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Cronaca
Bullismo nelle scuole in crescita al Sud
di Antonio Pisanti
Nella percezione dei genitori  e delle famiglie che ne hanno un’esperienza diretta o indiretta per i danni subiti dai ragazzi, il bullismo è in continuo aumento, sia per la quantità degli episodi, sia per la loro gravità.

Iniziato nei grandi centri delle aree del Nord, il fenomeno si va espandendo nelle scuole di tutto il Paese, ma la crescita viene rilevata maggiormente al Sud dove minore era la sua frequenza. Nelle scuole del Sud è maggiore il numero delle persone convinte che la scuola non abbia gli strumenti adatti per fermare i bulli ed è minore l’impegno (o la fiducia?) per la realizzazione di progetti specifici sul bullismo.

Del fenomeno si occupa ampiamente la rivista Censis Note & Commenti, diretta da Giuseppe Roma, che pubblica nel suo ultimo numero un dossier di approfondimento sulla scuola che fa il punto su alcuni fenomeni emergenti molto avvertiti da genitori e docenti.

Nella prima parte del fascicolo, il n. 718 nella lunga serie edita dal Cen.S.I.S. sin dal 1965, è presentata la prima indagine nazionale sul bullismo che il Centro Studi presieduto da Giuseppe De Rita ha realizzato in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione. Nella seconda parte è riportata la sintesi di una ricerca realizzata dal Censis con il Cnel sull’integrazione degli alunni immigrati nella scuola primaria e secondaria di primo grado.

Il bullismo è in continua crescita, non solo in Italia, ma anche nelle scuole degli altri Paesi europei, dove si vanno adottando una serie di iniziative per prevenirne e  contrastare le molteplici manifestazioni che producono conseguenze di varie tipologie ed entità ai danni degli alunni presi di mira dai loro compagni. Particolarmente lesive per l’immagine e la dignità delle persone si rivela il “cyber-bullismo”, la più recente forma di bullismo, praticata utilizzando videotelefonini e mettendo poi in rete immagini e filmati delle bravate, compiute, talvolta, proprio nella prospettiva di deridere, diffamare o ricattare le vittime facendo uso dell’informatica. 

La recrudescenza del fenomeno, unitamente all’intensificarsi di altri episodi di prepotenza, di grave indisciplina e di conflittualità, ha determinato l’emanazione, da parte del Ministro della P.I., Mariastella Gelmini, di pur discusse norme, già in vigore nelle nostre scuole nell’anno scolastico appena concluso, ora comprese nel DPR n. 122/09, pubblicato nella G.U. n. 191 dello scorso 19 agosto.

L’indagine del Censis esplicita ed esamina caratteristiche specifiche, tempi, luoghi, modalità e andamento del fenomeno, nonché reazioni ed aspettative delle famiglie interessate ad episodi di bullismo, generalmente più diffusi nei piccoli centri e nei livelli intermedi di scolarità. È utilissima per insegnanti e genitori che volessero approfondire la conoscenza del fenomeno, al fine di realizzare attività per contenerlo e prevenirlo, grazie anche alla collaborazione di esperti e di altre istituzioni che, con la scuola, devono concorrere a farvi fronte.

Alla redazione del dossier hanno collaborato Anna Italia, Claudia Donati, Vittoria Coletta e Francesca Zotta.

24/8/2009
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