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Cronaca
Un morso alla Grande Mela
11 - Friends
di Angela Vitaliano
Quando mi sono trasferita a New York avevo visto almeno tre volte l’intera serie di “Sex and the City” e, capelli ricci in dotazione dalla nascita e tesserino da giornalista conquistato nel tempo, non potevo far altro che sentirmi Carrie Bradshow alla ricerca del suo Mr. Big. La verita’ e’ che la mia parte cinico-distaccata e con i piedi per terra mi ripeteva che quella era solo una serie televisiva e che nella Grande Mela probabilmente di “big” avrei trovato soltanto un verme. In breve, pero’, ho scoperto, camminando su tacchi meno vertiginosi e con vestiti (ahime’) meno strepitosi di quelli di Carrie, che “Sex and the city” non era solo un enorme successo del piccolo schermo ma un vero e proprio manuale di sopravvivenza (nel senso migliore della parola) per una donna a New York.
  
La prima verita’ che mi si e’ svelata lungo il cammino e’ stata che cio’ che per primo dovevo cercare, per vivere quella magia descritta dalla serie tv, non era il mio Mr. Big ma le amiche con le quali dividere ogni singolo momento, quelle con cui ridere, scherzare, fare compere e, ovviamente, parlare di uomini. Dopo pochi mesi di permanenza, la mia rubrica telefonica era gia’ soddisfacentemente piena di nomi di amiche sulle quali poter davvero contare: americane, messicane, indiane, australiane, coreane e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Perche’ qui le donne hanno davvero delle relazioni molto forti fra loro e, mariti/fidanzati/compagni a parte, trascorrono molto tempo insieme e non aspettano l’otto marzo (che non c’e’) o un evento tragico o felice. Cio’ non significa che altrove non esista l’amicizia fra donne, ovviamente. Solo che qui e’ decisamente piu’ forte e comune in tutte le fasce di eta’.
  
Le donne americane (con tutto il miscuglio di razze che a new york questo significa) hanno raggiunto un livello di emancipazione tale che le ha portate a ricoprire i ruoli piu’ importanti e ad accrescere il loro potere. Questo le ha rese, inevitabilmente, piu’ forti e meno dipendenti dalla relazione con l’altro sesso, come unica (o piu’ importante) via per la propria realizzazione. Per farla breve, qui le donne, forse perche’ meno in competizione, non hanno tante difficolta’ a stabilire amicizie forti e significative e lo fanno senza l’obbligo di avere figli in comune, stesso lavoro, stessa scuola/universita’ o essere condizionate da altre condizioni “esterne”. Per lo piu’ ci si incontra per caso, provenienti da mondi completamente diversi e ci si “riconosce” amiche. Il “quartetto” di “Sex and the city”, dunque, cosi’ eterogeneo, non e’ un unicum e ogni donna (o quasi) a Manhattan ne ha uno simile… A volte e’ un quintetto o un piccolo coro ma c’e’ ed e’ una di quelle cose che in questa citta’ ti aiutano a sentire la musica intorno.
30/11/2009
  
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