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Cultura
Andy Warhol, un genio intramontabile
di Alessandra Giordano
Andy Warhol. Basta il nome e la memoria si affolla di Flowers, Marylin Monroe e Mao. Di scatolette della Campbell’s e di bottiglie di Coca Cola. Ripetute, ossessive, nei loro colori accesi e contrastanti. Ora, questo genio della pop art, questa intramontabile icona culturale degli anni 70, è in mostra in città, grazie al lavoro instancabile del collezionista Andrea Ingenito negli spazi di Domus Artis in via Cuoco: quaranta opere dell’artista che con la sua personalità provocatoria ha segnato un’epoca, ha “cambiato le regole del fare”, incidendo profondamente sull’estetica e sulla società contemporanea.

Con Omaggio a Drella – come veniva chiamato Warhol, dall’unione di Dracula e Cinderella - inaugurata il 20 maggio (e che sarà visibile fino al 27 giugno), il patron della Galleria alle spalle di piazza San Pasquale, realizza un suo vecchio sogno, allestendo un tributo significativo ad un artista molto amato, addirittura venerato.
“Quando una mostra come questa tocca il classico del contemporaneo, anzi del moderno – afferma il sovrintendente Nicola Spinosa, intervenuto all’affollato vernissage - è una cosa importante che facilita un certo tipo di collezionismo che cominciando con Andy Warhol, un classico, può allargarsi ad altro…”. “Bisogna essere sempre al passo con quello che cambia e guai se non cambiasse!”, ha aggiunto Spinosa.

Che l’avvenimento era di quelli imperdibili lo si evinceva già dall’ingresso: uno striscione verticale, un agente di sicurezza in divisa, una hostess con la lista degli invitati. Tappeto rosso e fiammelle accese nelle padelle romane a segnalare il percorso. E poi, su, al primo piano, altra hostess a distribuire spumante e un allegro buffet di sfizi particolari…

E tutt’intorno il festival del colore e delle serigrafie arcinote dell’artista sui generis che, nato a Pittsburg nel 1928, morì a New York, per un errore chirurgico, nel 1987. Pittore, scultore, regista e produttore, Andy Warhol è stato una figura predominante del movimento pop art americano. Figlio di immigrati rumeni del villaggio di Miková presso Medzilaborce (Slovacchia) – il suo cognome era infatti Warhola - mostrò subito il suo talento artistico, e studiò arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology, ora conosciuto come Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Dopo la laurea, ottenuta nel 1949, si trasferì a New York. La grande mela gli offrì subito molteplici possibilità di affermarsi nel mondo della pubblicità, lavorando per riviste come Vogue e Glamour o fondando nel 1969 il magazine Interview, di cui Ingenito possiede alcune copie.

La ripetizione era il suo metodo di successo: su grosse tele riproduceva moltissime volte la stessa immagine alterandone i colori. Ma la sua arte è rimasta anche in alcune provocatorie cover di LP dei Velvet Underground o dei Rolling Stones. Prendendo immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali o immagini d’impatto come incidenti stradali o sedie elettriche, riusciva a svuotare di ogni significato le immagini che rappresentava proprio con la  loro ripetizione su vasta scala.

La sua arte, che portava gli scaffali di un supermercato all’interno di un museo o di una mostra d’arte, era una provocazione nemmeno troppo velata: l’arte doveva essere consumata come un qualsiasi altro prodotto commerciale.

21/5/2010
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