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Cronaca
L’attività di padre Carlo
a favore di Villanova
Le voci dei quartieri - 67
di Monica Maisto
Per Villanova, la strada parallela a via Manzoni, e dintorni è Carlo: un nome solo e tanta comprensione e comunicazione, quello che serve in una città dove lo stress e la velocità rendono i rapporti umani spesso superficiali e formali.

Da un anno e mezzo lui è il parrocco della Parrocchia di Santa Maria della Consolazione (081-76.92.780), ma la voce si è diffusa e la piccola chiesa, che risale al 1500 e restaurata nel 1700 (prima era una cappella di un convento), è letteralmente presa d’assalto.

Padre Carlo, 39 anni, prima di Villanova ha lavorato presso la Parrocchia Nazareth ai Camaldoli, vicino all’Eremo. “E’ stata una bellissima esperienza – racconta. – Ci conoscevamo personalmente tutti e il rapporto era autentico. La realtà era diversa. I Camaldoli e Villanova sono due sfide diverse, entrambe affascinanti. E’ inutile negare il fatto che, a Villanova, c’è un livello culturale maggiore, ma non per questo ho voluto che si perdesse di spontaneità nei rapporti umani.”

Alla base della sua vita in parrocchia due concetti su tutti: accoglienza e ascolto.

“La segreteria è il primo biglietto da visita per una parrocchia. – spiega padre Carlo. - La parrocchia è una famiglia. Ho modificato tutti gli aspetti rigidi dell’attività parrocchiale e ho voluto che i collaboratori fossero sulla mia stessa lunghezza d’onda. Non sempre è facile, è un lavoro enorme. Ho cercato di creare un ambiente più ospitale ed accogliente.”

Proprio in questi giorni si sta ristrutturando la Sala teatro che affaccia su un giardino, luogo d’incontro delle famiglie la domenica dopo la Messa.

“Non sono i nomi importanti a fare le persone – dice padre Carlo. - Un grosso stimolo per la mia attività pastorale è fare in modo di trasmettere il messaggio che venga ‘utilizzato’ nella vita di tutti i giorni. Qualche sera fa ho avuto un incontro con un gruppo di imprenditori del quartiere. Mi hanno confermato che, da quando abbiamo cominciato un cammino di riflessione insieme, le loro scelte e la gestione delle loro attività e delle risorse umane sono cambiate. Così il mio messaggio viene trasmesso agli altri e così via…”

“Le mie sfide? – dice ancora padre Carlo - Sono nei confronti della solitudine e dei bambini. Ci sono tante persone sole nel quartiere ed ora la nostra parrocchia è diventata un punto di incontro dove sono ascoltate. I rapporti umani devono essere autentici perché bisogna considerare le persone per quello che sono e non per quello che hanno o rappresentano.”

Per gli anziani sono in programma incontri alle ore 17 il lunedì e il mercoledì.

“I bambini del quartiere hanno tutto e anzi anche troppo – continua padre Carlo. - Io ho dato loro l’opportunità di esprimersi liberamente. La chiesa è loro e devono impararla a gestire: laboratori e luogo d’accoglienza per migliorare insieme. La Messa della domenica alle 10,15 è la loro Messa, è la Messa della famiglia con canti e un’atmosfera veramente ‘frizzante’. Dopo la Messa, metto a disposizione l’oratorio e il giardino della parrocchia così le famiglie ed i bambini del quartiere possono conoscersi e fare amicizia.”

Tante le attività per i giovani. Al catechismo partecipano 180 bambini. Ci sono laboratori, per tutta la settimana, di ceramica, cucina, falegnameria, cucito e ballo. A breve comincerà un corso di pittura: un pittore impressionista insegnerà le tecniche principali.

Ci sono poi i gruppi di giovani per la cresima dai 12 ai 16 anni e dai 16 ai 22 anni, il mercoledì ed il giovedì alle 20,30 incontri per gli adulti.

Quando termina la scuola, anche quest’anno sarà riproposta una settimana durante la quale si svolgeranno tutte le attività della parrocchia e saranno realizzati anche dei quadri per i corridoi della struttura.

“I bambini devono responsabilizzarsi nei confronti della comunità” dice padre Carlo che è diventato un punto di riferimento per il quartiere. Frequenti i rapporti con il presidente della Circoscrizione Fabio Chiosi e con la scuola di Villanova.

Padre Carlo conclude così: “La chiesa, lo sport, la scuola e le istituzioni: siamo tutti al servizio del territorio per cercare di migliorare la qualità di vita. Il mio prossimo obiettivo? Recuperare la zona Villanova ed organizzare una festa a giugno ripristinando le tradizioni con i dolci tipici”.

(continua)

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12/4/2005
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