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Cronaca
L'oro di Napoli
La casta della monnezza è la più ricca d'Italia ...
di Gennaro Sangiuliano (da: Libero del 25/03/2008)
La casta della Regione Campania è la più "costosa" in Italia. L'Emilia Romagna spende 67 milioni per i suoi 67 eletti, la Lombarda 80 milioni per far lavorare 80 rappresentanti, la Campania per 60 consiglieri fagocita 78 milioni, che lieviteranno a 94 milioni nel 2008. Ai numeri non si scappa: i consiglieri campani sono 60, ciascuno dei quali percepisce uno stipendio di 9.143 euro, cui vanno aggiunti 3.000 euro per i cosiddetti portaborse, un ufficio, una segreteria e altre varie indennità. Ma nessuno nell'assemblea campana fa il consigliere sic et simpliciter.

Perché di questi 60 ben diciotto (sia di maggioranza che di opposizione) fanno i presidenti di commissione, percependo un 15% di più dell'indennità di base pari a 1.371 euro; altri diciotto fanno i vicepresidenti ai quali compete un 8% aggiuntivo pari a 731 euro; e infine ci sono anche diciotto segretari di commissione che percepiscono un 4% in più pari a 365 euro. Dunque 54 consiglieri su 60 hanno un benefit aggiuntivo al già corposo stipendio base.

TRIPLO INCARICO
Ma non è certo finita qui. Perché fra i 60 consiglieri viene scelto il presidente, nel caso Sandra Lonardo Mastella, a cui compete un'indennità aggiuntiva pari al 20%, cioè 1.828 euro. Ci sono, poi, due vicepresidenti (uno è dell'opposizione di centrodestra) con integrazione stipendiale del 15%, cioè 1.371 euro; due questori con l'8% in più; due segretari anche loro con ì'8% pari a 731 euro. Nel consiglio regionale della Campania ci sono 14 gruppi ognuno dei quali ha un capogruppo e un vicecapogruppo ai quali spettano prebende aggiuntive.

La matematica ci porta a incontrovertibili constatazioni: il totale dei "benefit" arriva a quota 94. Dunque, non solo tutti i consiglieri regionali hanno un secondo incarico che giustifica l'integrazione ma alcuni, oltre la metà hanno addirittura il triplo incarico che porta la terza prebenda. Di fatto un consigliere regionale campano guadagna più di un deputato o senatore anche perché non ha spese di soggiorno a Roma.

Fare il consigliere regionale della Campania è anche un investimento per una serena vecchiaia, basta, infatti, aver fatto una legislatura per incassare una pensione integrativa di 3.200 euro mensili che scatta al 55esimo anno di età. Per ogni ulteriore legislatura la pensioncina sale di altri 2.200 euro ed è cumulabile a quella di parlamentare nei casi frequenti in cui si passa al Parlamento nazionale.
Per intenderci una legislatura al consiglio regionale frutta una pensione pari a quella di chi per una vita ha fatto il professore universitario, il medico ospedaliero, l'ufficiale dei carabinieri, il funzionario di polizia, l'avvocato.

IL PROBLEMA SANITÀ
Non solo i politici dell'assemblea regionale campana sono i più costosi d'Italia ma guai a ingerire nei loro stipendi. Quando la Finanziaria del 2006 (legge 266/05) a firma di Giulio Tremonti, tentò di tagliare di appena il 10 per cento le indennità dei politici campani, questi pensarono bene di far ricorrere la Regio ne, scomodando addirittura la Corte Costituzionale, perché la norma taglia stipendi viola l'autonomia finanziaria della Regione e «degli organi politici regionali». La Consulta ha dato ragione alla Campania ma è chiaro che dietro un dato formale si nasconde una questione morale.

Nella moderna sede del Consiglio regionale della Campania, al centro direzionale di Napoli, c'è ovviamente una bouvette-ristorante, un presidio medico, una boarding room per il presidente. La magistratura ha messo sotto osservazione contratti di affitto di nuovi uffici per 5.000 mq, sempre ubicati al centro direzionale, per i quali si spendono 1 milione e 200 mila euro anche se risultano ancora deserti.
Alla casta campana piace viaggiare, soprattutto se a spese del contribuente, «partono e' basti-mienti», «partono i bastimenti», recita l'andante di un'antica canzone napoletana che racconta l'emigrazione dei primi del Novecento. E autentici bastimenti, nel caso in business class su vettori aerei, carichi di assessori, consiglieri regionali, portaborse, dirigenti e funzionari hanno attraversato l'Oceano per gli Stati Uniti. Solo nell'ultimo anno, dopo dure polemiche e un'inchiesta della Corte dei conti poi archiviata, non si è rinnovato il rito di mega delegazioni per il Columbus Day a New York.

Lo scorso 23 febbraio la Procura regionale della Corte dei Conti ha annunciato che il debito cumulato dalla Regione Campania nella sola sanità ammonta a sei miliardi e 900 milioni di euro mentre la cifra stimata in precedenza era di cinque miliardi. In precedenza la Corte dei Conti aveva stigmatizzato alcune spese regionali: dai 222.000 euro finanziati dalla Regione per il corso di formazione professionale mai svolto all'Università popolare di Caserta ai 60.000 per l'allestimento di un presepe nella sede regionale di New York fino ai 14.000 impegnati ma non spesi dalla Provincia di Napoli per comprare foulard da distribuire.

Dal bollettino ufficiale della Regione si apprende che sono stati stanziati 248 mila euro per uno studio sulla mobilità dal Museo archeologico a quello di Capodimonte.
L'unica proposta di legge regionale per abbassare i costi della politica l'hanno presentata alcuni esponenti di An: Salvatore Ronghi e Franco D'Ercole. Al momento giace in commissione e, nonostante le buone intenzioni dei proponenti, difficilmente avanzerà nell'iter. Si tenta, invece, di riorganizzare in 12 le commissioni consiliari.

TASSE RECORD
La rassegna degli assessori e dei politici regionali finiti nelle maglie della giustizia per vari episodi è lunga, quattro consiglieri regionali e tre assessori sotto inchiesta per fatti gravi, alcuni addirittura arrestati. Un mese fa il procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore è stato lapidario: «La corruzione sta aumentando sempre di più. Il lavoro è così tanto che sto pensando di rafforzare, dal punto di vista dei magistrati, la sezione della pubblica amministrazione».

La sprecopoli campana è un vortice che si autoalimenta sul quale sono ancora decine gli episodi da citare. Ma, forse, è più utile richiamare altri dati: i cittadini della Campania pagano un'addizionale Irpef fra le più altre d'Italia e il bollo auto al massimo importo consentito dalla legge. Ancora, secondo le statistiche Istat, più 450 mila famiglie della Campania sono sotto la soglia della povertà in Campania (cioè sotto 7 mila euro di reddito all'anno), più di Lombardia, Piemonte, Liguria e Triveneto messe insieme.

Infine, l'Unione Europea ha destinato alla Campania, negli anni 2000-2006, fondi per 7,7 miliardi di euro, la Regione ne ha spesi meno della metà. Per quelli impiegati l'effettiva utilità è tutta da verificare.
25/3/2008
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