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Cronaca
Un nuovo "Caso Alitalia" esploderà in autunno
(da: Dagospia)
I presupposti ci sono tutti perche' nel destino di Tirrenia, la compagnia pubblica dei traghetti, gioca una storia di inefficienze e di debiti che ricorda quella della vecchia signora dei cieli salvata dalla cordata dei patrioti italiani e dalla mente fertile di Corradino Passera.

Questa volta in ballo c'e' la privatizzazione che l'Unione Europea impone entro la fine dell'anno quando la voragine dei debiti (800 milioni) non potra' piu' essere colmata dai soldi pubblici.
Per quella data le 80 navi della flotta che trasportano 10,5 milioni di passeggeri in 100mila traversate, dovranno finire nelle mani di un compratore al quale tocchera' di vedersela con gli oltre 3000 dipendenti del Gruppo. E forse si chiudera' l'epoca di Franco Pecorini, il 68enne boiardo di Grosseto e Gentiluomo di Sua Santita', che da 25 anni detiene il record nella conservazione della poltrona.

Di fronte a questo "lupo di Stato", che nemmeno Prodi riusci' a decapitare mentre liquidava Elio Catania e Gianfranco Cimoli, si apre adesso la prospettiva di gestire, insieme al governo,un processo delicato tra i diversi soggetti interessati al business del mare.
Da una parte c'e' Confitarma, l'associazione che rappresenta 230 armatori privati secondo la quale le quattro societa' di Tirrenia (Caremar, Toremar, Siremar, Saremar) dovrebbero passare alle Regioni in attesa del bando di gara.

Questa soluzione non e' facile e lo stesso presidente di Confitarma, Nicola Coccia (avversario durissimo di Pecorini) teme i rischi di una transizione ben piu' lunga dei quattro mesi che portano alla fine dell'anno.
Su un altro fronte ecco spuntare un "patriota" di CAI, la cordata dei capitani coraggiosi di Alitalia,che dopo esser uscito da Confitarma si e' dichiarato disponibile a salvare le carrette del mare.

Anche nel suo caso i dubbi non mancano (c'e' gia' chi parla di bluff) perche' l'armatore di Sorrento che possiede MSC Crociere non sembra in grado di affrontare da solo un impegno stimato da Credit Suisse intorno ai 650 milioni. Nel suo caso comunque potrebbe giocare un occhio di riguardo per il "sacrificio" compiuto nella nuova Alitalia, e un bel salvagente potrebbe sempre arrivargli da IntesaSanPaolo e dal Governo.
Quest'ultimo dovra' affrontare la grana dei 3000 dipendenti che oggi lavorano in Tirrenia (2400 marittimi e 600 amministrativi), una grana pesante che rischia di bloccare la Compagnia fondata nel 1936 e governata da Pecorini durante 18 governi repubblicani.

Ma la soluzione per i lavoratori non manca, e a suggerirla oggi su Repubblica e con totale insipienza e' Claudio Burlando, il presidente della Liguria, secondo il quale si potrebbe applicare anche in Tirrenia la ricetta dei 7 anni di cassa integrazione utilizzata per Alitalia.
Burlando e' un burlone Pd che e' diventato famoso per la guida contromano,una regola che evidentemente vuole applicare contro le leggi del mercato. Resta il fatto che sotto i baffi sornioni del boiardo Pecorini a settembre si aprira' la "battaglia del mare",un film gia' visto che aveva per titolo "Alicaos".
25/9/2009
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