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Bagnoli, le terme dimenticate
di Antonio Cangiano
Termalismo a Bagnoli, un’opportunità sprecata.
A sollevare il caso, Gennaro Masullo, gestore del lido “Fortuna – ex terme Masullo”: “ le sorgenti sono ancora attive, potremmo rilanciare il turismo termale”.

"Terme Cotroneo", "Rocco-Tricarico", "Manganella", "La Sirena", "Masullo" sono solo alcuni nomi degli impianti termali che in poco meno di cinquanta metri, facevano di piazza Bagnoli a Napoli, l’epicentro del termalismo campano, da metà ottocento fino a metà del secolo scorso.
Nella memoria degli anziani del quartiere si rincorrono ricordi, aneddoti ma anche qualche proposta.

È il caso di Gennaro Masullo, classe 1952 gestore del lido Fortuna, diretto discendente di quel Gennaro Masullo che a metà ottocento acquistava un terreno a ridosso della spiaggia di Bagnoli, impiantando con successo un lido e un impianto termale.
“Da piazza Bagnoli, fino al vecchio Dazio ci sono almeno settanta vene di acqua termale” - fa sapere il nostro interlocutore - “un’opportunità sprecata per Bagnoli e non solo”.

Delle antiche terme, non tutto è perduto, qualcuna conserva ancora intatto l’impianto e le vasche come nel caso delle terme Sirena, altre purtroppo sono andate distrutte o convertite in moderne abitazioni, istituti scolastici, bar o sale gioco.

“Le terme di Bagnoli, assieme a quelle di Agnano, hanno fatto la storia della talassoterapia moderna – spiega il nostro interlocutore - ma oggi sono nell’oblio; eppure potrebbero rilanciare il turismo e costituire un volano per l’economia locale”.

Nei desideri di Masullo, la realizzazione di un progetto per il rilancio delle antiche terme di Bagnoli: “abbiamo le potenzialità - chiosa Masullo – ma manca la volontà politica”.

Guarda il video su youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=Ai_Dgq6K0Xg
22/8/2014
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