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Sanità
Cifre alte del tumore al polmone in Campania
La ricerca di Farmaci Biologici per sostituire la chemioterapia
Una rivoluzione terapeutica segna l’inizio del tramonto della chemioterapia per il tumore del polmone. Un tumore che nella forma maligna ha visto in un anno più di 66mila italiani ricoverati, dei quali 4813 in Campania. La nuova frontiera, già disponibile, è rappresentata da un farmaco biologico appena arrivato in Italia: basta una compressa al giorno, da prendere a casa, e il tumore, nella gran parte dei casi, regredisce.

Una rivoluzione, impensabile fino a poco tempo fa, messa a punto anche grazie alla Ricerca italiana coinvolta nelle principali sperimentazioni con 50 Centri su tutto il Territorio nazionale. Una buona notizia per i malati di tumore al polmone - sono tantissimi anche nel nostro Paese - ma anche una doccia fredda per i fumatori: per loro questa terapia non funziona. Il farmaco (il nome chimico è gefinitib), infatti, è efficace sui malati di tumore al polmone ‘non a piccole cellule’ (sono la maggioranza, 80 su cento dei pazienti) che presentano una particolare mutazione del gene EGFR .

Questa mutazione si trova quasi sempre solo in chi non ha fumato o in ex fumatori da lunga data e nelle donne. Sembra quasi essere una ‘punizione’ per i fumatori. Ma le novità – purtroppo ancora pessime per i fumatori - non terminano qui. In Italia da poco tempo c’è anche un altro farmaco biologico - si chiama erlotinib, simile al gefitinib - anche questo in compressa, che oggi viene usato al fallimento della chemioterapia, quindi in seconda o terza battuta su pazienti non selezionati per caratteristiche cliniche o biomolecolari. Questo farmaco è al centro dello studio europeo EURTAC: con 40 Centri spagnoli (fra i quali il Coordinatore dello Studio, Rafael Rosell), 10 Centri italiani (coordinati da Filippo de Marinis) e 20 Centri francesi. Grazie a questo studio, e anche grazie alla luce delle conoscenze provenienti dallo studio italo canadese TORCH (con Cesare Gridelli tra i coordinatori internazionali dello studio), potrebbe essere prescritto subito.

«I farmaci biologici bloccano il tumore e, in molti casi, lo fanno regredire ma soprattutto non danno quegli effetti tossici negativi che, purtroppo, sono correlati alla chemioterapia» dice Filippo de Marinis Presidente della II Italian Conference on Thoracic Oncology (CIOT), promossa dall’Associazione Italiana Oncologia Toracica (AIOT) presieduta dallo stesso de Marinis, che si inaugura venerdì mattina all’Auditorium della Musica, presentata in una conferenza stampa. « E’ una svolta clamorosa - aggiunge de Marinis - al punto che i più noti esperti al mondo sono giunti a Roma al Congresso CIOT proprio per disegnare il percorso terapeutico al quale dovrebbero attenersi i Clinici. In pratica, a Roma si decreta l’inizio del tramonto dell’era della chemioterapia nel cancro del polmone, con la sua drammatica tossicità, i suoi pesanti effetti collaterali, i suoi limiti temporali (non si può protrarre oltre 4-6 cicli) e di efficacia (solo un paziente su quattro ne trae vantaggio) “.

 

Una doccia fredda per i fumatori

«L’arrivo di queste nuove terapie è una buona notizia per tutti i malati di tumore al polmone ma è una doccia fredda per i fumatori - aggiunge Cesare Gridelli, segretario dell’Associazione Italiana Oncologia Toracica (AIOT) - perché per loro ci sono pochi farmaci. Le sostanze biologiche che vengono presentate alla CIOT di Roma sotto forma di compressa quotidiana al posto della chemioterapia o al suo termine funzionano soprattutto nei pazienti colpiti da particolari forme di tumore del polmone “non a piccole cellule”, quelle presentano particolari mutazioni geniche.Quest’ultimo è un elemento cardine per poter intraprendere questa terapia. Queste mutazioni, che si rilevano con un esame specifico dopo la biopsia, si trovano quasi sempre in  malati che non hanno mai fumato e nelle donne. I malati con tumore che presentano la mutazione genica EGFR sono il dieci per cento, quelli con mutazione ALK il cinque. In totale, 15 pazienti su cento possono trarre vantaggio da queste nuove terapie. Solo una parte dei malati di tumore, dunque, ma sono pur sempre tanti considerata l’elevata incidenza di questo big-killer (più di un milione e 200mila casi all’anno nel mondo e 40mila in Italia).


Tumore al polmone in Campania: tutte le cifre

In un anno i ricoveri ospedalieri per tumori maligni dei bronchi e dei polmoni in Campania sono stati 4813, tra regime ordinario (3888) e day hospital (925). I ricoveri hanno interessato soprattutto gli uomini (3919) rispetto alle donne (894). La fascia d’età più interessata è stata quella degli over 65.


Il tumore al polmone in Italia. Tutte le cifre.

Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte per neoplasia nei Paesi industrializzati. La sua incidenza è in costante e continuo aumento. In Italia il numero dei nuovi casi per anno si aggira intorno ai 35-40 mila. L’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età: alla diagnosi l’età media dei pazienti è 60 anni, oltre un terzo di nuovi casi è diagnosticato in soggetti di età superiore ai 70 anni. Negli USA rappresenta la principale causa di morte nel sesso maschile ed ha ormai superato il cancro della mammella nel sesso femminile portandosi al primo posto nella mortalità. I principali responsabili dell’incremento dell’incidenza dei tumori polmonari sono anche l’inquinamento atmosferico e l’esposizione ad agenti tossici di origine industriale ma, soprattutto il fumo di sigaretta il cui consumo è in aumento costante (25% della popolazione italiana).

La relazione tra neoplasia polmonare e fumo è ormai dimostrata da ampie casistiche ed è stato stimato che i forti fumatori (più di 40 sigarette al giorno) abbiano un rischio 60 volte superiore ai non fumatori di sviluppare la malattia. Lo stesso rischio diminuisce in rapporto al numero di anni dalla cessazione del fumo.

Mentre per annullare il rischio cardiovascolare legato al fumo sono necessari 3-4 anni, per portare il rischio oncologico quasi pari a quello di un non fumatore sono necessari 10-15 anni ed il rischio è azzerato se si smette di fumare prima dei 35 anni.

Nel nostro Paese in un anno si sono registrati 66.368 ricoveri ospedalieri per tumore maligno dei bronchi e dei polmoni e hanno interessato nella grande maggioranza dei casi gli uomini (51.645 contro 14.723 donne). La fascia d’età più colpita quella degli over 65 anni.

Sempre nell’ambito delle neoplasie, senza fare distinzioni sul tipo di tumore trattato, anche i ricoveri per chemioterapia rappresentano un aspetto imponente del Servizio Sanitario Nazionale. Infatti, in un anno si sono registrati 241.566 ricoveri, tra regime ordinario e day hospital, sia uomini che donne.

26/6/2010
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