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Cultura
Luci d’artista a Salerno
Un esempio di buona volontà
di Giovanna D'Arbitrio
La settimana scorsa, invitati da una mia amica, socia del Soroptimist, la nota associazione che offre numerose opportunità culturali, siamo andati a Salerno per ammirare le “Luci d’artista”, cioè particolari luminarie natalizie, realizzate nell’ambito del positivo gemellaggio tra la città campana e Torino: un civile esempio di collaborazione Nord-Sud.

Le spettacolari luci che hanno adornato Salerno come gioielli, pare che abbiano avuto una positiva ricaduta socio- economica, e direi anche culturale, per l’afflusso di numerosi turisti. E’ stata infatti l’occasione, anche per noi, per  visitare il centro storico della città con i suoi monumenti ed opere d’arte.

Abbiamo rivisto con piacere Il Duomo, antica cattedrale romanica del 1084, un bel connubio anche tra architettura araba e normanna . Purtroppo la magnifica cripta barocca era chiusa per restauro e quindi ci siamo diretti verso il museo multimediale creato per illustrare l’alto livello raggiunto dalla Scuola Medica Salernitana (IX secolo), la prima importante scuola di medicina in occidente. E’ stato davvero interessante e allo stesso tempo sorprendente scoprire quanto fossero ampie ed approfondite le conoscenze raggiunte in tal campo a quei tempi.

Passeggiando per l’antico centro storico col suo dedalo di stradine, tra palazzi nobiliari e chiese medievali, abbiamo ammirato botteghe piene di merci ed oggetti esposti con “stile”. Qui davvero tanti commercianti riescono a valorizzare con intelligenza e buon gusto svariati prodotti delle piccole aziende presenti sul territorio. Tutto poi era  lindo, pulito, ordinato e …….non c’era nemmeno una carta per terra! A quanto pare la raccolta differenziata comincia a funzionare davvero a Salerno.

Le stupende luminarie creavano un’atmosfera magica, da fiaba, soprattutto quelle del “giardino incantato”, realizzate nella Villa Comunale, e così ad un certo punto abbiamo sognato che quel miracolo potesse in qualche modo estendersi anche a Napoli.

Anche il costruttivo gemellaggio con una città del Nord ci è sembrato un modo veramente edificante per intraprendere “insieme”, come Italiani, un cammino verso la rivalutazione dell’ enorme patrimonio culturale e paesaggistico di tutto il Sud, nonché di tante attività commerciali e aziendali legate all’agricoltura, artigianato e soprattutto al turismo.

Per concludere la serata, abbiamo cenato in un grazioso ristorante gustando vini e specialità gastronomiche locali, altri elementi preziosi per dar risalto alle suddette attività.

Ero più volte stata a Salerno diversi anni fa per far visita di tanto in tanto ai vecchi zii di mio marito e già ero rimasta colpita dal suo bellissimo lungomare, gli imponenti palazzi, l’ottocentesco Teatro Verdi, il sito archeologico etrusco -sannitico di Fratte, l’antico  Castello Arechi  (VIII sec.) e tante chiese che visitai in quegli anni.
Vi ritornai due anni fa circa, in visita guidata con alcuni amici e rividi con piacere luoghi già noti. Durante l’ultima visita, organizzata dal Soroptimist, ancora una volta l’antica città, Salernum, come la chiamavano i Romani, ha esercitato su di me il suo sottile, inconfondibile fascino.
20/1/2010
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