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PdG UNESCO, è polemica tra Comune e Associazioni
di Angelo Forgione
Piano di Gestione, lavori in corso. Una corsa contro il tempo per rientrare nell’ultimatum dell’UNESCO fissato a Febbraio al fin di scongiurare l'esclusione del Centro Storico di Napoli dalla World heritage List, la lista dei siti patrimoni dell'Umanità. Il rischio, diciamolo subito, è a questo punto minimo, pressoché azzerato perché il documento, a meno di clamorosi inciampi, sarà presentato entro i termini.

Ciò che preoccupa ora è la modalità con cui si sta provvedendo alla stesura del Piano di Gestione, operazione che per l’UNESCO stessa deve prevedere un’azione partecipata dell’intera struttura sociale, coinvolgendo cioè tutti i soggetti protagonisti del tessuto sociale del luogo di interesse, dalle istituzioni alla curia, passando per le associazioni.
E sono proprio quest’ultime a far sentire il malumore rispetto ad un documento già formalmente redatto per il quale il Comune di Napoli ha indetto degli incontri con la cittadinanza.
Incontri che alcuni comitati cittadini stanno disertando in segno di protesta in quanto il Piano di Gestione non sarebbe da comporre ma, in quanto approntato in fretta, semplicemente da ratificare.

Al Comune si contesta il silenzio degli ultimi anni in cui da più parti, anche da alcuni movimenti di cittadinanza attiva, è trapelato forte il timore per un disinteresse e un silenzio sull’argomento che avrebbe potuto portare all’esclusione del centro storico di Napoli dalla lista dei siti UNESCO.
Tutto tempo prezioso perso che invece si sarebbe potuto impegnare per discutere più approfonditamente con le parti interessate e approdare a un documento “ad hoc” di cui la città ha tanto bisogno, alla luce del degrado che regna nell’area UNESCO cui si è aggiunta una mortifera emergenza rifiuti, col risultato di una crisi del turismo che sta mettendo alle corde una città che invece su ciò potrebbe e dovrebbe puntare per risollevarsi.

In questo scenario, suona ancora più stonato il coinvolgimento di società settentrionali totalmente scollegate dalle problematiche del territorio, cui è affidata la remunerativa organizzazione dei servizi.
In altri siti, peraltro di minore bellezza, importanza e complessità, si è prodotto un Piano di Gestione senza alcun travaglio o ultimatum, facendo ricorso alle sole risorse locali.

L’ennesima dimostrazione dello scollamento completo tra le istituzioni locali e la cittadinanza. In questi anni di gestione Iervolino, su questa e tante altre situazioni, le associazioni hanno spesso richiamato l’attenzione incontrando però il silenzio.
La reazione è ora normalissima, inevitabile, dati i ritardi del Comune sulla questione.

12/1/2011
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