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Cronaca
Palazzo Salerno cade a pezzi
di Angelo Forgione
Non bastavano le scritte sul colonnato di San Francesco di Paola; la Piazza del Plebiscito abbandonata non poteva accontentarsi dei marmi rotti dell’emiciclo, delle finestre di palazzo reale fatiscenti, del buio dell’illuminazione artistica neutralizzata e del maxi-schermo sotterrato tra le due statue equestri anch’esse sporche di vernice. A tutto questo scenario deprimente si aggiunge ora anche la criticità del prestigiosissimo “Palazzo del Principe di Salerno”, l’edificio neoclassico sul lato mare, che cade letteralmente a pezzi.

I danni alla facciata sono visibili a occhio nudo e sono anche seri. A cominciare dal frontone su cui una notevole infiltrazione d’acqua, evidenziata da una vistosissima macchia verde (foto 2, 3, 4), ha deteriorato gli intonaci e i capitelli decorativi. Capitelli che sono venuti giù un po’ dappertutto (foto 3, 4, 5 6); su sedici presenti ben cinque sono completamente sgretolati e pressoché inesistenti, da ricreare ex-novo.

Cedimenti strutturali sono riscontrabili anche nelle parti inferiori di alcuni balconi che mostrano le armature portanti a vista (foto 7) e delle pericolose frammentazioni (foto 8). I sostegni di emergenza ad uno degli infissi sul lato palazzo reale (foto 8) parlano chiaro: su quel versante c’è un imminente pericolo fronteggiato d’urgenza. Alcune tubature a vista (foto 11) e le grosse crepe inquietano e non promettono nulla di buono.

Che la situazione sia davvero grave lo conferma l’installazione su tutta la lunghezza della facciata di un’impalcatura di contenimento (foto 10) come misura di sicurezza per caduta da intonaci.
Il Palazzo, è bene ricordarlo, è di notevole rilevanza storica, anche rispetto al progetto architettonico che ha portato all’attuale configurazione della piazza. Edificato nel 1775, fu inizialmente sede dei corpi militari scelti dell’esercito borbonico, poi dimora del Ministro John Acton e in seguito sede dei Ministeri di Stato del Regno prima dell’edificazione di Palazzo San Giacomo, allorchè divenne dimora del Principe di Salerno Leopoldo di Borbone, figlio di Ferdinando IV, da cui prende il nome definitivo. Oggi il palazzo è sede del Comando Logistico Sud.

Un palazzo storico che con le sue crepe si inserisce nel degrado della piazza e che dimostra una volta di più come i monumenti italiani cadano a pezzi senza fondi per la manutenzione straordinaria di competenza del Governo centrale e senza cura ordinaria che spetterebbe invece alle amministrazioni locali.

23/3/2010
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