Contatta napoli.com con skype

Perchè una ZTL “cruda” non può funzionare a Napoli
di Angelo Forgione
Piazza Dante, Via Duomo, Chiaia: caos da zone a traffico limitato a Napoli. La confusione e l’esasperazione è esplosa in una manifestazione sotto Palazzo San Giacomo.

Cos’è accaduto in questi anni per arrivare a questo?
La verità è che Napoli è una città peculiare, unica, dove non è detto che funzioni ciò che funziona altrove.

Il centro antico di Napoli, ad esempio, è urbanisticamente strutturato sullo schema ippodameo greco a scacchiera, ideato dall’urbanista Ippodamo da Mileto nel V secolo a.C., e tale è rimasto (per fortuna): tre grandi direttrici da est a ovest su tre livelli protesi sul mare.

Le piazze-hub di sfogo non esistono ma ci sono solo degli slarghi adiacenti alle strette strade.
E in mancanza di sfoghi, le strade deputate ad accogliere le auto diventano a traffico ingolfato, mentre quelle pedonalizzate, dove i cittadini non arrivano coi mezzi pubblici insufficienti, diventano deserti.

L’Icomos, International Council on Monuments and Sites, il cui scopo è promuovere la conservazione e la valorizzazione dei monumenti e dei siti di interesse culturale nel mondo, basa la sua attività sull’autorevole contributo di oltre settemila tra architetti, archeologi, antropologi, storici dell’arte, geografi, storici e urbanisti di diversi Paesi che ne studiano le caratteristiche e presentano delle accurate relazioni consultive all’UNESCO, che a sua volta ne decide l’eventuale inclusione nella sua lista.

Ebbene, nella valutazione Icomos del centro storico di Napoli si legge che “è difficile identificare una o più città con cui Napoli potrebbe essere confrontata.
Le sue radici culturali sono così completamente diverse da quelle di qualsiasi altra città italiana che il confronto sarebbe inutile.
È altrettanto difficile equiparare Napoli con altre grandi città mediterranee come Barcellona o Marsiglia. L’unicità è una qualità che è difficile da definire, ma Napoli sembra avvicinarsi tantissimo a detenerla”.

Bisogna una volta per tutte prendere atto che Napoli è totalmente diversa, che questo è un pregio che non va trasformato in un limite cercando di attuare modelli sperimentati altrove con più semplicità.

In questo genere di città, certe misure necessitano, ancor di più che in altre, di un servizio pubblico efficiente e continuo, di un sistema di metropolitane a regime e fino a tarda ora, ma anche di un’illuminazione pubblica potenziata e di forze dell’ordine a sufficienza per garantire la sicurezza serale.

Condizioni che al momento non sussistono, e così il suicidio è assicurato, compreso quello commerciale delle piccole attività strangolate nelle diverse aree “recintate”.

De Magistris preannucia correttivi e affida la sue riflessioni ad un video diffuso in rete.
Il primo passo va in direzione della sicurezza e prevede la riapertura, dalle ore 21 fino all 8 del mattino, dei due “passanti” di piazza Dante e via Duomo della grande ZTL del centro storico, accessibili giorno e notte al passaggio dei motorini.

Certo è che Napoli deve assumere una dimensione europea a tutti i costi, riducendo l’uso dell’automobile e godendo di strade in cui ci sia vita ogni giorno.

Ma per far cuocere la pasta sarà necessario prima far bollire l’acqua; il grano duro, buttato subito nella pentola fredda, non è mai mangiabile.

5/4/2013
RICERCA ARTICOLI