Sanità
Avviato il Patto per la Salute 2010 – 2012
di Antonio Salvatore
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E' iniziato a Roma, presso il ministero per i Rapporti con le Regioni, l'incontro Governo-Regioni per tracciare le linee del Patto per la Salute 2010-2012.
Per il governo sono intervenuti il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi e i sottosegretari Giuseppe Vegas, Francesca Martina e Ferruccio Fazio. La delegazione dei presidenti delle Regioni e' stata guidata dal presidente Vasco Errani.
Un patto che, basato su logiche federaliste, cercherà di unire il Paese e gli italiani, focalizzando l’attenzione sul principio di “responsabilità della spesa”.
Al centro del primo incontro, il confronto sui costi standard e, quindi il superamento della spesa storica, ma anche laidentificazione di coefficienti e indicatori funzionali ad accelerare il processo di risanamento di quelle Regioni che, per le loro inefficienze, spaccano l’Italia in due.
Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha da subito evidenziato la stretta correlazione che intercorre tra i livelli essenziali di assistenza (LEA), ovvero i servizi che il Sistema Sanitario Nazionale deve garantire ai propri cittadini, e le disponibilità finanziarie che il Governo metterà a disposizione.
Al riguardo, ha focalizzato l’attenzione sulla centralità della “qualità della spesa” evidenziando come il fabbisogno 2010-2012 sia sottostimato di circa 7 miliardi di euro.
Necessario, quindi allocare risorse sufficienti ai livelli essenziali di assistenza, agli investimenti e alle politiche del Governo, di modo da favorire, tra l’altro, i processi di rientro di quelle regioni che, oggi, sono a rischio commissariamento come la Campania e la Calabria.
Il Ministro del Welfare, Sacconi, dal canto suo, ha affermato che “ è venuta l’ora di superare i criteri della spesa storica, accelerando la transizione verso il bene, auspicando che anche le regioni, soprattutto quelle del Centro-Sud, avviino percorsi di efficienza”.
Ha colto l’occasione, per altro, per formulare la proposta di stralciare i livelli essenziali di assistenza dal tavolo di confronto sul patto per la salute, di modo da renderli operativi quanto prima e, conseguentemente, consentire una tempestiva unione del nostro Paese.
Una “linea”, quella del governo, confermata anche dalla parole del Ministro dei rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. “In questo primo incontro come Governo - ha spiegato Fitto -abbiamo indicato “i titoli” che costituiranno il lavoro del Patto per la salute. Il Governo in particolare ha posto tre questioni importanti: la questione degli extrasconti sui farmaci generici e le possibilità di risparmio che ne derivano, la definizione dei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) e i criteri di attuazione dello stesso patto".
Governo e Regioni inoltre hanno concordato sulla necessità di una nuova definizione per i criteri dei piani di rientro dai deficit sanitari che "non devono essere dettati esclusivamente dal deficit - ha spiegato Fitto - ma anche dalla comprensione delle ragioni che producono il disavanzo. Su questo dovremo lavorare intensamente per mettere a punto criteri stringenti dal punto di vista economico che possono però allo stesso tempo fare ottenere un miglioramento della qualità. Lo sfondo su cui lavoriamo - ha concluso il ministro - e' quello del federalismo e di una riforma che possa procedere a un profondo cambiamento con una precisa responsabilizzazione degli attori istituzionali".
Le parti si sono date appuntamento tra dieci giorni circa, allorquando il Governo formulerà proposte che saranno sottoposte al vaglio delle regioni.