Rischio sismico, parte il Progetto REAKT
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Ferrovie più sicure contro i terremoti grazie all’early warning, il sistema di allerta sismica che può bloccare in automatico un treno una manciata di secondi prima dell’arrivo delle onde distruttive di un terremoto.
È questo uno degli scopi di REAKT (Strategies and tools for Real time EArthquake RisK reducTion), progetto europeo dedicato al miglioramento dell’efficienza dei metodi di mitigazione in tempo temporale del rischio sismico e della loro applicabilità a strutture, infrastrutture e persone, che partirà ufficialmente con il Kick-off meeting del 20-22 settembre a Napoli presso l’Hotel Royal di Via Partenope.
Nell’ambito della Commissione Europea, REAKT è stato definito come uno dei più ambiziosi progetti di ricerca sulla riduzione del rischi naturali in Europa nell’ambito del VII Programma Quadro e ha ricevuto circa 7 milioni euro di finanziamento.
Il progetto, della durata di 36 mesi, è guidato dall’Amra (Analisi e Monitoraggio Rischio Ambientale Scarl) e riunisce 23 partner scientifici europei provenienti da 15 paesi.
L’early warning è un sistema di allerta sismica precoce che viene lanciata non appena vengono registrate le onde di un terremoto, che in genere hanno un’ampiezza molto bassa e non producono danni.
A volte quindi è possibile essere avvisati con decine di secondi, e a volte minuti, di anticipo sull’arrivo delle onde distruttive.
“Un vantaggio non da poco che offre la possibilità di porre in essere alcune procedure di mitigazione del rischio che a volte risultano decisive» spiega il geofisico Paolo Gasparini, coordinatore del progetto REAKT e Presidente del centro di competenza Amra.
Sistemi di early warning sono applicati finora intensivamente solo in Giappone e hanno contenuto sensibilmente, per esempio, i danni del recente terremoto che ha colpito la costa orientale dell’isola di Hon-shu.
In Europa, proprio l’Italia, e in particolare Napoli, costituisce il principale polo degli studi in questo settore.
«Per quanto riguarda l’Italia – continua Gasparini - gli studi applicativi che metteremo in essere nell’ambito di REAKT riguarderanno la fattibilità e l’opportunità della trasformazione della rete accelerometrica nazionale (RAN) del Dipartimento di Protezione Civile in una rete di early warning nazionale. In particolare, l’applicazione dell’early warning a difesa del tratto Nola-Baiano della Ferrovia Circumvesuviana (il più vicino alla faglia dell’Irpinia) e la sperimentazione del metodo in due scuole, una a Sant’Angelo dei Lombardi, una delle zone più devastate dal terremoto dell’Irpinia del 1980, e l’altra nell’area vesuviana».
Il progetto REAKT si spingerà però anche oltre. Per ridurre la vulnerabilità della popolazione urbana esistono infatti anche altre metodologie operative di riduzione dei rischi in tempo reale, come quelle che si basano su previsioni sismiche fornite da modelli probabilistici.
Un obiettivo del progetto è di portare queste metodologie ad un livello pre-operativo e, per la prima volta in assoluto, integrare early warning e metodi probabilistici - ossia tutte le componenti di un sistema di riduzione in tempo reale del rischio sismico in un unico approccio sistematico e probabilistico.
Verranno poi affrontati anche i problemi della informazione della popolazione e della decisione delle strategie da adottare quando l’informazione su cui basarsi è caratterizzata da grandi livelli di incertezza e tempi molto brevi. Bisogna rendere i cittadini consapevoli del fatto che tutte queste metodologie portano con sé un elevato grado di incertezza, ma non per questo devono essere guardate con ‘sufficienza’ o essere tenute in scarso conto» prosegue Gasparini.
I terremoti sono tra gli eventi naturali cui il territorio europeo è più esposto. Negli ultimi 35 anni, fra il 1976 e il 2010, il 20 % dei terremoti catastrofici avvenuti nel nostro pianeta si sono verificati in Europa, producendo circa 62.00 morti, che rappresentano il 7% delle vittime per eventi sismici nell’intero pianeta, e danni per circa 111.000 milioni di euro.
La popolazione europea, soprattutto nella fascia circum-mediterranea, è esposta a livelli di vulnerabilità sismica individuale da 10 a 100 volte maggiore di quelle del Giappone e degli Stati Uniti: una persona che vive dell’Europa meridionale ha una probabilità da dieci a 100 volte maggiore di morire per un evento sismico, a causa della maggiore vulnerabilità delle strutture che lo circondano.