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La guglia dell’Immacolata che va in pezzi
di Angelo Forgione
Quello della guglia dell’Immacolata di Piazza del Gesù è un nuovo paradosso napoletano.
Da quando dal settecentesco monumento si sono staccati dei frammenti di marmo, era Novembre, l’obelisco è stato transennato per una mera questione di sicurezza dei passanti.
Per il restauro il Comune non dispone di alcuna cifra e per questo confida nelle sponsorizzazioni.

Eppure all’esterno del cantiere si legge che i lavori hanno un termine: 13 Febbraio. Impossibile rispettare la scadenza, anche perché quella data è stata apposta con leggerezza.
La II Municipalità ha infatti presentato un esposto al Sindaco a firma del consigliere Pino De Stasio e da Palazzo San Giacomo hanno fatto sapere che i lavori si sono fermati quando, arrivati a 18 metri di altezza, ci si è resi conto che la situazione era più grave del previsto.
E così il cantiere è rimasto lì a futura memoria, senza alcun restauratore all’opera, come a simboleggiare proprio all’ingresso dei decumani il degrado che attanaglia il centro storico patrimonio Unesco.

Dunque, un’altra pagina nera scritta da chi dovrebbe sovraintendere alla manutenzione dello splendido patrimonio monumentale e culturale partenopeo.
È bene ricordare che la barocca guglia dell’Immacolata è il più noto obelisco di Napoli; un tempo stampata sulle banconote da 10mila delle vecchie lire, fu eretta dall’ordine dei Gesuiti con fondi raccolti tra i fedeli e fu pensata ispirandosi alle macchine da festa che proprio nel settecento erano protagoniste delle tante feste religiose.

8/2/2011
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