Cronaca
Bassolino sogna... Bassolino!
di Barbara Casalegno
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Bassolino va via dalla Regione e Iervolino lascia il Comune per consentirgli di non perdere neanche un giorno di paga. Anime candide!
Il passaggio, che sarebbe poi un ritorno, di Bassolino a Palazzo San Giacomo è un sogno sotto il sole d’agosto. Se ne parla sulle spiagge, quelle sporche, ai bordi delle piscine, quelle abusive, nelle ville campane e quelle sorte negli ultimi anni oltre lo Stato papalino… da Cortina a Cortona.
Che c’è di vero, e di realizzabile, in questa spudorata manovra? Un sogno raccontato dal governatore e accarezzato da quei politicanti che non hanno niente da guadagnare se lasciati alla mercè degli infiltrati nel “bassolinismo” dell’ultima ora, cioè assessori provenienti dal nulla, consulenti di numero ma non di merito, dirigenti sparsi nei vari distretti amministrativi, comprese Asl e strutture ospedaliere.
Il Pd sparpagliato in tutte le regioni è… vincolo in Campania: discontinuità, fuori Bassolino e Iervolino. Con un distinguo. I tre aspiranti segretari, Fanceschini, Bersani e Marino, che puntano alla vittoria delle “primarie”, chiedono a “votantonio” di farsi da parte, gli altri succhiano le ultime gocce di latte dal biberon della vacca grassa.
Il governatore è fisso alla scrivania, assente anche dalle tivù, firma nuovi progetti di rilancio per la “sua Napoli”. A cose fatte, maturate nel cassetto, partono le “veline” per la stampa. Un oceano di danaro, acqua che va a bagnare i capibastone di Bassolino, per renderli più potenti nella compravendita di consensi in vista di elezioni.
Dopo aver “nutrito”, in strettissimo silenzio, le catene dei grandi negozi, alle porte di Napoli e delle altre quattro province campane, di forze lavorative, ora annuncia un paio di centinaia di assunzioni. Insomma Bassolino ridisegna il suo futuro, non certo quello dei cittadini che male ha governato.
Che cosa lascia ai napoletani Bassolino? Solo distruzione. Bisognerebbe cominciare a valutare con molta serietà ciò che in questi giorni egli dichiara, lasciando a chi legge libera scelta di commentare : “Il recupero e il riutilizzo dei beni confiscati è una delle strade più importanti per contrastare la camorra su cui abbiamo lavorato intensamente in questi anni”.
Quando lasciò il Comune per andare alla Regione, la carta vincente fu Rosa Russo Iervolino. Ammaliatrice e sempre lontana dalla realtà napoletana. In campagna elettorale andava a cercare voti nei malsani quartieri già visitati cinque anni prima da Bassolino: non commentava su ciò che era costretta a vedere, se l’avesse fatto la grande azienda dei comunicatori glielo avrebbe vietato.
Oggi, il (sognato...) ritorno di Bassolino al Comune. L’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Nino Daniele, oggi sindaco di Ercolano, fu tra i primi ad abbandonare la Regione e colui che la governava. Daniele è, fra i giudici, il più severo nei riguardi di Bassolino: “Se si ricandiderà sancirà la sua sconfitta”, “L’esperienza a Palazzo San Giacomo appartiene ad un’altra fase, sono cambiati i tempi ed è cambiato anche lui”.
Sfoggia cultura il sindaco di Ercolano, ricordando che Eraclito disse: “Nessun uomo può bagnarsi due volte nello stesso fiume, perché né l’uomo, né il fiume sono gli stessi”.
Nel ruolo di comparsa al Comune di Napoli, che toccò all’ex presidente degli Affari Costituzionali della Camera, ex ministro degli Interni e candidata alla Presidenza della Repubblica, cioè la signora Rosa Russo Iervolino, Bassolino oggi punta su Nicola Mancino, vice Presidente della Corte Costituzionale. Mancino è un patrimonio di libertà, di trasparenza, di intelligenza. Mancino non si tocca!
I discepoli di Bassolino non arrivano neanche alla metà di quelli che occuparono il “sacro tavolo”, ma dalla sua parte vi sono i Giuda , già pagati. Ai napoletani, brava gente, il divino responso.