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Sanità
La spezie della buona salute
di Luciano Lombardi
Intere regioni della Cina e dell'India non conoscono il cancro del colon e sono le aree asiatiche in cui si coltiva la curcuma, lo zafferano delle Indie o se preferite potete chiamarlo semplicemente curry scoperto per altro dagli inglesi della regina Vittoria.
La curcuma, utilizzata per millenni dalla medicina Ayurvedica, possiede propietà eccezionali. La pianta cresce ad una temperatura di circa 20-30 gradi centigradi, in un clima caldo umido, ha bisogno di molta acqua e appartiene ad una famiglia botanica denominata Zingiberaceae.
In India viene usata per tutto: dalle ferite alle scottature, alle contusioni, all'esaurimento nervoso e alle terapie dell'apparato digerente.

Ma le sue qualità straordinarie riguardano soprattutto la protezione del fegato, delle vie biliari, del colon. Fluidifica il sangue, è antiossidante, contiene fluoro (essenziale per i denti) e viene utilizzata nell'Asia sud orientale anche per combattere la depressione.
La scienza occidentale ha scoperto da poco tempo le proprietà medicinali della curcuma. Nel 2006 la U.S. National Library ha indicizzato ben 256 articoli sulla curcumina. Ma la cosa più sorprendente è che dal 2004 l'NIH (National Institute of Health) diWashtington, il più famoso e autorevole centro di ricerca del mondo, ha disposto quattro studi clinici per investigare sul trattamento con la curcumina per il tumore del pancreas, per il mieloma multiplo, per la Malattia di Alzheimer e il tumore del colon retto. Nello stesso anno alla Yale Universiy sono cominciati esperimenti anche per la terapia della fibrosi cistica.

Le proprietà di questa spezie sono state diffuse in occidente al punto che le vendite sono aumentate negli ultimi 3 anni del 35%, anche perché lo “zafferrano delle Indie” viene utilizzato negli alimenti soprattutto come conservante e non solo per il pollo e per il riso al curry!
Ancora una volta le antiche pratiche medicinali dell'oriente, passate al filtro della ricerca scientifica occidentale e della medicina dell'evidenza, ci viene in aiuto. La saggezza antica non è tutta da archivio storico.

Non sappiamo quanto tempo ancora occorrerà per avere dall'NIH i primi risultati. Intanto anche in Italia gli scienziati dell'alimentazione si stanno orientando verso i così detti “cibi funzionali” come ha dichiarato a Roma il Prof. Enrico Rodadell'Università di Bologna al VII Congresso di Medicina Interna presieduto da Giovanni Gasbarrini e Giuseppe Licata.
12/5/2008
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