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Cultura
Importanti ritrovamenti archeologici
negli scavi di Somma Vesuviana
di Giuseppe Ragosta
“A Somma Vesuviana, a pochi chilometri da Napoli, stiamo portando alla luce un sito romano che potrebbe essere molto grande. Fino ad oggi abbiamo scavato 2000 mq ma siamo convinti di trovarci dinanzi ad un sito molto più ampio di almeno 10.000 mq. Una villa romana sepolta dall’eruzione del 472 d.C.”. Lo ha affermato l’archeologo Antonio De Simone.

L’Università di Tokyo e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli stanno conducendo una grande ed importante missione archeologica a Somma Vesuviana a pochi chilometri da Napoli .

“Il sito è ai piedi del Monte Somma, il vero Vesuvio – ha affermato De Simone – quello che nel 79 d.C. coprì Pompei e non solo”.

Gli archeologi stanno portando alla luce una imponente e maestosa Villa romana dove potrebbe essere morto l’Imperatore Ottaviano Augusto.

“Il visitatore può oggi osservare alcuni ambienti dal carattere monumentale – ha proseguito De Simone - e di rappresentanza. La stanza più grande è costituita da un lato da un colonnato, due pareti con nicchie, un’arcata sorretta da pilastri e, dall’altro, da una parete decorata con temi legati al dio del vino Dionisio”.

Numerosi gli ambienti ritrovati e soprattutto straordinari mosaici decorati.
Ma c’è un particolare di non poco conto perché i numerosi ambienti della Villa, in una delle ultime fasi di vita, con ogni probabilità furono adibiti ad azienda agricola che doveva essere di enormi dimensioni.
“Questa azienda - ha proseguito De Simone - aveva a disposizione una campagna per la produzione di ben 100.000 litri di vino. Abbiamo rinvenuto numerose statue, le più belle del periodo augusteo, ma soprattutto abbiamo trovato pitture risalenti al III secolo d.C e dunque ad un’epoca posteriore all’eruzione del 79 d.C .
Siamo davanti ad un risultato molto importante. Oggi il sito archeologico è in continua evoluzione e pur essendo un cantiere di scavo ha fatto registrare già la presenza di più di 70.000 visitatori”.


Il sindaco di Somma Vesuviana, Pasquale Piccolo ha annunciato che “gli scavi a Somma Vesuviana proseguiranno anche nei prossimi anni. Oggi registriamo presenze di stranieri e turisti provenienti da altre regioni. Il nostro obiettivo è quello di intercettare almeno il 5% di quei turisti che andando a visitare Pompei magari potranno fermarsi anche a vedere la Villa Augustea a Somma Vesuviana.
Abbiamo già superato le 70.000 presenze. Non escludo la possibilità di dare vita a dei percorsi notturni già dal 2015 in grado di far rivivere dal vivo la civiltà romana”.


Il risultato è davvero importante. “Questi ritrovamenti, in particolare quello dell’azienda agricola che produceva 100.000 litri di vino, – ha dichiarato Francesco Mosca, Presidente della Pro Loco di Somma Vesuviana - ci inducono a rivedere l’intera storia della cultura vitivinicola della fascia vesuviana. Inoltre proprio questi ritrovamenti vanno a colmare un vuoto di 4 – 5 secoli di storia. Si tratta di pitture risalenti al III secolo d.C periodo del quale si conosceva poco”.

Il 12 maggio scorso il sito archeologico che rappresenta un’importante novità è stato aperto alla stampa ed ai cittadini. Gli archeologi giapponesi hanno scoperti una targa di ringraziamento per il calore mostrato dalla comunità sommese durante i 13 anni di scavo.

Erano presenti gli assessori comunali ai Beni Culturali Elena Terraferma e Luigi Coppola, con delega agli Eventi. Presente anche il Presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale della Campania, Carmine Mocerino.

“L’evento di oggi è estremamente importante perché non solo abbiamo aperto il sito alla stampa - ha affermato Elena Terraferma - ma proprio alla presenza dei giornalisti, gli archeologi giapponesi hanno donato all’Amministrazione Comunale di Somma Vesuviana la targa che abbiamo scoperto nella Villa Augustea come forma di ringraziamento all’intera comunità sommese che li ha accolti con particolare calore ed affetto”.

Il tutto dinanzi alle pitture del III Secolo d.C.


“Il briefing si è svolto proprio nel cuore del sito romano, dinanzi alle pitture del III Secolo d.C . Era presente l’intera Amministrazione - ha concluso Terraferma - e tutti coloro i quali hanno reso possibile la realizzazione di questo sogno: dalle associazioni di volontari, in primis Pro Loco, Dioniso e Apolline Project a tutte le maestranze che si sono avvicendate nella realizzazione dei lavori dagli studiosi dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, partner dell’Università di Tokyo, dal geometra Vincenzo Romano che con una donazione di suolo a favore del Comune ha consentito l’avanzamento della ricerca con l’ampliamento del fronte di scavo verso valle a Carmine Mocerino, attuale Presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale della Campania al cui interessamento è dovuto il primo intervento di valorizzazione del sito”.

Dunque c’erano proprio tutti alla Villa Augustea di Somma Vesuviana dagli archeologi giapponesi Aoyagi Masanori e Satoshi Matsuyama all’archeologo italiano Antonio De Simone dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Foto di Ettore Di Caterina


22/5/2015
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