Cultura
Talenti: Discutiamone!
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All’iniziativa, dopo i saluti introduttivi del Presidente dell’Associazione Alessandro Pasca, prenderanno parte il giornalista Sergio NAVA, che illustrerà il suo nuovo libro “La fuga dei TALENTI, storie di professionisti che l’Italia si è lasciata scappare”, un viaggio-denuncia nell’Italia che esilia i suoi talenti migliori e i suoi professionisti più preparati, lasciando le posizioni di comando nelle mani di una “casta” che privilegia due categorie di persone: i raccomandati e gli arrivisti sociali; il deputato Guglielmo Vaccaro (PD), che illustrerà il progetto bipartisan “Controesodo – Talenti in movimento” nato per favorire il ritorno nel nostro Paese dei Talenti italiani all’estero. Il progetto, ideato da Guglielmo Vaccaro, promosso dall’Associazione TrecentoSessanta e sostenuto da parlamentari di maggioranza ed opposizione mira all’elaborazione di progetti di legge specifici dedicati ai talenti in movimenti. Il primo dei progetti di legge di Controesodo, lo "scudo fiscale per il rientro dei talenti" è già stato depositato alla Camera dei Deputati, firmato da Enrico Letta (PD), da Stefano Saglia (PdL), presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio, e da alcuni altri autorevoli deputati del PD e del PdL. La Tavola rotonda sarà moderata da Luciano Ragazzi, Segretario generale dell’Associazione Trecento Sessanta.
IL LIBRO
Giovanna Tinetti, Simonetta Camandola, Paola Olivieri, Teresa Fiore, Oscar Bianchi, Michele Lanzinger, Monica Mel, Paolo Bollani, Marco Fantini, Veronica Manfredi…
Nomi che non dovrebbero dire molto. Nomi di perfetti sconosciuti.
L’elenco è quello dei giovani italiani che senza alcuna raccomandazione sono stati costretti ad emigrare per trovare una collocazione adeguata e in linea alle proprie capacità ed alle proprie inclinazioni (e obiettivi) di crescita professionale. Sono 27 i casi di cui si compone l’elenco tratto dall’indice de La Fuga dei talenti di Sergio Nava che, in una mattina plumbea di Bruxelles ha deciso di raccogliere le storie di questi “talenti in cerca di autore” che per esercitare il proprio know how hanno dovuto lasciare senza troppi rimpianti la nostra povera patria per dirla alla Battiato.
Quello proposto da Nava è solo un piccolo campione – ma davvero molto rappresentativo e ben costruito – di quell’esercito di giovani «bravi, capaci, meritevoli, con una marcia in più» che proprio per questo in una “immeritocrazia” come la nostra hanno finito per essere «svalutati, sviliti, rifiutati e messi all’angolo da un Paese che o non offre loro alcun tipo di opportunità, oppure ancora li blocca a un certo punto della loro carriera in una situazione di stallo». Sono, come le definisce felicemente il curatore le “vittime collaterali” della “non meritocrazia” italiana che il giornalista di Radio24 ha avuto il merito di mettere insieme. Sono storie che in molti Paesi europei si stenta a credere verosimili ma che in Italia hanno, invece e purtroppo, il sapore dell’ordinarietà e dell’attualità.
Dai ricercatori ai docenti universitari, dagli artisti al mondo dell’impresa, dagli ingegneri agli architetti, ai medici, ai giornalisti, ai funzionari europei… queste e altre le categorie e gli ambiti professionali dove le storie raccolte da Nava si sono consumate e hanno finito per portare in Germania, in Francia, in Belgio, in America i relativi protagonisti.
L’AUTORE
Sergio Nava, classe 1975, giornalista di Radio24 Il Sole24 Ore, lavora in Italia ma ha accumulato negli anni diverse esperienze all’estero (in Francia, Gran Bretagna, Germania e Irlanda). Segue da vicino l’evolversi dell’Unione Europea, che considera -pur nei suoi attuali limiti- come l’unico approdo sicuro per curare l’Italia dei suoi mali endemici. Ritiene che la sua generazione sia la prima a poter veramente cambiare le regole del gioco nel Belpaese, se solo lo volesse, grazie anche alla maggiore apertura internazionale. E si rifiuta di credere che la «rivoluzione Obama» possa essere unicamente una prerogativa degli Stati Uniti…
Il Progetto
Controesodo – Talenti in movimento, un progetto ideato a partire dalla consapevolezza che, oggi più che mai, il nostro Paese ha bisogno di chiamare a raccolta tutte le energie disponibili. Tutti i talenti: italiani e stranieri, studenti e lavoratori. I talenti che se ne sono andati e quelli che potrebbero venire, ma che non lo fanno. Oppure quelli che rimangono all’estero, ma che vogliono fare qualcosa, anche se da lontano, per l’Italia.
In particolare, i nostri connazionali all’estero – gli Italians, come ce li racconta ormai da anni, e con passione, il giornalista Beppe Severgnini – costituiscono un patrimonio preziosissimo di storie, esperienze, competenze. Milioni di "talenti in movimento" di cui l’Italia, oggi più che mai, ha bisogno per progettare di nuovo il proprio futuro.
Per valorizzare questo patrimonio, con l’ Associazione TrecentoSessanta – cui è affidata la realizzazione di Controesodo – alcuni parlamentari di maggioranza ed opposizione stanno sostenendo, in Parlamento, l’elaborazione di cinque progetti di legge specifici dedicati ai talenti in movimenti.
L’idea alla base di ciascuno di questi progetti legislativi è la stessa che anima Controesodo sin dalla sua prima formulazione: trasformare il vincolo sociale dell’emigrazione in un’opportunità di sviluppo. Sia l’attrazione di nuovi talenti sia il rientro di quelli che se ne sono andati possono tradursi, infatti, in un grande vantaggio economico e sociale per tutto il Paese. Allo stesso modo, l’opportunità di formarsi e crescere professionalmente, all’estero o nelle aree più sviluppate d’Italia, rappresenta una carta in più da giocare nella partita difficilissima della competizione globale, specie nella fase difficile che stiamo attraversando. Infine, la possibilità di contribuire, dall’esterno, a un nuovo ambizioso progetto Paese, attraverso investimenti mirati e selettivi, non solo rafforza il collante tra la comunità nazionale in senso lato, ma crea anche il terreno fertile per nuove e coraggiose idee imprenditoriali.