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A Palazzo Serra di Cassano,
Dante e i Fedeli d’Amore
di Corrado Valletta
“Dante e i Fedeli d'Amore" è il titolo del convegno che si terrà domani (sabato 19 marzo) nella sede dell’Istituto italiano di Studi filosofici (Palazzo Serra di Cassano, al civico 14 di via Monte di Dio, a Napoli).

Il simposio si prefigge di analizzare in profondità l'esistenza e la natura di un gruppo iniziatico, quello dei "Fedeli d'Amore", appunto, attraverso alcune personalità poetiche di spicco: Chrétien de Troyes, Dante Alighieri, Cecco d'Ascoli che, domani – a partire dalle 9 e 30 e per le successive tre ore – troveranno, idealmente, i loro portavoce nei relatori, Silvano Danesi (scrittore, saggista, giornalista), Maria Antonella Caggiano (docente di italiano e latino nei licei), il presidente dell’Accademia piceno apruntina dei Velati, Franco Eugeni (già professore di Logica e Filosofia della scienza all’Università di Chieti) e, infine, Maria Antonietta Mamone (docente presso l'Accademia di Belle arti di Reggio Calabria).

Si traccerà un quadro intenso sul cammino iniziatico dei Fedeli d’Amore: un sodalizio che, nel corso del Medioevo, ha costituito, per citare le parole dell’ottanquattrenne storico e ricercatore francese, Antoine Faivre, «un vero esercito segreto diffuso in diversi Paesi d’Europa», che si esprime con un vero linguaggio cifrato: la poesia, il vettore mediante il quale fluisce il codice argotico, ermetico e che erige, a vessillo, la Donna, ovvero la chiave di volta, l’istanza ghibellina e reattiva alla concezione della cristianità dell’epoca che, invece, collocava la figura femminile quale primo seguace di Satana.

Le varie personalità oggetto dell’incontro di domani hanno, però, seguito percorsi individuali, fino ad esprimere scelte particolari, sebbene, per ciascuno di essi risulti evidente un comune denominatore: la fedeltà all'Amore, che si esprime nella fedeltà alla Donna, cifra della teofania, per eccellenza.

La poesia resta a testimoniare i frutti del percorso iniziatico, che ha lasciato il segno dei benefìci acquisiti dai poeti, in quanto "Fedeli d'Amore".

In particolare, la “Comedia” dantesca costituisce la proposta e la guida per un viaggio che porta alla visione di Dio.

Il convegno si concluderà con una carrellata descrittiva su come la visione dantesca abbia ispirato il mondo dell’arte.

Di seguito, gli interventi e i rispettivi conferenzieri:
  • "Chretien de Troyes e gli insegnamenti d'Amore” (Silvano Danesi);
  • "Dante, Fedele d'Amore" (Maria Antonella Caggiano);
  • "Cecco d'Ascoli Fedele d'Amore" (Franco Eugeni);
  • "La visione di Dante nell'Arte" (Maria Antonietta Mamone).
18/3/2016
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