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Cronaca
Campania infertilis
Sversamenti di rifiuti tossici e abusivismo edilizio
di Stefano Federici
E’ allarmante il dossier di Legambiente sulla situazione ecologica nella nostra regione: dal 2002 la Campania è al primo posto per reati ambientali nel ciclo dei rifiuti e nella cementificazione selvaggia.
 
Nel solo 2008 sono stati 3907 gli illeciti accertati per un giro d’affari stimato in circa 4 miliardi di euro e ben 1035 le discariche abusive individuate. Reati che avvengono sotto gli occhi di tutti, come già denunciato nel film “Biutiful cauntri” del 2007, che vedono la commistione tra organizzazioni malavitose, industrie e politica.
 
La denuncia di Legambiente risparmia solo il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, impegnate in trincea contro quello che definiscono un lento omicidio della Campania eseguito senza sparare alcun colpo.
 
Lo stesso Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso, denuncia il “sistema” criminale che permette, spesso con l’appoggio di ambienti istituzionali, la distruzione sistematica del territorio.
 
Quello che più spaventa è il silenzio e la lentezza delle istituzioni sia locali che nazionali.
 
Manca ancora un piano per la bonifica dei territori inquinati e del ciclo dei rifiuti, come non si avvia nessun serio provvedimento contro il dilagante abusivismo edilizio che sta rovinando intere zone della nostra regione e che non risparmia i “gioielli” del nostro territorio, come le costiere cilentana e amalfitana e l’isola di Ischia.
 
Anche, quindi, da questo dossier appaiono evidenti le responsabilità di un governo della regione approssimativo e impegnato più a distribuire lauti compensi a consulenze nei più disparati settori dello scibile umano, che nella gestione del territorio, dell’ambiente e della salvaguardia della salute dei cittadini.
 
A pochi giorni ormai dalle elezioni europee il j’accuse di Legambiente punta il dito contro una politica disastrosa che ha reso la nostra Campania, in 15 anni di malgoverno, la più povera e la più inquinata d’Italia.
 
Persino nell’area verde dell’ospedale Cardarelli è stata scoperta una discarica di rifiuti speciali, che, probabilmente, giaceva lì da vari anni. L’emergenza ambientale e il rischio per la salute dei cittadini sono divenuti, per la Campania, il problema più urgente da affrontare.
 
Il lavoro sinora svolto dal governo nazionale, con l’apertura della discarica di Chiaiano e con l’inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra non possono, da soli, bastare a risolvere quello che appare un disegno criminale volto a far diventare la nostra regione la pattumiera d’Italia e d’Europa.
 
Leggi più severe nei confronti non solo di chi inquina, ma anche di chi affida a personaggi della camorra o a loro conniventi lo smaltimento dei propri rifiuti tossici e nocivi, un controllo più serrato del territorio e delle rotte di quei tir che trasportano materiali inquinanti, una presa di posizione più seria di Confindustria nei confronti di quegli associati che violano le leggi ambientali e l’abbattimento del cemento abusivo che deturpa e inquina, sono le priorità che le classi dirigenti del nostro paese devono da subito affrontare.
 
Come è necessario che chi ha così palesemente fallito in uno dei suoi compiti e doveri istituzionali più importanti, quale quello della salvaguardia della stessa vita dei cittadini, rimetta il suo mandato al più presto permettendo così quel ricambio, ormai non più derogabile, per l’avvio di una nuova fase.
7/5/2009
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