campionato (seconda dietro la Juve alla fine del girone d’andata) schierò a Milano: Cavanna; Vincenzi, Castello; Colombari, Roggia, Fontana; Innocenti, Vojak, Buscaglia, Mihalic, Tansini.

ULTIMA – L’anno scorso 0-0 a Milano. Recente l’ultima vittoria del Napoli sul campo del Milan: 2-1 il 21 gennaio 2017, sabato. Gol di Insigne (6’) e Callejon (9’), per il Milan Kucka (37’). La squadra di Sarri (4-3-3) giocò con Reina; Hysaj, Tonelli, Albiol, Strinic; Allan (86’ Rog), Jorginho (61’ Diawara), Hamsik (74’ Zielinski); Callejon, Mertens, Insigne.

ALTAFINI – Dopo sette anni nel Milan (205 partite di campionato, 120 gol), Josè Altafini venne al Napoli. I rapporti con la società rossonera s’erano rotti. Viani non voleva più saperne di Josè che definì “coniglio” e avviò una trattativa con la Juventus per la sua cessione in cambio di Salvadore più milioni. Il club bianconero offrì invece Bercellino più 170 milioni. Su Josè aveva già puntato il Napoli di Roberto Fiore contattando Viani e il vicepresidente del Milan Federico Sordillo, avellinese.
Fiore con i vicepresidenti Corcione e Tardugno trattò l’ingaggio di Altafini nell’abitazione del presidente del Milan, Felice Riva. Il Napoli avrebbe pagato 270 milioni con la clausola che non avrebbe mai ceduto Altafini all’Inter. La trattativa fu definita poi nella sede del Milan dopo un’ora e dieci minuti di discussione. Josè arrivò al Napoli nel 1965. Aveva 27 anni.
Giocò in azzurro sette campionati (180 partite, 71 gol). Segnò al Milan nella prima partita da ex col Napoli battuto però a San Siro 4-1. Fu il suo unico gol in maglia azzurra al Milan in campionato. Segnò ancora al Milan in Coppa Italia nel girone finale della competizione, stagione 1970-71, 3-2 a Napoli.

DE NAPOLI - Ai tempi in cui Berlusconi scese in campo e a gamba tesa sul calciomercato, il Milan prese Nando De Napoli dal Napoli. Era il 1992. Il giocatore avellinese aveva 28 anni. L’idea fu di Capello che aveva preso il posto di Arrigo Sacchi sulla panchina rossonera.
Frank Rijkaard, giunto al Milan per 5,8 miliardi nel 1988, aveva ormai 31 anni e desiderava tornare all’Ajax. Capello individuò nel mediano azzurro il sostituto dell’olandese per schierarlo in tandem con Albertini sulla linea dei mediani.
Il Napoli aveva acquistato De Napoli dall’Avellino per 5,8 miliardi. In maglia azzurra giocò 176 partite segnando 8 gol dal 1986 al 1992. Fu ceduto al Milan per 6,5 miliardi. Nando soffriva da quattro anni a un ginocchio (danni alla cartilagine). Non si riprese mai completamente e nel Milan giocò appena nove partite in due stagioni. Il club rossonero aveva anche trovato in Marcel Desailly il giocatore da far giocare in mediana.

MILAN-NAPOLI 0-0

NAPOLI (4-4-2): Ospina; Malcuit, Albiol, Koulibaly, Mario Rui (71’ Ghoulam); Callejon, Fabian Ruiz (93’ espulso), Zielinski, Insigne (88’ Ounas); Milik, Mertens (80’ Verdi).

MILAN (4-3-3): Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Paquetà (69’ Borini); Suso, Cutrone (71’ Piatek), Calhanoglu (90’ Laxalt).

ARBITRO: Doveri (Roma).

27/1/2019
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