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Cronaca
Quel pullman verso la libertà…..
di Mario Caruso
Via De Mita, perchè vecchio. Dentro Veronesi, perché più vecchio. Via i privilegiati. Dentro il figliuol prodigo dell’assessore regionale alla Sanità. I peccati dei genitori non ricadono sui figli. Vero. Anche per i sapienti del Pd. Ma…

Al passaggio dell’inutilmente lungo pullman di Veltroni (che corre maledettamente su autostrade e borghi…) si avverte un po’ tristezza, perchè è un mezzo senza finestrini, come quelli che trasportano persone pericolose che non devono essere viste e non tentate dalla voglia di fuggire.
E, a bordo dell’autobus della libertà, del cambiamento, della sana e santa politica, dell’etica, della cultura, della salvezza per le genti che vivono nelle città terrorizzate dall’arrivo del “berlusconismo senza futuro” vengono partorite “idee, idee, idee”. Che, intendiamoci, potrebbero fornire anche soluzioni giuste e accettabili da un popolo oppresso dalla politica e sempre più povero.

Non si dorme a bordo ma ogni sera ognuno degli occupanti, tranne l’autista e il secondo manovratore, vanno a dormire nelle loro residenze. Il giorno dopo, a secondo degli orari di sosta nei centri prefissati dal programma viario, si raggiunge il pullman. Perchè è necessario lo sbarco, l’arrivo festoso e la discesa dalla scaletta: dal primo scalino Walter già comincia a benedire la folla. Un momento mistico. Mani all’aria, sorrisi, grida, la banda. Sì anche i musici.

Il cavaliere errante è lì, tra la sua gente. Abbracci, foglietto e penna per gli autografi. Un momento di grandissima solennità. Poi a pranzo, invitato, con la famiglia più rappresentativa del sociale: tre-quattro figli, senza lavoro, un solo reddito, dove si mangia solo tre settimane su quattro. Una bella idea promozionale, ma presa pari pari dai telefilm dei Simpson, come ha dimostrato "striscia la Notizia"
Walter Veltroni è stato un bravo giornalista, un sindaco al servizio di una città difficile. Ha lavorato bene per Roma capitale, ne lascia tracce. Un addio con lacrime agli occhi, vere!

Nella vita di questo galantuomo molto è cambiato quando Fassino e Rutelli (gatto e volpe, volpe e gatto) gli hanno messo nelle mani un mostro con due facce. Inutile l’intervento di chirurgia estetica, perché i “pezzi” dei volti degli aderenti a due partiti mescolati in uno solo non hanno "risposto" al bisturi.
Poi, è arrivato un mostro da un altro pianeta. Materia dura, di pietra. Che ha dentro di sé un po’ di Walker Texas Ranger, un po’ di Cia, un po’ di FBI, un po’ di KGB. Un estratto di polizia, con interessi di pulizia ad personam… altrui e non nell’interesse di un popolo.

Walter lo ha imbarcato, certo non glielo ha prescritto il medico. Ma la terapia può anche essere sospesa. Più presto l’operazione viene effettuata meglio è.
Se un napoletano o un campano fosse invitato sul pullman di Veltroni, alla discesa della scaletta troverebbe allineati nel piazzale politici già noti, notissimi. Quelli che sempre ritornano.

Fuori il vecchio re d’Irpinia, dentro il vecchissimo principe della medicina.
Che dire? Che pensare?
Che fantasia, però!

Attenzione a mettere in moto e recuperare la scaletta prima che arrivino i guastatori.
29/2/2008
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